La Cina scende in piazza e chiede un mondo più pulito

di Redazione Commenta

manifestazione pechino 1

Una serie di colloqui tenutisi a Pechino tra Cina e Stati Uniti per un accordo sul clima sono stati guidati da una clamorosa azione, effettuata non da alti funzionari, ma componenti più insoliti: i giovani pechinesi.

La celebrazione, in occasione della Giornata Internazionale del Climate Action, è cominciata, giustamente, con una sfilata di biciclette. Centinaia le bancarelle, laboratori, venditori di spuntini vegani caldi e spettacoli, tutti effettuati per richiedere una sostanziosa riduzione dei gas a effetto serra da stabilire nella prossima conferenza di Copenaghen.

Nella piazza antistante il museo molti studenti, circa un centinaio, hanno offerto seminari sulle problematiche del clima, gratuitamente, a chiunque fosse interessato. Sono stati ospiti di Roots & Shoots, una ONG del Jane Goodall Institute cinese, che ha organizzato l’evento.

Sui gradini del museo, oratori ospiti dal programma Biodiversità in collaborazione con l’Unione Europea, diversi studiosi di livello mondiale, ma anche artisti e semplicemente appassionati, che hanno discusso di cambiamento climatico, riduzione delle emissioni di carbonio, risanamento ambientale e sostenibilità. Anche il leggendario rapper verde di Pechino John dei China’s Green Beat si è esibito, accompagnato dagli  Huan Bao Panda (Huan Bao in cinese significa “protezione ambientale”).

Naturalmente non sono mancati studenti, a centinaia, che diffondevano notizie, o semplicemente le apprendevano per la prima volta, tra i più giovani, per poi renderle note ai loro compagni una volta tornati a scuola. Ma non si sono trattati solo temi cari alla Cina, ma anche a tutto il resto del mondo, come il timore dell’affondamento di intere nazioni come le Maldive, la perdita di habitat per l’orso polare ed il rischio estinzione di tantissimi altri animali.

Come possiamo provare a cambiare la situazione? Era questa la domanda che ieri mattina tutti si facevano in piazza a Pechino, e la risposta veniva offerta direttamente dalle giovani generazioni, studenti a bambini che, parlando di tale problema, hanno la speranza di rendere più ecologico questo mondo.

Fonte: [Treehugger]

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