Riciclare gli elettrodomestici: i vantaggi del recupero dei Raee

Riciclare i cosiddetti elettrodomestici bianchi. E’ questa la nuova frontiera ecosostenibile del riciclaggio. Non solo plastica, carta, vetro ma anche frigoriferi, condizionatori, lavatrici e forni. Uno studio condotto dall’istituto Ambiente Italia, “Raee, il contributo del riciclo agli obiettivi di Kyoto” ha evidenziato i numerosi vantaggi derivanti dal corretto riciclo degli elettrodomestici bianchi. L’Italia, secondo quanto riportato dallo studio, con lo smaltimento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, oltre a recuperare enormi quantità di alluminio, ferro, rame, plastica, acciaio e vetro, riuscirebbe a ridurre ogni anno del 3% le emissioni di Co2. Inoltre, un corretto recupero dei Raee (rifiuti elettrici ed elettronici) favorirebbe un notevole risparmio energetico pari a circa 120 tonnellate di petrolio.

Eco Cab: il futuro dell’eco-trasporto

Ci sono diversi modi per combattere l’inquinamento. Uno dei più utili è abbandonare l’automobile in garage e prendere la bicicletta. Quando però questa è scomoda o pericolosa (in alcuni centri urbani senza percorsi ciclabili diventa una scommessa ogni giorno) vengono molti dubbi, e si potrebbe essere scoraggiati.

Per questo un’azienda canadese ha inventato Eco Cab, una sorta di bicicletta cabinata in grado di trasportare fino a tre persone in maniera del tutto sicura. Simile ad un moderno risciò, l’Eco Cab è nata inizialmente come taxi ecologico, in quanto sulla parte anteriore sedeva l’autista, mentre alle sue spalle dei divertiti turisti. Adesso che la commercializzazione sta prendendo piede, sta diventando un mezzo per tutti, e soprattutto per tutte le tasche.

Aeronautica ecosostenibile: il velivolo elettrico SkySpark

Aeronautica ed ecocompatibilità: un binomio che fino a qualche anno fa sembrava impossibile e che oggi, invece, pare affermarsi sempre più. Oggi vogliamo aggiungere un nuovo tassello al nostro mosaico delle soluzioni ecocompatibili messe in campo dall’industria aeronautica presentando SkySpark. Si tratta di un aereo elettrico, ecologico al 100%. SkySpark è il nome del progetto sviluppato dalla società DigiSky, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Aeronautica e Spaziale del Politecnico di Torino (DIASP), che prevede la creazione di un aereo elettrico propulso con celle a combustibile alimentate ad idrogeno. La sfida che la DigiSky intende vincere con il nuovo velivolo è quella di realizzare un record mondiale di velocità e durata per un aereo completamente elettrico destinato al trasporto delle persone ed effettuare un volo intero impiegando esclusivamente l’idrogeno come combustibile. Queste ultime prestazioni saranno omologate dalla Federazione Aeronautica Internazionale (FAI).

Anche per i razzi il futuro è il biocarburante

Nel dibattito sull’efficienza dei biocarburante si inserisce prepotentemente l’aeronautica la quale, dopo aver testato sui primi aerei miliardi di litri di biodiesel con risultati soddisfacenti, adesso li prova anche su qualcosa di ancora più delicato: i razzi. Risultato? Ovviamente ottimo.

In un test di lancio effettuato all’inizio di questo mese in California, la Flometrics, l’azienda che ha voluto sperimentare l’idea, ha annunciato che il biocarburante prodotto commercialmente possiede quasi la stessa quantità di spinta del combustibile convenzionale usato nel lancio dei razzi. Dopotutto se funzionava perfettamente sugli aerei, quella sui rockets poteva essere soltanto la prova del nove, superata alla grande.

I 10 posti di lavoro ecologici che ci aspettano nel 2009, seconda parte

Dopo tanti mesi in cui vi abbiamo parlato di posti di lavoro ecologici, ieri abbiamo finalmente trattato la nascita di 5 nuove figure professionali che prenderanno piede nel 2009. In parte esse esistevano già perché o nate da pochi anni ma rimaste ancora semi-sconosciute, oppure esistevano da secoli e adesso sono state rimodernate. Per chi si fosse perso la prima parte, per leggerla basta cliccare qui.

