Rifiuti Sicilia, dichiarato stato di emergenza fino al 31 dicembre 2012

rifiuti a PalermoTorniamo a parlare dell’emergenza rifiuti nel Meridione d’Italia. Dopo che le immagini di una Palermo sepolta dalla spazzatura avevano scosso l’opinione pubblica nazionale, puntando i riflettori su realtà di degrado sempre esistite e spesso taciute dai principali media italiani, venerdì scorso il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato di emergenza per i  rifiuti in Sicilia, che si protrarrà fino al 31 dicembre 2012.

Il commissario scelto per gestire l’emergenza è Raffaele Lombardo, nominato dal Governo su sua espressa richiesta. Il governatore della Regione, entro sessanta giorni, dovrà definire un Piano rifiuti in accordo con la Protezione civile nazionale e che dovrà passare l’esame del Ministero dell’Ambiente.

Rifiuti pericolosi, blitz del Noe ai termovalorizzatori di Colleferro

Un blitz del Noe ha smascherato la notte tra l’8 ed il 9 marzo un giro di rifiuti sporchi provenienti dalla Campania, che venivano smaltiti illecitamente nei due termovalorizzatori, ora sotto sequestro, situati a Colleferro, alle porte di Roma.
I carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Roma hanno arrestato tredici persone, con l’accusa di associazione per traffico illecito di rifiuti e truffa allo stato. A coordinare le operazioni di sequestro il capitano Pietro Rajola Pescarini. Tra i finiti in manette ci sono anche i dirigenti del consorzio che si occupa dello smaltimento e alcuni responsabili dell’Ama per il ciclo dei rifiuti.

Le accuse che hanno scatenato gli arresti dopo una serie di accurate indagini parlano di violazione di tutte le norme previste per i termovalorizzatori. In pratica a Colleferro finiva nei termovalorizzatori immondizia di ogni genere, senza alcun tipo di selezione, rifiuti pericolosi inclusi. Questi ultimi fatti arrivare apposta apposta, e non ce ne stupiamo, dalla Campania, per una volta però anzichè entrare nella regione meridionale tristemente nota per gli smaltimenti di rifiuti illeciti, ne uscivano nel flusso verso il Lazio.

Vendesi inceneritore bresciano a Napoli: prezzo scontato, interessi più di uno

La città di Brescia ha deciso di vendere il suo inceneritore a Napoli.
La motivazione è fin troppo evidente: in Lombardia questo impianto inquina troppo.
Le immagini dal satellite, a tal proposito, non lasciano adito a dubbi sull’alto tasso di emissioni provocato dal termovalorizzatore bresciano.

L’idea di spostare l’inceneritore in Campania trapela dalle informazioni ottenute da Ennio Italico Noviello, primo ricercatore del Cnr di Roma.
La cifra richiesta alla città di Napoli per la cessione è di circa 25 milioni di euro, somma inferiore all’ammontare della spesa necessaria per terminare la costruzione dell’inceneritore di Acerra.

Scontri a Chiaiano: cresce la tensione dopo la scelta delle 10 discariche

scontri-a-chiaiano-cresce-la-tensione-dopo-la-scelta-delle-10-discariche-foto.jpg

Dopo gli accesi scontri della notte scorsa, il clima è tornato ad accendersi a Chiaiano: i manifestanti hanno protestato contro alcuni tecnici dell’Amn che tentavano di spostare l’autobus sistemato dai protestanti in modo da bloccare la strada che da Marano porta alla discarica di Chiaiano.

Bastoni, pietre, petardi e bombe carta sono state lanciate contro le forze dell’ordine al grido di “assassini, assassini!“. Una molotov è stata gettata contro lo stesso autobus che ostruiva il passaggio.
Il bilancio degli scontri è di un ragazzo feritosi cadendo da un parapetto, un poliziotto contuso ed uno ustionato dal lancio di una molotov.
La situazione sembra essersi stabilizzata, ma le proteste non accennano a diminuire e per la notte si prevedono altri scontri.

