veicoli a idrogeno 2050

Veicoli a idrogeno, il cammino italiano fino al 2050

veicoli a idrogeno 2050I veicoli a idrogeno avranno un ruolo chiave nella mobilità del futuro con importati prospettive di crescita e sviluppo nei prossimi decenni. Se ne è discusso nello scorso fine settimane a Catania nel corso del convegnoSmart&Slow: la visione della mobilità del futuro‘ promossa dall’ANCI, dal Ministero dell’Ambiente e dallo stesso Comune di Catania. L’evento come parte della II Conferenza nazionale sulla Mobilità Sostenibile ha affrontato vari aspetti in tema di infrastrutture, mobilità a zero emissioni e coinvolgimento territoriale.

Idrogeno H

Idrogeno

L’etimologia della parola deriva dal greco hydor (acqua) e γον (generare) e significa, appunto, generatore d’acqua. L’idrogeno è il primo elemento chimico della tavola periodica, è designato dal simbolo H ed ha per numero atomico 1, si compone di un nucleo (formato da un protone ed un neutrone) e di un elettrone che gli ruota attorno.

Allo stato elementare esiste solo sotto forma di molecola biatomica, H2, che alle condizioni di temperatura ambiente e pressione assume lo stato di gas incolore, inodore, volatile ed altamente infiammabile, per queste sue caratteristiche, malgrado sia l’elemento più abbondante dell’universo, raramente sulla terra lo si ritrova allo stato elementare. Allo stato elementare si trova soltanto: nei gas vulcanici, nelle sorgenti petrolifere, nelle fumarole mentre è molto diffuso sotto forma di composti (acqua, idrocarburi, sostanze minerali, organismi animali e vegetali) e può quindi essere prodotto a partire da diverse fonti.

Auto elettriche, la Puglia avvia costruzione di 250 colonnine di ricarica

Il principale problema nella diffusione delle auto elettriche non è tanto il prezzo, dato che costano all’incirca quanto le auto normali, ma la difficoltà nell’effettuare una ricarica. Per questo la Puglia ha avviato un’iniziativa per uscire da questa impasse, ed ha dato l’ok ad un progetto per rendere disponibili, già nel 2012, 250 colonnine di ricarica in tutta la Regione.

A volerlo è il Presidente della Regione, Nichi Vendola, sempre sensibile alle tematiche ecologiche (non per altro nel nome del suo partito compare anche la dicitura Ecologia), e probabilmente il viaggio effettuato recentemente in California, dove queste tecnologie sono già realtà, è stato illuminante.

Energia pulita dall’acqua, la nuova scoperta italiana

Un gruppo di ricercatori italiani ha sviluppato un sistema di elettrodi formati da nanotubi di carbonio che sono in grado di innestare un processo di fotosintesi artificiale per produrre energia pulita, dall’acqua.

Il processo è come quello che si sviluppa in natura: come le foglie dall’acqua e dal sole producono zucchero e ossigeno, così l’équipe composta da studiosi del Cnr di Padova e da ricercatori delle Università di Padova, Trieste e Bologna, ha messo a punto un processo di fotosintesi artificiale, un traguardo mai raggiunto finora.

Ricercatori britannici studiano il modo per trasformare la Co2 in carburante per auto

emissioni co2

Dei ricercatori britannici stanno lavorando su un progetto da 1,5 milioni di euro che mira ad assorbire l’anidride carbonica dall’aria e trasformarla in carburante per auto. Scienziati e ingegneri presso l’Università del West of England stanno collaborando con i colleghi dell’Università di Bath e dell’Università di Bristol che stanno conducendo la ricerca.

Il progetto mira a sviluppare materiali porosi in grado di assorbire il gas che causa il riscaldamento globale e convertirlo in sostanze chimiche che possono essere utilizzate per produrre carburante per auto o in plastica in un processo alimentato da energia solare rinnovabile.

Ossidazione omogenea: la nuova procedura per far diventare l’acqua il miglior combustibile al mondo

ossidatore acquaI chimici della Emory University hanno sviluppato il più potente catalizzatore per l’ossidazione omogenea nota per l’acqua, considerata una componente fondamentale per la generazione di idrogeno pulito utilizzando solo acqua e la luce del sole. La scoperta, pubblicata sulla rivista Science, è stata realizzata in collaborazione con l’Istituto di Chimica Molecolare di Parigi.

Il più veloce, e senza emissioni di carbonio, catalizzatore di ossidazione dell’acqua molecolare (WOC) fino ad oggi

ha veramente alzato lo standard degli altri noti WOC omogenei

ha detto il chimico della Emory Craig Hill, a capo della ricerca. Per essere validi, il WOC ha bisogno di selettività, stabilità e velocità. L’omogeneità è anche una caratteristica desiderata, visto che aumenta l’efficienza e la rende semplice da studiare e ottimizzare. Il nuovo WOC ha tutte queste qualità, e si basa sul cobalto, elemento abbondante e a buon mercato, che si aggiunge al suo potenziale per aiutare l’energia solare a diventare la più usata.

Scienziati scoprono il modo per trasformare la CO2 in energia riutilizzabile

monossido

Gli scienziati dicono che troppo biossido di carbonio è un male per la Terra. Dicono anche che troppo monossido di carbonio può uccidere. Allora, perché i ricercatori della University of Michigan sono entusiasti di trasformare CO2 in CO? Perché il prodotto finale potrebbe rivelarsi utile per la produzione di elettricità e idrogeno. I chimici del Michigan, insieme ai loro colleghi dell’Università di Oxford, dicono di aver elaborato un modo efficace per trasformare il biossido di carbonio in monossido di carbonio per mezzo della luce solare.

