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Shell abbandona l’Artico, esultano gli ambientalisti

shell abbandona artico ambientalistiVittoria! Dopo mesi di campagne, manifestazioni e raccolte di firme, la Shell ha deciso di abbandonare l’Artico. Almeno per ora. Lo ha annunciato Greenpeace che ha rivelato al mondo la decisione del colosso petrolifero, tra i più impegnati nelle trivellazioni al Polo Nord, di ripensarci e lasciar perdere quelle aree perché troppo pericolose. Dopotutto è stata proprio una nave della Shell, la Kulluk, che all’inizio dell’anno ha dimostrato come lavorare in quelle acque ghiacciate sia ancora impossibile.

inquinamento shell sversare carburante

Inquinamento, la Shell continua a sversare carburante nel Mare del Nord

inquinamento shell sversare carburanteIncredibile ma vero, il mondo sa che la Shell inquina ma glielo permette. L’incidente della Kulluk di un mese fa in cui una nave si era prima incagliata tra i ghiacci dell’Alaska e poi è stata trasportata via senza lasciar cadere nemmeno una goccia di carburante è stata, è proprio il caso di dirlo, solo la punta dell’iceberg. Il Dipartimento dell’Energia e dei Cambiamenti Climatici (DECC) americano ha infatti calcolato che negli ultimi 10 mesi il colosso anglo-olandese ha provocato 429 perdite di petrolio nel Mare del Nord.

Trivellazioni in Artico, Obama blocca la Shell

trivellazioni artico obama shellObama ce l’ha fatta. Pochi giorni fa vi annunciavamo le intenzioni del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama di bloccare le trivellazioni nell’Artico, almeno nell’area di competenza del suo Paese. Ebbene, circa una settimana dopo la Shell ha risposto fermandosi e rivedendo il proprio intero piano. Più che ad Obama in realtà dobbiamo questa decisione a Carol Browner, ex consigliere sul clima del Presidente nel precedente mandato, e a John Podesta, consigliere dal 2009, i quali hanno sollevato dubbi sulla sicurezza nelle operazioni in quell’area.

obama lotta cambiamenti climatici

Cambiamenti climatici, Obama scende in campo dopo incidente in Alaska

obama lotta cambiamenti climaticiIl presidente USA Barak Obama è deciso a intervenire in prima persona per fermare i cambiamenti climatici bloccando la ricerca di petrolio nell’Artico e mettendo in atto un piano strategico di intervento in tutto il Paese. A dare la notizia, trapelata da una fonte nella Casa Bianca, è il gruppo ambientalista Resource Innovazion Group. Secondo le indiscrezioni l’amministrazione Obama sta puntando ad un “vasto movimento di sensibilizzazione popolare”.

shell missione artico

Shell, la missione in Artico va sempre peggio

shell missione articoLa scorsa settimana vi abbiamo riportato dell’incidente, con tanto di rischio di disastro ambientale, sulle coste dell’Alaska. A provocarlo è stata un’incauta nave-trivella della Shell, la Kulluk, che si è inoltrata troppo nei ghiacci per poi rimanere incagliata e rischiare di far perdere milioni di litri di petrolio in mare. Nonostante la tragedia sia stata evitata, le cose non sembrano volgere per il meglio. Anzi…

stop trivellazioni artico shell

Stop alle trivellazioni in Artico, la Shell si ritira

stop trivellazioni artico shellGreenpeace ha vinto la battaglia ma non ancora la guerra. A meno di un mese dal lancio della campagna Save the Arctic (il lancio ufficiale dopo una serie di manifestazioni che va avanti da diversi mesi), una delle principali compagnie petrolifere del mondo, la Shell, ha annunciato che rinuncerà a trivellare nel mare Artico. Almeno per quest’anno. Lo scenario è quello dell’Alaska dove nei mesi scorsi le navi della compagnia si sono spesso incagliate ed hanno riscontrato enormi difficoltà di manovra.

greenpeace blocca stazioni shell

Greenpeace blocca 74 stazioni di rifornimento Shell

greenpeace blocca stazioni shellIn Gran Bretagna la Shell ha trascorso un brutto fine settimana qualche giorno fa. Settantaquattro sue stazioni di rifornimento sono state letteralmente assaltate dagli attivisti di Greenpeace che le hanno chiuse con la forza. La causa scatenante della protesta, in perfetto stile Greenpeace, è che la compagnia petrolifera sta facendo di tutto per trivellare il Mare Artico, uno degli ecosistemi più delicati al mondo.

