I repubblicani ostacolano i negoziati sul clima in nome dell’oro nero

di Redazione Commenta

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La commissione Ambiente e Lavori Pubblici del Senato americano sta per iniziare la discussione sul disegno di legge sul clima ma, proprio come accade anche in Italia, anche lì ci sono politici ottusi che, per favorire le solite lobby inquinanti, remano contro. Alcuni repubblicani della commissione, guidata da importanti negazionisti come il Sen. James Inhofe dell’Oklahoma, minacciano di boicottare l’udienza, facendo bloccare i progressi già difficili che sono avvenuti grazie alla senatrice Barbara Boxer della California.

Inhofe sostiene che una corretta analisi economica del disegno di legge non sia ancora stata fatta, ma la Boxer ha tentato di respingere tale obiezione, visto che l’EPA, l’agenzia per l’ambiente americana, ha avuto cinque settimane per analizzare l’impatto economico. Il risultato è stato un rapporto che ha dimostrato che il disegno di legge avrebbe ripercussioni marginali sui bilanci delle famiglie. Ma attenzione a non pensare che si tratti solo di un problema americano, perché esso colpisce anche noi da vicino.

Purtroppo la legge americana vuole che non possa uscire una bozza di legge se dalla commissione non esce un parere unanime, ma se tra i membri del pannello c’è una minoranza che ha intenzione di boicottare la sessione, difficilmente ne verranno fuori a breve.

Tra tutti i repubblicani che hanno votato per la legge, solo in tre si sono detti favorevoli, mentre tutti gli altri hanno detto no, ed ogni tentativo di forzatura sta rendendo sempre più radicali le posizioni in Senato. Nel frattempo, il resto del mondo sta continuando a preparare i prossimi negoziati sul clima di Copenaghen, preparando veri e propri impegni per ridurre l’uso di combustibili fossili, che stanno distruggendo il clima. E’ chiaro che il gioco è qui per creare ostacoli che porteranno ad un nulla di fatto, perché tutti sanno che se non si muove l’America, non si muove nessuno. Un comportamento irrispettoso degli sforzi altrui, e soprattutto irresponsabile, perché per gli interessi dei magnati del petrolio si rischia di mandare in fumo (letteralmente) l’intero Pianeta.

Fonte: [Treehugger]

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