Dove sono i raccoglitori di pile esauste? Batterie scariche e pirati della spazzatura

batteries.jpg

L’UE produce più di un milione di tonnellate di batterie all’anno, molte delle quali contengono sostanze chimiche pericolose come il piombo e il cadmio. Solo la metà delle batterie acquistate dai consumatori finisce nel circuito dei rifiuti, ed è stato eliminato, quindi, in inceneritore o in discarica. Forse perché alcuni neanche sanno dell’esistenza delle discariche di raccolta delle batterie, o purtroppo alcuni paesi, specialmente al Sud, non sono neanche provvisti… Le batterie scariche devono essere gettate negli appositi raccoglitori che dovrebbero x legge essere situati in ogni comune e citta’ e posizionati in luoghi accessibili e facilmente identificabili. Se nel posto in cui viviamo non esistono, è bene presentarsi in circoscrizione e denunciare l’omessa posizionatura dei raccoglitori di pile esauste per la raccolta differenziata.

E’ in arrivo la nuova generazione degli inceneritori: quelli con la Torcia al Plasma

plasma.jpg

Una nuova idea proposta dalla “Celtica Ambiente” e subito rilanciata dal WWF per lo smaltimento dei rifiuti sarà sperimentata nei prossimi mesi in alcuni paesi del Veneto. Si chiama “smaltimento ecologico dei rifiuti con recupero energetico mediante gassificazione al plasma“.

Scoperto durante uno studio dell’Azienda Aerospaziale Americana durante l’esperimento di verifica della resistenza ad altissime temperature delle navicelle spaziali, si è sperimentata la cosiddetta “Torcia al Plasma” anche a fini industriali, con l’intento di modellare i metalli, per la saldatura, il taglio, ecc. Ma il miglior utilizzo possibile è quello per lo smaltimento dei rifiuti industriali tossici/nocivi (uno su tutti, l’amianto), anche se per ora nessuna di queste tecnologie è stata utilizzata per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

Cosa sono i termovalorizzatori?

termovalorizzatore.jpg

Da quando è scoppiato il caso rifiuti a Napoli abbiamo cominciato a sentir nominare tante parole nuove, o poco conosciute ai più. Una di queste è “termovalorizzatore“. Questa che sembra una parola buona, che scomposta sembra significare “valorizzazione del calore”, quindi una cosa positiva, la vediamo però associata a proteste e a significati negativi.

Cerchiamo di capirne di più. I termovalorizzatori hanno acquisito questo nome, a mio avviso, per indorare la pillola ai cittadini. Infatti prima questi enormi macchinari erano chiamati inceneritori, e siccome il nome non è che fosse molto incoraggiante, si è pensato, per calmare gli animi, di battezzarlo con qualcosa di più positivo.

Finalmente una buona notizia: il gas serra sarebbe in diminuzione

albero.jpg

Chi l’ha detto che il mondo è spacciato e le Agenzie per l’Ambiente danno soltanto notizie brutte e catastrofiche? Per una volta la notizia è di quelle che ci fanno dormire leggermente più rilassati: con la maggiore qualità di smaltimento dei rifiuti, le previsioni del gas serra sarebbero riviste al ribasso.

Il fulcro della questione sta nella migliore gestione dei rifiuti. Infatti se fino agli anni ’90 si è cercato di stoccare le “ecoballe” in discariche, o al massimo bruciarle, producendo più danni che benefici, con il nuovo millennio si sono sviluppate delle tecnologie tali da rendere i rifiuti meno dannosi per l’ambiente, e in alcuni casi anche utili.

Allarme diossina in Campania: Rischio sempre più alto

diossina2.jpg

In Campania si fa sempre più alto il rischio diossina. Non si riesce a risolvere il problema rifiuti, c’è chi cerca di cancellare il problema a modo proprio, ovvero appiccando il fuoco all’enorme massa di spazzatura che ormai i Campani si ritrovano come paesaggio naturale. I roghi così causati, provocano allarme creando diossina e altre polveri sottili come piombo e cadmio, facendo male ancora una volta al nostro ambiente e a tutti noi.
L’allarme diossina, così, sale di giorno in giorno e crea tensione sia tra gli ecologisti, che conoscono bene il pericolo che può avere l’ennesima nube tossica sul nostro pianeta, e sia nel popolo, perchè cresce il dilagarsi di malattie tumorali che già oggi affliggono in gran parte la popolazione. Ma ritorniamo alla nube tossica composta dalla diossina, che è il più potente cancerogeno sintetico. La diossina contamina l’ambiente per secoli, poichè si accumula nelle falde acquifere rendendo in questo modo pericoloso ogni tipo di prodotto agricolo.