Marea nera in Thailandia, volontari al lavoro mentre fuggono i turisti

THAILAND-ENVIRONMENT-OIL-POLLUTIONDopo la sciagurata perdita di greggio stimata in 50 mila litri da parte dell’oleodotto al largo della provincia di Rayong, in Thailandia, sono innumerevoli i volontari accorsi a prestare aiuto ai militari impegnati a tentare di ripulire le spiagge di Ao Praho sull’isola di Koh Samet. Intanto i turisti, com’era prevedibile, fuggono dallo scenario devastato dal petrolio.

incidente petrolifero usa greggio

Incidente petrolifero in USA, persi già 300 mila litri di greggio

incidente petrolifero usa greggioUna nuova marea nera si sta abbattendo in queste ore in America. Ad essere colpiti sono ancora gli Stati Uniti in una vicenda che dimostra come i vecchi metodi di approvigionamento energetico, come gli oleodotti, non siano affatti sicuri. Si possono tentare tutti i modi possibili e immaginabili per aumentare la sicurezza di un impianto, ma l’imprevisto prima o poi fa saltare tutti i piani. È accaduto così che giovedì scorso un treno che collegava l’Illinois al Texas è deragliato. Nella sua irrefrenabile corsa si è andato a schiantare contro un oleodotto della Exxon Mobil canadese, lasciando fuoriuscire migliaia di litri di petrolio.

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Marea nera, Obama chiede 16 miliardi di risarcimento alla BP

marea nera obama risarcimento bpIl 20 aprile 2010 nel Golfo del Messico c’è stato il più grande disastro ambientale della storia. Oggi il presidente Obama ha chiesto ai responsabili del disatro il più grande risarcimento mai visto: 16 miliardi di dollari. L’azienda malcapitata è la BP, divenuta da allora il simbolo delle multinazionali che ammazzano il pianeta, la quale continua ancora oggi, quasi tre anni dopo, a professarsi innocente.

isola di favignana catrame

Isola di Favignana invasa dal catrame

isola di favignana catrameL’Italia ha un’altra (l’ennesima) marea nera. L’isola di Favignana, al largo di Trapani, è stata invasa in un giorno da 500 kg di catrame. Spuntati dal nulla, in molti si sono chiesti come ciò potesse accadere dato che non ci sono incidenti, almeno noti, nell’area. La risposta l’ha data Legambiente che ha parlato di uno sversamento voluto di qualche nave che ha lavato le proprie cisterne nelle vicinanze della costa, permettendo così che il mare diventasse nero pece.

shell missione artico

Shell, la missione in Artico va sempre peggio

shell missione articoLa scorsa settimana vi abbiamo riportato dell’incidente, con tanto di rischio di disastro ambientale, sulle coste dell’Alaska. A provocarlo è stata un’incauta nave-trivella della Shell, la Kulluk, che si è inoltrata troppo nei ghiacci per poi rimanere incagliata e rischiare di far perdere milioni di litri di petrolio in mare. Nonostante la tragedia sia stata evitata, le cose non sembrano volgere per il meglio. Anzi…

alaska marea nera

Alaska, sfiorata nuova marea nera

alaska marea neraLo avevamo predetto già mesi fa, quando erano stati annunciati nuovi lavori di trivellazione in Alaska. Ma non pensavamo sarebbe accaduto tanto presto. La Kulluk, una nave-trivella utilizzata per perforare le ricche profondità dell’oceano appena sotto il Polo Nord, si è incagliata tra i ghiacci di uno dei posti più inospitali del pianeta. E si è rischiato il peggio. 155 mila galloni di carburante, oltre 700 mila litri, si sono trovati in bilico tra la stiva della nave e l’acqua. Se una delle rocce in cui si è incagliata avesse perforato lo scafo, sarebbe potuto accadere uno dei peggiori disastri ambientali della storia.

marea nera disperdenti petrolio

Marea nera, i disperdenti sono stati peggiori del petrolio

marea nera disperdenti petrolioA due anni e mezzo di distanza dalla catastrofe soprannominata Marea Nera, in cui la piattaforma petrolifera della BP disperse milioni di barili di petrolio in mare, arriva la conferma di un sospetto che venne a molti sin da allora: la soluzione è stata peggiore del problema. Ma facciamo un passo indietro. All’epoca per evitare quelle terribili immagini in cui gli animali rimanevano invischiati in questa melma nera, i tecnici della BP ebbero la brillante idea di sversare in mare litri e litri di disperdenti chimici.

