Fukushima, nuovo incidente e fuoriuscita di acqua radioattiva

Ormai è una maledizione: Fukushima vive un’altra giornata di Passione. Ed essendo sotto Pasqua non può essere più azzeccata. Lo ha annunciato la stessa Tepco, ma anche se l’incidente è capitato sempre alla stessa centrale nucleare, la natura dei problemi è ben diversa. Questa volta a preoccupare è una conduttura che collega l’impianto di desalinizzazione con cui viene raffreddata la centrale al serbatoio di stoccaggio.

Incidente nucleare in Francia, fuoriuscita di acqua radioattiva contenuta

Un nuovo incidente in una centrale nucleare si aggiunge alla fitta schiera che ormai andiamo aggiornando quasi mensilmente. Anzi, due incidenti, come gli incendi che sono scoppiati ieri nel pomeriggio nella centrale di Penly, sulla costa Nord della Francia. Per fortuna il sistema di sicurezza questa volta ha funzionato e non ci sono state conseguenze gravi. Ma il problema certamente resta.

Fusione nucleare, simulazione dimostra che è possibile

Torniamo a parlare di nucleare, non per riferirvi di qualche incidente o per dimostrare quanto sia pericoloso, ma per parlare di una forma diversa dalla fissione che usiamo oggi, e cioè la fusione nucleare. In linea teorica questa strategia, che per intenderci è quella che fa brillare le stelle, è conosciuta da decenni, ma ancora nessuno era riuscito a metterla in pratica in sicurezza sulla Terra. Un recente studio effettuato in New Mexico però ora ci dà nuova speranza.

Nucleare, tutti i problemi sollevati da Monti

Al Summit sulla sicurezza nucleare in corso a Seoul, in Corea del Sud, Mario Monti ha preso la parola ed ha fatto un elenco talmente lungo di problemi che riguardano l’energia nucleare che forse sembra mettere la parola fine a qualsiasi supposizione di un suo ritorno in Italia. Secondo il Premier infatti Fukushima ci deve pur insegnare qualcosa, e prima di tutto questa dev’essere che la sicurezza non si può sottovalutare.

Nucleare, incidente in centrale a 400 km da Milano

Fortuna che gli svizzeri sono efficienti e, senza farsi prendere dal panico hanno subito disinnescato il pericolo, altrimenti adesso chissà cosa vi staremo raccontando. La vicenda risale a venerdì scorso, ma soltanto oggi che il pericolo è scampato si viene a sapere. Si è trattato di un guasto al reattore 2 della centrale di Beznau, a Dottingen, nord della Svizzera, a poco più di 400 km da Milano (ricordiamo che dopo l’incidente di Fukushima è diventata invivibile un’area nel raggio di 300 km dalla centrale).

Nucleare, in Corea un contatore domestico permetterà di eliminare una centrale

La Corea del Sud è uno dei Paesi che nel mondo sono maggiormente dipendenti dall’energia nucleare. Dopo il disastro di Fuskushima ci si è interrogati su questo punto, ma ci si è anche resi conto che non era possibile uscirne. Però qualcosa si può fare, ed è almeno ridurre il fabbisogno energetico in modo da poter fare a meno di qualche centrale. In quest’ottica si è mosso il Governo che ha scoperto un modo intelligente, economico ed ecologico per chiudere almeno una centrale nucleare: il risparmio energetico.

Nucleare, nelle cerimonie giapponesi in migliaia dicono no all’atomo (gallery)

C’era da aspettarselo, il Giappone del dopo-Fukushima non è più lo stesso. I politici, che nel Paese del Sol Levante non erano considerati una casta ma un gruppo di persone rispettabilissime che fanno il bene dei cittadini, hanno trascorso la cerimonia barricati nel Teatro Nazionale di Tokyo. Una cerimonia chiusissima al pubblico in cui gli unici presenti erano autorità di ogni ordine e grado ed i giornalisti di tutto il mondo che avevano il compito di mostrare il dolore del potere. Insomma, l’isolazionismo al contrario quattro secoli dopo Tokugawa.

