Cinque anni di temperature record associate a fenomeni meteorologici sempre più estremi. Livello dei mari in aumento, ghiacciai ridotti per estensione e consistenza. Migliaia di morti e danni economici e patrimoniali per miliardi di dollari. Potrebbe essere questa la sintesi di un nuovo studio presentato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (World Meteorological Organization – WMO) che sintetizza un lustro di dati e analisi sul clima della Terra. Una sorta di quadro che trasforma il concetto generico di cambiamento climatico in dati ed analisi tangibili che permettono di coglierne forse meglio entità ed implicazioni.
ghiacciai
Riscaldamento globale, clima ed emissioni; allarmanti i dati NOAA sul 2015
Solo alcuni giorni fa avevamo riportato i dati aggiornati della NASA che vedono il primo semestre del 2016 come il più caldo mai registrato da quando si effettuano misurazioni sistematiche. Sempre dati GISS/NASA considerano il 2015 come l’anno più caldo a partire dal 1880 ovvero da quando sono disponibili rilevazioni consistenti. A breve distanza arrivano ora i dati di un’altra agenzia federale statunitense. La National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) ha infatti pubblicato il rapporto State of the Climate 2015 da cui emerge un quadro decisamente allarmante non solo quanto concerne il riscaldamento globale ma anche per i suoi effetti sui mari, sui ghiacciai e sul clima. Sullo sfondo l’irrisolto problema delle emissioni inquinanti che sempre nel 2015 hanno raggiunto nuovi picchi.
Scioglimento ghiacciai italiani, situazione grave, arriva un nuovo catasto
Negli ultimi mesi si sono rincorsi gli allarmi da parte di vari istituti relativi allo scioglimento dei ghiacciai montani nel nostro paese. Arriva ora il progetto dell’Università di Milano (e non solo) per un nuovo catasto che possa utilizzare i dati raccolti negli ultimi anni diventando un nuovo punto di riferimento per l’analisi, la riflessione, lo studio e le proiezioni future relative al grave problema dello scioglimento dei ghiacciai montani nel nostro paese.
Persi 3 metri di ghiaccio sull’Adamello, il ghiacciaio più grande d’Italia
Si moltiplicano gli allarmi sullo scioglimento dei ghiacciai montani in tutto il mondo, e l’Italia non fa eccezione: l’ultimo preoccupante dato riguarda l’Adamello, il ghiacciaio più grande d’Italia, dove si sono persi 3 metri netti nello spessore del ghiaccio, come afferma Christian Casarotto del Museo delle Scienze di Trento.
Scioglimento ghiacciai in Patagonia sufficiente a ricoprire l’intera Europa
Negli ultimi 12 anni i ghiacciai che sono andati persi in Patagonia, probabilmente l’area che nel mondo risente di più del riscaldamento globale, sarebbero stati sufficienti a ricoprire l’intera Europa con un paio di centimetri d’acqua. L’ha attestato l’American Geophysical Union che ha rilevato che nell’ultimo decennio la perdita di ghiaccio nella zona del Sudamerica è aumentata notevolmente rispetto al decennio precedente.
Si sciolgono anche i ghiacciai dell’Himalaya, seppur lentamente
Un nuovo studio pubblicato da poco su Nature smentisce le precedenti affermazioni riguardo al non scioglimento dei ghiacci dell’Himalaya. Grazie all’ausilio di rilevazioni satellitari il nuovo studio, realizzato da un team dell’Università di Oslo guidato da Andreas Kaeaeb, dimostra che anche i ghiacciai dell’Himalaya si stanno sciogliendo, seppur lentamente.
Scioglimento ghiacciai, a rischio una specie su tre
Se venissero confermate le ipotesi calcolate da un gruppo di ricercatori americani, francesi, britannici ed ecuadoriani, pubblicate su Nature, quando i ghiacciai si scioglieranno definitivamente si potrebbero perdere dall’11 al 38% delle specie animali che vivono in quella zona. Molto spesso queste rischiano l’estinzione perché vivono solo in quelle aree, e scomparse quelle popolazioni non ce ne sarebbero altre “di riserva” altrove. Ciò che resta da capire è quando avverrà questo fenomeno.
Scioglimento ghiacciai: Alpi -26% di ghiaccio negli ultimi 40 anni
Ancora dubbi sul riscaldamento globale? Vi consigliamo di fare un bel giretto sulle Alpi. A parte il disagio della mancanza di neve che sta mandando in tilt le strutture alberghiere ed ha già creato non pochi problemi ai Mondiali di Sci che fanno tappa anche in Italia, ma in ogni caso bastano alcune rilevazioni scientifiche per accertare che i ghiacciai sono sempre più merce rara. Quarant’anni fa sulle Alpi francesi c’erano 375 chilometri quadrati di ghiacciai, oggi circa 275, una perdita del 26% che, purtroppo, non riguarda solo il versante francese.
