Rinviata la legge sulla riduzione dell’inquinamento al 2015

di Redazione 1

Ancora una volta i nostri cari politici hanno perso l’occasione di dare almeno “l’impressione” di avere una svolta ambientalista. Ma stavolta non parliamo dei politici italiani, che pensano a tutto tranne che all’ambiente, e questo è risaputo, ma di quelli europei.

Infatti proprio oggi i Parlamentari Europei, membri della Commissione Industria, hanno deciso di rinviare la discussione della legge per la riduzione del 25% dei consumi delle automobili a cui tutte le case automobilistiche del Vecchio Continente si sarebbero dovute adeguare. Il problema è che non è stata rinviata solo di qualche giorno, ma al 2015.

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La legge doveva obbligare le case automobilistiche a costruire i nuovi modelli in maniera tale da consumare meno carburante, adattarli agli eco-carburanti, e diminuire l’impatto sull’ambiente. I pochi uomini delle lobby però hanno avuto la meglio su milioni di cittadini che chiedevano nuove regole, adducendo a problemi di produzione delle industrie europee se questa legge fosse stata varata.

L’associazioni Amici della Terra ha intervistato oltre 5 mila persone di ogni età e sesso in per ogni grande nazione europea (Italia, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito), e da questi sondaggi è risultato che l’87% di essi sono favorevoli a regolarizzare questa situazione che sta degenerando sempre di più. Ciò che i cittadini chiedono è la riduzione della CO2 delle automobili e incentivi per l’acquisto di auto non inquinanti, che porterebbero anche a conseguenze sul costo del petrolio, che venendo utilizzato meno potrebbe anche abbassare il costo del barile.

Gli Amici della Terra invece chiedono anche che in Italia vengano pubblicizzate le prestazioni ambientali delle nuove automobili, insieme a quelle del motore, per far aumentare la coscienza dei cittadini che così si renderebbero conto quanto inquina l’auto dei loro sogni. Siccome nessuna agenzia pubblicitaria lo farà mai, l’associazione ha aperto un sito, www.perautomenoinquinanti.net, in cui ogni singolo cittadino può inviare una mail ai parlamentari europei e sollecitarli a cambiare questa situazione insostenibile.

I cittadini aspettano, ma la Terra no, e la data del 2015 per cominciare a parlare di nuove leggi sembra veramente una presa in giro.

Commenti (1)

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