A quanto pare, non sono nemmeno i primi a citare le opportunità che essa crea. I ricercatori dei Sandia National Laboratories in New Mexico vantavano già alla fine del 2007 un utilizzo dell’energia solare per convertire CO2 in CO. Ma qui c’è una novità. Il nuovo metodo, pubblicato sul Journal of the American Chemical Society, a quanto pare utilizza un input di energia notevolmente inferiore rispetto ai metodi precedenti. Ma inoltre si avvicina molto a quello che la natura già fa naturalmente.

Una nuova tecnica permetterà di produrre energia solare in grande quantità anche di notte

energia solare

Un salto rivoluzionario potrebbe trasformare l’energia solare da lusso marginale e alternativo in una fonte di energia tradizionale, secondo i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT). Essi infatti hanno superato un importante ostacolo nella produzione su ampia di energia solare: immagazzinare l’energia per l’uso anche quando il sole non brilla.

Fino ad ora, l’energia solare è utilizzata solo di giorno nella maggior parte dei casi, e spesso l’immagazzinamento per un uso successivo è proibitivo e gravemente inefficiente. Oggi, i ricercatori del MIT hanno escogitato un modo semplice, poco costoso, ma altamente efficiente, per immagazzinare l’energia solare.

Una centrale ad impatto zero darà energia al parco naturale di Pratolino

diamante di pratolino

Il bello di un parco naturale è il poter respirare l’aria pulita e vedere animali come se stessero nel loro habitat naturale. Ma anche una struttura simile per poter funzionare ha bisogno dell’elettricità, e sarebbe un controsenso se per generarla si inquinasse un posto così incontaminato. Per questo in Toscana hanno avuto una grande idea, e cioè costruire una centrale elettrica che funziona con un mix di energie rinnovabili, e soprattutto che ha zero emissioni.

La centrale si chiama Diamante ed è situata al centro del parco naturale di Pratolino, vicino Firenze. La struttura ha appunto la forma di un diamante alto 12 metri e con un diametro di 8, formato da 38 pannelli fotovoltaici a celle monocristalline e 42 facce in vetro temprato per catturare il sole che in queste zone c’è quasi tutto l’anno. Ma non bisogna disperare nelle giornate nuvolose. La centrale è in grado di generare energia attraverso l’accumulo di idrogeno.

Carburante per i jet proveniente dall’acqua di mare

jet americano

Di fronte al riscaldamento globale ed alla carenza di petrolio, la US Navy sta sperimentando la produzione di combustibile per i jet proveniente dall’acqua di mare. I chimici militari hanno trasformato l’acqua di mare in una breve catena di idrocarburi insaturi che, con un successivo affinamento, potrebbe essere trasformata in kerosene per dare energia ai jet. Ma rimane da trovare una fonte di energia pulita per alimentare le reazioni, se la finalità ultima è di non emettere carbonio.

Il processo prevede l’estrazione dell’anidride carbonica disciolta nell’acqua e combinarla con l’idrogeno ottenuto dalla scissione delle molecole d’acqua usando l’energia elettrica, per produrre idrocarburi. Viene utilizzata una variante di una reazione chimica chiamata processo Fischer-Tropsch, che viene utilizzata commercialmente per produrre una benzina simile agli idrocarburi dal syngas, una miscela di monossido di carbonio e idrogeno, spesso derivate dal carbone.

Veicoli a idrogeno in carreggiata, in Norvegia la prima autostrada dedicata

autostrada-hynor-veicoli-idrogenoUn’autostrada riservata esclusivamente ai veicoli a idrogeno. E’ stata realizzata in Norvegia, lungo un percorso che si snoda per ben 580 chilometri e che è valso al Paese scandinavo un meritato primato nel campo dello sviluppo dei mezzi di trasporto con alimentazione fuel cell.

L’autostrada HyNor, che collega le città di Oslo e Stavanger, è sorta grazie all’omonimo progetto co-finanziato dal governo norvegese e dall’industria privata. L’obiettivo raggiunto ha dello straordinario per più di una ragione: si tratta infatti di un’infrastruttura a emissioni totali zero, della prima autostrada ad accesso consentito solo ai mezzi alimentati ad idrogeno, inoltre il percorso non è certo breve e finalmente garantisce ai veicoli non inquinanti la possibilità di usufruire di stazioni di rifornimento in maniera del tutto adeguata alle loro esigenze.

Aeronautica ecosostenibile: il velivolo elettrico SkySpark

Aeronautica ed ecocompatibilità: un binomio che fino a qualche anno fa sembrava impossibile e che oggi, invece, pare affermarsi sempre più. Oggi vogliamo aggiungere un nuovo tassello al nostro mosaico delle soluzioni ecocompatibili messe in campo dall’industria aeronautica presentando SkySpark. Si tratta di un aereo elettrico, ecologico al 100%. SkySpark è il nome del progetto sviluppato dalla società DigiSky, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Aeronautica e Spaziale del Politecnico di Torino (DIASP), che prevede la creazione di un aereo elettrico propulso con celle a combustibile alimentate ad idrogeno. La sfida che la DigiSky intende vincere con il nuovo velivolo è quella di realizzare un record mondiale di velocità e durata per un aereo completamente elettrico destinato al trasporto delle persone ed effettuare un volo intero impiegando esclusivamente l’idrogeno come combustibile. Queste ultime prestazioni saranno omologate dalla Federazione Aeronautica Internazionale (FAI).