Lotta allo smog con un microrganismo dai ghiacciai dello Stelvio
Scoperto un nuovo modo per combattere lo smog in modo ecologico: un team di ricerca dell’Università Cattolica di Piacenza ha individuato nei ghiacciai dello Stelvio un microrganismo capace di nutrisi e di degradare materiali inquinanti provenienti dalla combustione di derivati dal petrolio e da lubrificanti. Come spiega uno dei professori che ha guidato la ricerca, il prof. Fabrizio Cappa
Adesso bisogna capire, con le adeguate prove di laboratorio, quali siano le sue potenzialità nel risanamento, biomediation, di ambienti inquinanti.
Scioglimento ghiacci, record nel 2010 e 2011 in Groenlandia
I ghiacciai della Groenlandia sono un po’ come il termometro della Terra: la loro perdita significa che fa troppo caldo. E’ esattamente per questo che scoprire che gli anni 2010 e 2011 hanno fatto registrare perdite record di massa ghiacciata è un fattore molto preoccupante. A rivelarlo è stato il ricercatore Edward Hanna, specialista nelle ricerche artiche.
Mercurio, il ruolo del ghiaccio marino nel frenare l’inquinamento
Un team di ricerca franco-americano, in un recente studio pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica Nature Geoscience, ha evidenziato il ruolo chiave che svolgono i ghiacci nel ciclo del mercurio nell’Artico.
Bloccando la luce del sole, le distese di ghiaccio marino influenzerebbero la ripartizione e il trasferimento in atmosfera di forme tossiche di mercurio presenti nelle acque di superficie del Mar Glaciale Artico.
Questi risultati suggeriscono che il clima gioca un ruolo chiave nel ciclo del mercurio, e che le emissioni di mercurio in atmosfera potrebbero essere accentuate dallo scioglimento del ghiaccio marino artico.
Scioglimento dei ghiacciai, dipingere di bianco le Ande la soluzione?
La notizia è di quelle che fanno discutere. Sembra quasi una bufala travestita da operazione scientifica. Per arginare lo scioglimento dei ghiacciai una squadra di imbianchini è all’opera sulle Ande peruviane per dipingere di bianco le pareti rocciose. L’obiettivo è riflettere le radiazioni solari e respingere il calore, piuttosto che assorbirlo.
Una stupidaggine immensa
stando a quanto afferma lo stesso ministro dell’Ambiente di Lima.
Ma allora, se non c’è il ministero dell’Ambiente dietro questa trovata, chi c’è?
L’altezza delle montagne? Colpa dei cambiamenti climatici
Dalle vette più alte del Himalaya alle piatte colline italiane, l’altezza delle montagne della Terra può essere controllata dai cambiamenti climatici che hanno effetto sui ghiacciai molto di più rispetto al sollevamento tettonico della superficie terrestre, come ci facevano studiare a scuola.
Le montagne provengono dalla collisione di due o più placche tettoniche, un incrocio di pezzi di crosta terrestre che sono costantemente in movimento, spinti dal flusso del mantello sottostante. Quando si scontrano le placche, la crosta è schiacciata, si ispessisce e cresce in altezza. Ma mentre alcune catene montuose più vicine all’equatore, come le Alpi e l’Himalaya, hanno la caratteristica di essere alte alcuni chilometri e aguzze, altre presenti a latitudini più elevate, come in Canada e Norvegia, sono più brevi e piatte come altopiani.
Gli scienziati hanno a lungo attribuito queste differenze alle diverse piastre tettoniche. Le montagne più elevate si pensava fossero state create da una più intensa azione tettonica. Ma il nuovo studio, pubblicato sulla rivista Nature, utilizza immagini radar della superficie della Terra (presa durante una missione dello Space Shuttle della NASA diversi anni fa) e modelli di computer per dimostrare che questo non è sempre così. Anzi, è l’azione glaciale, disciplinata dal clima, la responsabile dell’altezza in molte catene montuose della Terra.
Scioglimento ghiacciai: la Cina sta rimanendo a secco
I ghiacciai che fungono da fonti di acqua in una delle comunità alpine più ecologicamente diverse della Terra si stanno sciogliendo ad un ritmo allarmante, secondo una recente relazione. A tre anni dallo studio del Cina Geological Survey Institute, c’è la dimostrazione che i ghiacciai nella zona dello Yangtze, nell’altopiano Qinghai-Tibet, nella parte sud-occidentale della Cina, si sono ritirati di 196 chilometri quadrati nel corso degli ultimi 40 anni.
I ghiacciai dello Yangtze, i più grandi dell’intera Cina, ora coprono 1051 chilometri quadrati rispetto ai 1.247 del 1971, una perdita di quasi un miliardo di metri cubi di acqua, mentre la lingua del ghiacciaio Yuzhu, la più alta del Kunlun Mountains è scesa di 1500 metri, nello stesso periodo. La fusione del ghiacciaio ricostituisce i fiumi nel breve termine, ma come risorsa aumenta la siccità che avverrà nel lungo periodo.