BPA

BPA

Il bisfenolo A, meglio conosciuto semplicemente con la sigla BPA, è un estrogeno sintetico utilizzato per indurire il policarbonato di plastica, impiegato ad esempio nei biberon, nelle bottiglie dell’acqua e nella resina epossidica di cui si compongono gli involucri. Si tratta di un composto organico con due gruppi fenolo, noto anche come 2,2-bis (4-idrossifenil) propano, scoperto dal russo A.P. Dianin nel 1891.
Nella definizione della European Food Safety Authority, EFSA:

Il bisfenolo A (BPA) è una sostanza chimica usata prevalentemente in associazione con altre sostanze chimiche per produrre plastiche e resine. L’esposizione al BPA attraverso gli alimenti è dovuta al suo impiego in talune materie plastiche e altri materiali.

BPA: l’Europa lo vieta nei biberon

L’allarme era stato lanciato da tempo ormai, tanto che gran parte del mondo Occidentale si era già adeguato. Il BPA (Bisfenolo A) fa male, in particolar modo ai bambini, e per questo l’Europa ha finalmente deciso, con un voto a maggioranza qualificata tenutosi ieri, di bandirlo definitivamente.

Dalla prossima primavera dunque, sugli scaffali di tutti i Paesi dell’Unione Europea non si troveranno più i biberon contenenti BPA. La pericolosità era ben nota, ed in particolare si correva il rischio di malattie riguardanti lo sviluppo sessuale del bambino, con alterazioni della prostata o infertilità maschile, ma anche altri tipi di problemi fisici come tumori (in particolare cancro al seno), endometriosi, obesità e problemi cardiaci.

BPA messa al bando in Canada

La BPA è nota da tempo come sostanza tossica pericolosa per la salute. Peccato però che nessun Governo abbia mai avuto il coraggio di vietarla del tutto. Il primo ad aprire una via che speriamo seguiranno presto in molti è il Canada.

Con effetto immediato, la sostanza chimica bisfenolo A è ufficialmente considerata tossica in Canada

si legge sul comunicato della Gazzetta Ufficiale del Canada. La BPA, come abbiamo più volte ribadito, è una sostanza chimica comunemente usata nella plastica in scatole per alimenti, bottiglie di acqua, e mille altri usi. Imita l’ormone estrogeno ed è stata collegata ad una serie di gravi danni alla salute, compreso il cancro al seno e la pubertà precoce nelle donne. Il Canada è stato a lungo il più attivo nel prendere provvedimenti contro la produzione di BPA, e sin dal 2008 ha fatto una proposta per dichiarare questa sostanza tossica. Già da alcuni mesi il Paese nordamericano aveva deciso di rendere il materiale proibito nei prodotti destinati ai bambini, ma solo ora è diventato ufficialmente vietato.

Ecco cosa ci lascia di ecologico (e non) il 2008

Ieri ci siamo occupati di cosa ci attendeva nel nuovo anno a proposito dell’ecologia. Qualche piccola anticipazione di un anno che si prospetta più verde che mai. Ma tutto ciò è dovuto solo al fatto che il 2008 è stato l’anno in cui l’ecologia ha preso piede nella nostra vita quotidiana, ed è diventata la preoccupazione maggiore per gran parte della popolazione mondiale. Forse seconda soltanto alla crisi economica.

Ma cosa effettivamente ci ha lasciato il vecchio anno, è un tema abbastanza discusso. I modi per vedere l’ecologia (ed anche per farla) sono molteplici. Per questo motivo in molti considereranno positivi determinati aspetti che per altri non lo sono, così come molte persone che hanno tentato di fare qualcosa di veramente ecologico, alla fine hanno fatto solo un buco nell’acqua. Vediamo di che si tratta.

Corpi di plastica: dagli States una nuova preoccupante scoperta

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I nostri corpi contengono residui delle materie plastiche usate in cucina.
E’ la nuova scioccante rivelazione di alcuni studiosi del governo federale statunitense.
Il bisfenolo A (BPA), il maggior componente molecolare dei prodotti di plastica, sarebbe presente negli organi e nei tessuti degli americani, grandi e piccoli, senza esclusioni.
Il BPA viene legato in lunghe catene, chiamate polimeri, per trasformare il policarbonato in plastica.

La parte interna di molti contenitori di cibo, bevande ma anche piccoli elettrodomestici e il biberon dei bambini, sono fatti da policarbonati. L’uso e il riscaldamento possono provocare la rottura e lo scioglimento dei polimeri che entrano così a contatto con il cibo e, da lì, nell’organismo.