Le 5 figure professionali di cui vi parleremo oggi invece sono completamente nuove. Qualcuno di buona volontà ha cominciato ad intraprendere, in via sperimentale, alcune di queste attività nell’anno appena trascorso, ma il vero boom dovrebbe esserci tra il 2009 e il 2010. Andiamo a scoprire di che si tratta.

Obama, svolta per le auto ecologiche?

[Photo| Flickr] Auto ecologiche, la svolta? Barack Obama, il presidente Green? Si direbbe di sì. Il neoeletto – e neoinsediato – 44esimo presidente degli Stati Uniti sarà, in giornata, alla riunione dell’Agenzia americana per la protezione dell’ambiente. All’ordine del giorno c’è la possibilità di modificare il provvedimento preso dal suo predecessore, George W. Bush. Un atto che impediva di fatto alla California e ad altri 13 stati di limitare le emissioni di gas dalle auto.

La notizia della partecipazione di Obama è ufficiale e viene direttamente dalla Casa Bianca. L’obiettivo del Presidente, per il quale lavorerà con il dipartimento Usa dei Trasporti per avere nuovi regolamenti, è quello di arrivare – entro la data del 2011 – a livelli generalizzati più efficienti nei consumi dei carburanti auto.

Il futuro dei biocarburanti sono i microbi

I microbi potrebbero essere la risposta alla crisi energetica globale. Attraverso la fermentazione della biomassa per la produzione di biocarburanti, questi offrono una possibile soluzione rispettosa del clima per la prevista carenza di approvvigionamento di combustibili fossili. Una revisione del professor Arnold Demain della Drew University del New Jersey, su come i microbi potrebbero essere utilizzati per “guarire” dalla crisi energetica è stata appena pubblicata online sullo Springer’s Journal, rivista scientifica che si occupa di Microbiologia e Biotecnologie Industriali.

Secondo il professor Demain, l’economia basata sul petrolio degli Stati Uniti si sta avvicinando alla fine del suo ciclo di vita. Le riserve di petrolio a livello mondiale e le nuove (piccole) scoperte di petrolio nuovo non saranno sufficienti a soddisfare la domanda annua di tutto il mondo, specialmente ora che molti grandi potenze ne stanno richiedendo sempre di più. È pertanto essenziale, per anticipare ed evitare le carenze di approvvigionamento in futuro, fornire l’accesso alle nuove bioenergie alternative per il mercato.

Aperto in provincia di Brescia il primo supermercato ecologico

Nell’immaginario collettivo i grandi supermercati sono spesso associati al concetto di spreco, soprattutto spreco di alimenti e di energia. Oggi vogliamo stravolgere un pò questa immagine negativa dei grandi magazzini parlandovi di un’importante progetto realizzato in provincia di Brescia, il Simply Sma del gruppo Auchan. Si tratta del primo supermercato ecologico italiano ed è stato inaugurato il mese scorso a Botticino, a pochi chilometri dall’inceneritore più discusso d‘Italia. L’ecocompatibilità della struttura, come spiega anche Carlo Delmenico, Direttore Responsabilità Sociale d’Impresa SMA S.p.A., è stata ottenuta sviluppando azioni mirate all’interno di quattro importanti settori.

I 10 posti di lavoro ecologici che ci aspettano nel 2009, prima parte

Barack Obama durante la campagna elettorale, ma anche nel suo discorso di insediamento alla Casa Bianca, ha promesso milioni di posti di lavoro nell’ambito dell’ecologia. Anche noi sulle pagine di Ecologiae.com ribadiamo da tempo che sono possibili diversi posti di lavoro nuovi, o miglioramenti rispetto ai vecchi, che potrebbero nascere se i Governi decidessero di puntare sulla sfera ecologica.

