Ilva Taranto, dibattimento ancora in corso ma la bonifica può partire

di Redazione Commenta

E’ ancora in corso la riunione nel Tribunale del Riesame per decidere cosa ne sarà dell’Ilva di Taranto. Si attendeva per oggi la sentenza, ma evidentemente il dibattimento si protrae a lungo e così molto probabilmente verrà aggiornato a domattina. Per avere una sentenza definitiva bisognerà attendere giovedì 9 luglio, ma speriamo di poterla avere prima.

L’unica decisione presa oggi dal Riesame è stata respingere la richiesta della Procura della Repubblica di rinviare ogni discorso a dopo il 15 settembre, in quanto la salute ed il lavoro dei 12 mila operai della fabbrica sono più importanti di qualsiasi cosa. Il gruppo Riva, per venire incontro alla magistratura, ha anche annunciato che rinuncerà ai ricorsi contro la riapertura del procedimento per l’autorizzazione integrata ambientale per aprire invece ad un dialogo per trovare soluzioni condivise. A pesare su questa scelta è stato sicuramente l’incontro con i rappresentanti politici e sindacali, ed il Ministro dell’Ambiente Clini avvenuto ieri.

Intanto, mentre in città continuava a montare la protesta, fino all’occupazione del Municipio, il Consiglio dei Ministri ha fatto la sua parte ed ha approvato, attraverso un decreto legge, lo stanziamento dei 336 milioni di euro necessari alle opere di bonifica della zona antistante lo stabilimento siderurgico. Di questi, 70 milioni saranno disponibili sin da subito per gli interventi più urgenti. Tra questi il primo sarà la sorveglianza epidemiologica dell’area. Ciò significa che saranno rafforzati i controlli sulla salubrità dell’aria e dell’acqua per scongiurare nuovi casi di cancro tra la popolazione.

A dir la verità una sorveglianza, sotto l’occhio dell’ISS, già avveniva, e proprio questi controlli da un decennio denunciano i casi di tumori, ma ora verranno ulteriormente rafforzati. Per lo più, si legge nel decreto, si agirà sul rione Tamburi, quello più gravemento colpito dai fumi dell’Ilva, ma tutto il tarantino dovrebbe risentire degli interventi. Continuate a seguirci per eventuali aggiornamenti.

Photo Credits | Getty Images

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