Nucleare, un anno dopo Fukushima 50 Paesi continuano con il loro programma

Dopo Chernobyl molti Paesi hanno pensato che fosse il caso di lasciar perdere con il nucleare. Qualche anno dopo però quasi tutti quelli industrializzati avevano almeno una propria centrale in casa. Quasi trent’anni dopo in Giappone abbiamo avuto il bis, con la centrale di Fukushima che ha messo letteralmente in ginocchio l’economia nipponica, la terza al mondo. Anche in questo caso abbiamo avuto la stessa reazione, e cioè all’inizio decidere di abbandonare il nucleare, ma passata la paura sembra non sia cambiato molto.

Fukushima, un anno dopo il Giappone esce dal nucleare (temporaneamente)

E’ passato un anno dal disastro nucleare di Fukushima, il secondo per danni della storia, dopo Chernobyl, ed il Giappone che troviamo oggi è molto diverso da quello di 365 giorni fa. I giapponesi del 2011 erano un popolo che si fidava ciecamente del suo Governo, delle autorità, si sentivano talmente tecnologicamente avanzati da poter sfidare la natura ed erano uno dei popoli più ricchi del pianeta. E soprattutto erano fortemente dipendenti dal nucleare. Tra un mese non ci sarà più un solo watt prodotto dalle centrali atomiche.

Nucleare, Greenpeace identifica 437 centrali a rischio in Europa

In Italia, per fortuna, abbiamo detto no al nucleare, probabilmente per sempre. Ma questo non significa che siamo al sicuro. Una recente ricerca condotta da Declan Butler e pubblicata su Nature, ma riportata in modo più semplificato ed evidente da Greenpeace, ha messo in luce in una mappa interattiva l’ubicazione e la pericolosità delle centrali nucleari. Considerando soltanto quelle che possono interessarci più da vicino, notiamo che in Europa sono 437 quelle attive, senza contare quelle che sono in costruzione. Si tratta così di 437 potenziali bombe atomiche che potrebbero radere al suolo il Vecchio Continente.

Giappone senza energia nucleare (temporaneamente)

Vivere senza il nucleare si può, anche se sei una nazione fortemente dipendente da questa fonte energetica. La dimostrazione è il Giappone che ancora non è uscito dal tunnel di Fukushima e che sta ora effettuando gli stress test su tutte le centrali nucleari del Paese. In questo momento in cui scriviamo, su 54 reattori in tutto il territorio nazionale, ne sono attivi appena 2, ed entro un paio di mesi anche quei due verranno spenti.

Nucleare, i britannici si oppongono alle nuove centrali

La Gran Bretagna rientra tra quei Paesi che cocciutamente non hanno detto di no al nucleare, ma che hanno preferito fare abbassare la tensione dopo Fukushima per poi continuare con i propri progetti quando le acque sono più calme. Ma i britannici non sono stupidi, ed alla prima occasione eccoli lì a protestare. L’occasione è la prima centrale nucleare costruita dal 1995 che dovrebbe sorgere a Bridgwater, non lontano da Bristol, i cui lavori sono stati bloccati sul nascere da un’imponente protesta.

Nucleare, gli USA riavviano il programma con le centrali “sicure”

Per la prima volta negli ultimi 30 anni gli Stati Uniti hanno autorizzato la costruzione di alcuni nuovi reattori in centrali nucleari già esistenti. Questa scelta che va in controtendenza rispetto al pensiero comune secondo cui il nucleare è una tecnologia da abbandonare, non da incrementare, si deve al fatto che secondo gli scienziati che hanno progettato queste nuove strutture, si tratterebbe di centrali sicure in cui non sarà possibile che si ripetano incidenti come quello di Fukushima.