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Eolico, la Shell ostacola i piani nel Mare del Nord

eolico shell ostacola piani mare del nordNon bastava avere distrutto gli ecosistemi di mezza Africa. Impaurita dalla diffusione delle rinnovabili, ora la Shell prova ad ostacolare lo sviluppo anche nel Nord dell’Europa. La compagnia petrolifera, che per ripulirsi un po’ la coscienza aveva promesso di investire anche in questa forma di energia, era stata contattata dal Primo Ministro britannico Cameron per rientrare nel gruppo degli investitori nel mega-progetto dell’eolico off-shore che il Paese sta realizzando nel Mare del Nord, insieme agli Stati Uniti.

Petrolio, la Shell vuole trivellare il Cilento

Presto in Italia potremmo avere una nuova Val di Susa. Non per l’alta velocità, ma per il petrolio. E’ quanto si rischia nel Cilento, in Campania, dove otto Comuni sarebbero a rischio trivellazione da parte della Shell. La compagnia petrolifera che sta combinando disastri in tutto il mondo ha appena ottenuto il permesso, dal Ministero dello Sviluppo Economico, di iniziare i lavori di esplorazione per cercare di capire se sotto il terreno in cui abitano milioni di persone sia il caso di scavare per cercare il petrolio.

Stop al petrolio, con Greenpeace anche la Principessa Xena

Non è una novità che a Greenpeace si uniscano personaggi dello spettacolo, ma l’ultima spettacolare azione ha coinvolto persino la famosa Principessa Xena, alias Lucy Lawless, la quale non ha dovuto fare ricorso ai suoi superpoteri, ma solo all’organizzazione dell’associazione ambientalista, per bloccare la compagnia petrolifera Shell.

Delta del Niger: l’ONU multa Shell e Governo per un miliardo di dollari

Un intero ecosistema distrutto. E’ questo il risultato di decenni di sfruttamento eccessivo fatto senza un minimo di cautela per la gente del posto e per l’ambiente, ed ora è arrivato il momento di pagarne il conto: un miliardo di dollari. Questa la cifra stabilita dall’ONU che il Governo del Niger e le compagnie petrolifere, in particolar modo la Shell, dovranno pagare per tentare di recuperare ciò che per anni hanno distrutto.

Marea nera in Scozia: chiusa la seconda falla, ma il disastro era annunciato

La fuoriuscita di petrolio, gentilmente battezzata Oil Sheen dalla Shell, è stata risolta. O almeno così dicono dalla compagnia. La seconda falla, quella più difficile da raggiungere, è stata finalmente chiusa dopo che nello scorso fine settimana era stato risolto il problema del primo foro, quello che faceva scorrere più petrolio nelle acque del Mare del Nord. Confidando nella sincerità della Shell, nella speranza che effettivamente il problema sia stato risolto, adesso cominciano le indagini.

Shell ottiene l’autorizzazione a trivellare in Alaska

Gli appelli provenienti da tutto il mondo, compreso quello autorevole del New York Times, non sono serviti a nulla. Servono soldi all’America, ed il presidente Barack Obama non ha potuto fare altro che dare l’autorizzazione alla Royal Dutch Shell per trivellare quattro pozzi esplorativi in Alaska. Dopo il disastro nel Mare del Nord, che ancora non è risolto del tutto, si pensava che il presidente americano, così attento all’ambiente, ci pensasse su prima di concedere questo pericolosissimo via libera alla compagnia petrolifera, ed invece non ha perso un secondo prima di porre la sua firma.