Sisma Giappone, allarme nucleare: 11 le centrali chiuse

Terremoto in Giappone: un violento sisma di magnitudo 8.9, mille volte più intenso di quello che ha devastato L’Aquila il 6 aprile del 2009, uno dei più forti degli ultimi 150 anni, ha colpito il Nord-Est del Paese, provocando decine di vittime e scatenando uno tsunami con onde di dieci metri sulle coste. Una nave con cento persone a bordo è stata travolta dalle acque.

Le autorità rassicurano sul pericolo di fughe radioattive dagli impianti nucleari, ma il governo di Tokyo ha proclamato lo stato di emergenza nucleare, chiudendo 11 centrali.

Perù: enorme parete di ghiaccio si stacca e crea uno tsunami

ghiaccio staccato in Perù

Un enorme pezzo di ghiaccio si è staccato da un ghiacciaio delle Ande, che misura 500 metri per 200, ed è finito in un lago. E’ successo ieri in Perù, dove si è verificato uno tsunami di cui in Italia non si è nemmeno parlato, ma che ha spazzato via tutti i villaggi lungo la riva, ferendo centinaia di persone ed uccidendone almeno tre.

Gli oltre 20 metri dell”onda generata dalla parete ghiacciata hanno superato gli argini, distruggendo le case e un importante impianto di trattamento delle acque. Il Perù ospita il 70% dei ghiacci tropicali del mondo, che si sono attenuati negli ultimi anni a causa dell’aumento delle temperature globali.

Australia: aumentano i livelli dei mari e la gente è “sfrattata” dalla costa

costa australiana

Un nuovo rapporto sugli effetti del cambiamento climatico sulla vasta costa dell’Australia sta costringendo il Paese a prendere in considerazione l’impensabile: la vita senza il surf. La vita sulla spiaggia costituisce gran parte dell’identità della nazione, con circa l’80% delle persone che vive lungo la costa. Ma un comitato ambientale del governo australiano avverte che migliaia di chilometri di coste dell’Australia sono minacciati dal livello dei mari.

Il rapporto, pubblicato ieri dopo 18 mesi di studio, suggerisce di prendere in considerazione la possibilità di vietare alle persone di vivere nelle zone vulnerabili.

La commissione concorda sul fatto che questo sia un tema di importanza nazionale e che il momento di agire è adesso

ha scritto il Comitato permanente della Camera dei Rappresentanti per i cambiamenti climatici, l’acqua, l’ambiente e le arti. La relazione fa 47 raccomandazioni su come l’Australia potrà prepararsi meglio agli effetti del cambiamento climatico, comprese le revisioni dei piani di evacuazione, revisione delle norme edilizie al fine di garantire case robuste, ed il ruolo che il governo assume per aiutare le comunità costiere ad adattarsi al livello del mare.

Trivia quiz: Tsunami e altri eventi naturali

Il giro di boa ce lo siamo lasciati alle spalle. Andiamo avanti con le domande dalla 51 alla 60 del Trivia Quiz sulla Terra, l’elenco delle curiosità che riguardano direttamente il nostro pianeta, che dovremmo sapere, ma che in pochi effettivamente conoscono. Oggi ci concentreremo di più sugli eventi naturali e sulla geografia.

Quanto della superficie terrestre è formato da rocce vulcaniche? Gli scienziati stimano che circa i tre-quarti delle rocce del nostro pianeta abbiano origine vulcanica. Ciò significa che gran parte della nostra Terra è formata o da rocce provenienti da eruzioni vulcaniche, sputate direttamente dalla bocca del vulcano, oppure si tratta di roccia fusa che, successivamente esposta all’aria, si è solidificata.

Tra natura e tragedia: tsunami

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Uno tsunami è una serie di onde che hanno origine da un terremoto, terremoto sottomarino, attività vulcanica, frane, impatti meteoritici nel mare o vicino ad esso. Molte città che si affacciano sull’oceano Pacifico, principalmente in Giappone ma anche nelle Hawaii, hanno sistemi di allarme e procedure di evacuazione in caso di gravi tsunami. Un evento sismico potenzialmente tsunami-genico può essere predetto da vari istituti di sismologia in varie parti del mondo. Purtroppo però al momento non esiste alcun modello assolutamente affidabile in grado di correlare il verificarsi di un evento sismico alla generazione di uno Tsunami. Questo anche perché non è facile vedere uno tsunami che si avvicina alla costa, infatti l’energia di uno tsunami è costante, in funzione della sua altezza e velocità. Quindi, quando l’onda si avvicina alla terra, la sua altezza aumenta mentre diminuisce la sua velocità. Le onde viaggiano a velocità elevate, più o meno senza essere notabili quando attraversano le acque profonde, ma la loro altezza può crescere fino a 30 metri e più quando raggiungono la linea costiera. Ecco perché gli tsunami causano gravi distruzioni su coste e isole.

7 aprile: un primo passo verso la soluzione del riscaldamento globale

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Il 7 aprile prossimo, in tutto il mondo si terrà la giornata mondiale della Sanità, che avrà come tema “proteggere la salute dal cambiamento climatico“.
Il problema, sollevato dall’Onu e dall’Organizzazione mondiale della Sanità, si incentra sul fatto che le morti dovute al riscaldamento globale e all’inquinamento non riguardano più soltanto gli orsi polari, i pinguini o alcune specie di piante rare, ma comincia a coinvolgere anche l’uomo. Secondo le loro stime dall’agosto del 2003 ci sono state ben 44.000 morti dovuti alle ondate di caldo, e le nuove concentrazioni di popolazione in macro-zone hanno aumentato il diffondersi di malattie come la malaria. Ma anche le inondazioni (e non soltanto quelle dello Tsunami), siccità e tornado sono causati dai cambiamenti del clima, e anch’essi sono stati responsabili di decine di migliaia di vittime.