Nucleare, bonifica siti entro il 2025 per 4,8 miliardi di euro

di Redazione Commenta

L’energia nucleare in Italia non attecchirà, almeno a quanto espresso da oltre il 90% degli italiani nei referendum di giugno, ma a preoccupare la popolazione non sono solamente le nuove centrali, ma anche le scorie e i residui degli impianti dismessi. Per bonificare i siti nucleari del Paese e per riqualificare il territorio il governo ha incaricato la Sogin, Società di Stato, a svolgere le attività di decommissioning degli impianti italiani, entro il 2025 perun costo di 4,8 miliardi di euro per “arrivare a prato verde”.

Il piano industriale 2011-2015, presentato dal Presidente Ambasciatore Giancarlo Aragona e dall’Ambasciatore Delegato di Sogin Giuseppe Nucci, sintetizza gli obiettivi del gruppo:

  • Mettere in sicurezza i rifiuti radioattivi provenienti dagli impianti nucleari e dalle attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca;
  • Smantellare gli edifici convenzionali e finalizzare le scelte tecnologiche di progetto per il decommissioning dei siti nucleari;
  • Localizzare e realizzare il Parco Tecnologico e il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, dopo che l’Agenzia di Sicurezza Nucleare avrà indicato i criteri per la realizzazione della carta nazionale delle aree potenzialmente idonee;
  • Valorizzare in Italia e all’estero le competenze delle imprese italiane qualificate da Sogin.

Con il termine decommissioning si intendono tutte quelle attività di smantellamento di una centrale nucleare ossia, come si legge sul portale della Sogin

Allontanamento del combustibile nucleare, decontaminazione e smantellamento delle strutture e gestione in sicurezza dei rifiuti radioattivi. Queste operazioni hanno l’obiettivo di bonificare le aree. Il processo si conclude quando il sito viene portato al green field (prato verde), ovvero, rilasciato privo di vincoli radiologici e reso disponibile per un suo futuro riutilizzo.

I rifiuti radioattivi, una volta localizzati e allontanati dai siti nucleari, vengono collocati nel Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi, realizzato in un Parco Tecnologico che sorgerà su terreni incontaminati che verranno indicati dall’Agenzia per la Sicurezza Nucleare. Il deposito consentirà

La sistemazione definitiva di circa 80mila metri cubi di rifiuti di bassa e media attività e la custoda temporanea per circa 12.500 metri cubi di rifiuti di alta attività. Degli oltre 90mila metri cubi di rifiuti il 70% proverrà dagli impianti nucleari in dismissione (decommissionin) mentre il restante 30% dalle attività di medicina nucleare, industriali e della ricerca.

I rifiuti verranno confluiti in un’unica struttura, per garantire la massima sicurezza ai cittadini e all’ambiente, e per agevolare le attività di decommissioning.

[Fonte: Sogin]

[Photo Credit | Thinkstock]

 

 

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