Oggi, grazie al sito fastcompany.com, tentiamo di capire quali saranno i “green-job”, i posti di lavoro ecologici del futuro. Un futuro non molto lontano, ma praticamente dietro l’angolo, e cioè quelli che potrebbero essere intrapresi tra quest’anno e al massimo il prossimo.

Clinica solare salva centinaia di vite in Iraq

In Iraq, dove i blackout elettrici sono all’ordine del giorno, una fonte di energia rinnovabile significa anche una fonte di speranza per una delle popolazioni più disperate al mondo. Per molti significa anche una questione di vita o di morte. Ci sono delle strutture che non possono permettersi il lusso di un blackout, e sono quelle ospedaliere, sempre al lavoro 24 ore su 24, a cui, se manca l’elettricità, non resta che affidarsi alla provvidenza.

Qualche tempo fa a qualche uomo di buon senso nell’amministrazione americana è venuto in mente di inviare, insieme ai soldati, anche un intero impianto solare. Un gruppo di tecnici iraqeni si è industriato per capirci qualcosa, ma alla fine sono riusciti ad installarlo su una delle cliniche più frequentate, la Ameriyah, nella città di Baghdad.

Dall’Arabia Saudita arrivano le pietre che assorbono l’inquinamento

Il principe Abdulrahman Bandar Al-Saud, nipote del re dell’Arabia Saudita, ha fatto una scoperta che, se confermata, potrebbe essere una delle soluzioni per il problema inquinamento. Durante il suo dottorato di ricerca presso l’Università britannica Queen’s University Belfast’s School of Chemistry and Chemical Engineering, il principe Abdulrahman ha scoperto che esistono alcune rocce, molto comuni nel suo Paese, in grado di assorbire l’inquinamento atmosferico ed idrico.

Secondo la sua scoperta, le pietre antiche sono in grado di formare un elemento chiamato “carbone attivo” che, se lavorato, diventa estremamente poroso. Questa porosità gli consente di assorbire altro materiale, che potrebbe essere proprio il carbonio diffuso nell’aria, ma anche gli agenti chimici che inquinano le acque, in maniera tale da ridurli, inglobandoli in sè.

Quanto inquina internet?

Dando uno sguardo ai dati del 2000, confrontati con quelli del 2006, vedremmo che il consumo di energia a causa della navigazione è raddoppiato. A questo punto verrebbe naturale insinuare che la rete consuma tanto ed è anti-ecologica. Ma andando ad analizzare i dati non è così. Dal 2000 al 2006 infatti, il traffico di internet è incrementato di 3,2 milioni di volte.

Confrontando con il solo raddoppio di energia sprecata significa che la rete è la macchina più efficiente che l’uomo sia riuscito a migliorare nella sua esistenza. Secondo il sito Earth2Tech le vecchie tecnologie sono molto meno efficienti delle nuove. Basti pensare che le vecchie connessioni via cavo utilizzavano 3,56 Kwh/Gb, mentre quelle nuove meno di un terzo. Un esempio? Le linee elettriche in fibra utilizzano 0,77 Kwh/Gb, i moderni cavi 0,72 mentre la DSL solo 0,17 Kwh/Gb.

Una città senza smog garantisce 5 mesi di vita in più

20 anni fa il livello di inquinamento in America cominciava a diventare preoccupante. Per questo motivo alcune metropoli, come Pittsburgh e Buffalo, decisero di imporre metodi di riduzione del traffico, in maniera tale da ridurre lo smog che circolava nell’aria, e che ogni giorno finiva nei polmoni di milioni di cittadini.

Secondo alcuni ricercatori della Brigham Young University e della Harvard School of Public Health i dati di oggi danno ragione a quelle decisioni dei sindaci prese negli anni ’80: la vita media degli abitanti di quelle zone è aumentata di 2,72 anni. Ma le città odierne pare non abbiano ancora raggiunto il punto di non ritorno. Sempre secondo la stessa ricerca, pubblicata sul New England Journal of Medicine, se i sindaci di oggi decidessero un blocco dello smog, i loro cittadini potrebbero recuperare dai 5 agli 8 mesi di vita, mica male.