Ricercatori britannici studiano il modo per trasformare la Co2 in carburante per auto

di Redazione 2

emissioni co2

Dei ricercatori britannici stanno lavorando su un progetto da 1,5 milioni di euro che mira ad assorbire l’anidride carbonica dall’aria e trasformarla in carburante per auto. Scienziati e ingegneri presso l’Università del West of England stanno collaborando con i colleghi dell’Università di Bath e dell’Università di Bristol che stanno conducendo la ricerca.

Il progetto mira a sviluppare materiali porosi in grado di assorbire il gas che causa il riscaldamento globale e convertirlo in sostanze chimiche che possono essere utilizzate per produrre carburante per auto o in plastica in un processo alimentato da energia solare rinnovabile.

I ricercatori sperano che in futuro i materiali porosi, potrebbero essere utilizzati per i camini delle ciminiere per recuperare l’inquinante biossido di carbonio dall’aria, riducendo gli effetti del cambiamento climatico. Il dottor Frank Marken, docente di Chimica presso l’Università di Bath, ha dichiarato:

I processi attuali contano sull’utilizzo di tecnologie distinte per catturare e utilizzare la CO2, il che rende il processo molto inefficiente. Combinando i processi, l’efficienza può essere migliorata e l’energia necessaria per portare alla riduzione di CO2 è minimizzata. Sarà una sfida enorme, ma abbiamo una squadra interdisciplinare forte che comprende chimici, ingegneri chimici, biologi e gli analisti del ciclo di vita.

La dott.ssa Petra Cameron, dello stesso Dipartimento di Chimica, ha dichiarato:

Speriamo che l’uso di energie rinnovabili nel riciclaggio di CO2 sarà un modo efficace per ridurre la quantità di CO2 nell’atmosfera.

La collaborazione Bath-Bristol riunisce scienziati di una serie di discipline, tra cui i ricercatori sull’energia sostenibile e l’ambiente, chimici, ricercatori in ingegneria robotica, fino alla Facoltà di Scienze della Vita. Il dott. Ioannis Ieropoulos ha spiegato che, secondo lui, uno dei grandi vantaggi di questo progetto è che sarà in grado di sfruttare le capacità naturali dei microrganismi per ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera e nello stesso tempo produrre elettricità o idrogeno, da riutilizzare in rete risparmiando sui combustibili fossili.

Conclude il dottor David Fermin dell’Università di Bristol, dicendo che:

Attualmente, non esistono tecnologie su larga scala per la cattura e l’elaborazione della CO2 nell’aria. I fatti sono che la CO2 è piuttosto diluita nell’atmosfera e la sua reattività chimica è molto bassa. Combinando il design dei materiali puliti con la catalisi eterogenea, l’elettrocatalisi e la biocatalisi, miriamo a sviluppare un efficace tecnologia carbon-neutral.

Fonte: [Sciencedaily]

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