Inaugurata la prima centrale a carbone pulito d’Italia

di Redazione 6

Inaugurata ieri la prima cetrale a carbone pulito d’Italia a Torrevaldaliga, vicino Civitavecchia, tra mille polemiche. Dopo le numerose proteste dei “No Coke“, che si oppongono al ritorno all’utilizzo del carbone come fonte per produrre energia elettrica, il Ministro Scajola ha lanciato una delle sue solite perle di saggezza, definendo questo evento con queste parole:

“Dopo tanti sacrifici, anni di lavoro e qualche vita umana si è costruito questa modernissima centrale dove tutto è controllato e tutto è sicuro”.

Il cattivo gusto del Ministro si conferma, non solo nelle scelte politiche, ma anche in quelle delle parole da usare nelle conferenze. Comunque, mettendo momentaneamente da parte le gaffes, vediamo in cosa consisterà questa centrale “pulita”, di proprietà dell’Enel.


Il progetto, rientrando nell’elenco delle “fonti energetiche rinnovabili e assimilate”, quindi con un aiuto statale, prevede un filtro maggiore per le polveri dannose, rispetto al passato, che dovrebbe ostacolare la fuoriuscita di CO2. Questo stando ai fautori di questa tecnologia. Perchè a sentire gli esperti del WWF pare proprio che il carbone non possa mai essere considerata una fonte pulita, dato che a livelli normali sprigiona 4 volte più CO2 del gas metano e due volte di più del petrolio, e che il carbone attuale non è diverso da quello utilizzato 200 anni fa, ma è semplicemente trattato in maniera diversa. Infatti, a pieno regime, pare che la quantità di anidride carbonica abbattuta rispetto a prima sarà solo del 18%, arrivando a produrre 3,6 milioni di tonnellate all’anno di CO2, 328 tonnellate di particolato ultrafino, 1.940 tonnellate di ossidi di azoto e 1.293 tonnellate di ossidi di zolfo. Mica male per una centrale che si sostiene sia “pulita”.

Il lato positivo è che questa centrale fornirà da sola il 50% del fabbisogno energetico del Lazio, e il 4% totale della nazione. Ma gli aspetti positivi finiscono qui. Infatti essa sostituirà quella vecchia di vent’anni a olio combustibile, meno inquinante e considerata una delle migliori centrali europee per il rispetto dell’ambiente che aveva, visto che nel ’98 aveva ottenuto la registrazione EMAS (Eco Management and Audit Scheme, cioè il sistema di gestione ambientale disciplinato dal regolamento comunitario 761/2001) tra le prime in Italia. Costo dello scherzetto: circa 2 miliardi di euro, quanto 13 grandi centrali solari, queste sì, veramente pulite.

Commenti (6)

  1. “Dopo tanti sacrifici, anni di lavoro e qualche vita umana si è costruita questa modernissima centrale dove tutto è controllato e tutto è sicuro” dice Claudio Scajola. Qualche, aggettivo indefinito. Tanto si tratta di due operai. Tanto ora “tutto è controllato e tutto è sicuro”. Almeno questa volta non ha detto che sono morti due rompi***…

    http://noirpink.blogspot.com/2008/07/attualit-qualche-morte-bianca-e-la.html

  2. …Ma Oltre AI Ministri Senza Portafoglio Esistono Anche I Ministri Senza Testa?

    …Grazie Per L’Articolo Avevo Una Vaga Idea Che Il Carbone Inquinasse Alla Grande! Magari Anche Scaglietta Gli Da Una Letta 😉 E Si Informa Un Attimo!

  3. Quanti di voi che parlate sono laureati in ingegneria? Fate pena…. L’inquinamento da carbone non si misura sulla CO2 ma su gli ossidi di azoto e di zolfo che sono i macroinquinanti e sui metalli pesanti che sono i microinquinanti. I discorsi fatti su quell’articolo sono fatti da una persona che non conosce l’argomento.

    FATE RIDEEEEE

    1. infatti, nell’articolo, ad una lettura più attenta, è riportato che la centrale produrrà 328 tonnellate di particolato ultrafino, 1.940 tonnellate di ossidi di azoto e 1.293 tonnellate di ossidi di zolfo… non occorre essere ingegneri per preoccuparsi di cosa respiriamo, non credi? Se poi ti abbiamo strappato una risata meglio così, è risaputo, anche da chi non è un medico, che ridere faccia bene alla salute, al contrario di vivere vicino ad una centrale a carbone… cari saluti.

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