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Marea nera, finalmente la BP paga: 4,5 miliardi di dollari di multa

marea nera bp multaDa quando è scoppiata l’emergenza della marea nera la BP, tra scarichi di responsabilità e peripezie legali, se l’è sempre cavata, pagando risarcimenti danni di qualche centinaia di milione di dollari che per una compagnia petrolifera rappresentano pochi spiccioli. Ora però la musica è cambiata. Ora che le indagini sono terminate e tutti i rilevamenti sono completi, finalmente le autorità giudiziarie americane hanno potuto emettere la sentenza definitiva: 4,5 miliardi di dollari.

marea nera costo disastro

Marea nera, il costo del disastro sale ad 38 miliardi di dollari

marea nera costo disastroOttocentoquarantasette milioni di dollari. Seicentottantanove milioni di euro. Numeri difficili da scrivere ma molto pesanti, specialmente se a pagarli è un’azienda soltanto. E’ quanto ha stanziato la BP soltanto negli ultimi 3 mesi stando alla stima del danno della marea nera all’ambiente e alle popolazioni locali, arrivata a questa cifra, in seguito all’esplosione e alla fuoriuscita di petrolio derivante dall’incidente sulla piattaforma Deepwater Horizon di due anni fa nel Golfo del Messico.

Naufragio Costa, sapone magnetico contro petrolio?

Mentre in Toscana procedono le operazioni di recupero del petrolio e degli olii combustibili stivati nelle cisterne della Costa Concordia, nell’Università di Bristol voene presentato un prototipo di sapone magnetico in grado di catturare il petrolio finito in mare dopo la marea nera. Verrà sperimentato per recuperare il relitto incagliato nell’isola del Giglio?

Marea nera in Brasile, a causarla ora è la Chevron

Non riusciremo mai a liberarci delle maree nere, almeno finché continueremo ad estrarre petrolio in così grande quantità. Ma questo è ciò che accade nel mondo, e a noi non resta che raccontarvelo. A diverse migliaia di chilometri da noi, al largo delle coste del Brasile, si sta consumando un’altra tragedia, una marea nera causata dalla compagnia petrolifera Chevron.

Nuova Zelanda, sospeso recupero idrocarburi

Il vento a 65 km orari e le onde alte fino a 4 metri hanno costrettole squadre di volontari a sospendere le attività di recupero del petrolio ancora stivato nella nave container Rena, incagliata sulla barriera corallina lo scorso 5 ottobre. Sono state recuperate dalla nave circa 90 tonnellate di carburante, ma ne rimangono ancora 1.210 tonnellate.

BP risarcita per 4 miliardi di dollari per marea nera nel Golfo del Messico

La BP riceverà 4 miliardi di dollari in contanti dal socio Anadarko come risarcimento per i costi legati alla merea nera nel Golgo del Messico. Il denaro stanziato per le vittime del disastro ambientale e per le opere di bonifica sale in questo modo a 24 miliardi di dollari. Bob Dudley, ceo di BP, ha commentato

Questo accordo rappresenta una soluzione positiva, elimina l’incertezza e risolve i problemi tra tutti i proprietari del pozzo di Macondo.

Nuova Zelanda, si teme disastro ambientale

La nave incagliata nelle coste della Nuova Zelanda la scorsa settimana si sta per spezzare: l’inclinazione della Rena è passata da 12 a 18 gradi, cominciano a vedersi crepe e aperture lungo lo scafo, come racconta il premier John Key, in visita nell’area

Abbiamo identificato fratture da stress nello scafo quindi non possiamo escludere il rischio che la nave si spacchi e affondi, riversando in mare altre 1.300 tonnellate di petrolio.

Finora sono fuoriusciti in mare circa 300 tonnellate di idrocarburi che si sono riversati lungo le spiagge della Baia dell’Abbondanza, ma si teme il peggio. Ci sono ancora 1.368 container nella nave, tra cui 11 che contengono sostanze pericolose, e 70 sono caduti in mare.