Maldive: un Paradiso inquinato

di Redazione Commenta

Anche le isole tropicali hanno i loro problemi di inquinamento. Anzi, forse sono ben peggiori dei nostri. Chi pensa che stare alle Maldive sia la cosa più bella del mondo, forse non sa in che condizioni vivono alcuni abitanti di quei luoghi, specialmente quelli meno accessibili ai turisti. Tutte le isolette della Repubblica asiatica infatti stanno avendo sempre più problemi con lo smaltimento dei rifiuti, tanto addirittura da sommergere alcune di esse, fino a non lasciare nemmeno un lembo di terra incontaminata.

La situazione peggiore è a Thilafushi, un’isoletta dell’atollo di Kaafu la quale, nonostante sia molto vicina alle zone turistiche, è letteralmente immersa dalla spazzatura, tanto da diventare l’isola dei rifiuti più grande del mondo. Tutto ciò è dovuto a due fattori fondamentali: il primo è che la raccolta differenziata o il riciclo non esistono. Queste parole sono letteralmente sconosciute in una terra che viene fatta rimanere volontariamente arretrata; e poi perché, data la sua assenza di turismo, concentrato su altri atolli, viene utilizzata come discarica a cielo aperto. Prima vi convergeva l’immondizia della sola capitale Malé, vista la vicinanza; oggi arriva quella di tutta la Repubblica (circa 300 tonnellate al giorno).

Ma non solo. Infatti ci sono altri aspetti che preoccupano non poco gli ambientalisti che da anni si battono per ridare dignità all’intera nazione, ma che purtroppo lasciano indifferenti gli abitanti locali. Prima di tutto che le tecniche di smaltimento dei rifiuti non sono a norma come accade nelle altre parti del mondo. Non solo i rifiuti vengono bruciati, ma anche sotterrati e, i resti, gettati in mare, con il rischio di portare l’inquinamento a livelli inaccettabili. I rifiuti tossici andrebbero ad incrementare il plancton, entrando nella catena alimentare e finendo, di conseguenza, sulle nostre tavole. Ma ancora, vista la poca attenzione nello smaltimento dei rifiuti, si tende a portare in queste zone proprio quell’immondizia difficile da smaltire altrove, come computer, cellulari e batterie altamente tossiche. Infine l’unico polo industriale di tutta la nazione è stato costruito proprio sull’isola di Thilafushi. E su cosa si poteva basare l’industria dell’isola più inquinata al mondo, se non su cemento, metano ed imbarcazioni, tra le più tossiche in assoluto?

Fonte: [Repubblica]

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