Una politica agricola europea più rispettosa dell’ambiente e della biodiversità , questo l’appello delle associazioni componenti BirdLife Europa al Parlamento Europeo, alla Commissione Europea e al relativo Consiglio dei Ministri. I punti principali dell’appello sono rappresentati dall’aumento di fondi per la politica di sviluppo rurale, dall’incremento di fondi per i pagamenti agroambientali (ovverto dedicati alla soluzione di problemi ambientali specifici) e all’erogazione dei contributi UE della Politica Agricola Comune secondo il criterio “soldi pubblici in cambio di beni pubblici”, per cui, considerati l’ambiente e la biodiversità beni di interesse comunitario, l’erogazione vada intesa sempre entro un orizzonte di rispetto ecologico.
Unione Europea
Emissioni di CO2 nell’Unione Europea: meno 2% nel mercato ETS
Le emissioni di CO2 da parte dell’Unione Europea sono diminuite di oltre il 2% nel 2011. Il dato si riferisce a tutti gli impianti dell’unione implicati nel mercato delle quote di CO2, il cosiddetto “ETS” (Emissions Trading System) varato nel 2005, di cui fanno parte centrali elettriche e impianti industriali di vario genere, raffinerie e cementifici come acciaierie e cartiere. L’ETS è il primo sistema internazionale che fissa una soglia massima al totale di emissioni, permettendo tuttavia la compravendita di quote da parte dei paesi aderenti, entro il tetto massimo prefissato.
Ecologia, i delfinari Ue vanno chiusi
A pochi giorni dal rapporto sui giardini zoologici europei della Born Free Foundation, arriva il dossier sui delfinari presenti in 14 Paesi dell’Unione, e la situazione non è migliore. Sono 34 le strutture commerciali che ospitano delfini in Europa e, secondo lo studio condotto dalla Società per la conservazione di balene e delfini (Whale and Dolphin Conservation Society-WDCS) in collaborazione con la Born Free Foundation, andrebbero tutti chiusi, come spiega Chris Butler-Stroud, amministratore delegato di WDCS
Emissioni aerei, l’India invita a boicottare l’UE
Come abbiamo dimostrato più volte anche su queste pagine, la nuova tassa introdotta dall’Unione Europea che costringe le compagnie aeree a pagare in base alle emissioni prodotte non piace alle compagnie extraeuropee. Mentre ogni Paese ha deciso per sé se aderire o meno all’iniziativa (al costo di pagare multe salate o essere persino esclusi dal traffico europeo), oggi l’India fa di più e per bocca del Ministro dell’Ambiente, Jayanthi Natarajan, ha chiesto chiaramente a tutte le compagnie di “boicottare” questa legge.
Ambiente, quanto ci costi? L’Italia in Europa
Quanto costa all’Italia l’ambiente? Molto, 50 miliardi di euro all’anno. Ma non in investimenti o tutele del paesaggio, smaltimento dei rifiuti, risparmio energetico. Non si tratta di tutto questo. Il nostro Paese ogni anno paga una multa all’Europa di 50 miliardi di euro per il mancato rispetto delle norme a tutela dell’ambiente. Il calcolo è stato fatto dal commissario Ue Janez Potocnik che ha ammonito l’Italia perché le 200 norme stabilite dall’Unione
Troppo spesso non vengono correttamente applicate con costi che non possiamo permetterci in tempo di crisi.
Ecologia e innovazione, così l’Europa rilancia l’economia
A pochi giorni dalla nuova presidenza dell’Unione europea, assunta dalla Danimarca il 1 gennaio 2012, viene presentato il nuovo programma di rilancio dell’economia: Ecologia e innovazione saranno le parolechiave dell’Ue, come spiega il ministro dell’Ambiente danese Ida Auken nella presentazione a Bruxelles
Se vogliamo mettere le finanze su una rotta sostenibile dobbiamo sviluppare un nuovo approccio verde: usare le tecnologie verdi e l’innovazione sostenibile per rilanciare l’economia. E’ importante dire che siamo in un periodo di crisi e sono tempi duri per l’Europa, ma è anche importante ricordare che non c’é solo la crisi finanziaria ed economica, ma anche una grave crisi ambientale e climatica.
Ambiente, Cina e USA contrarie alla tassa CO2 sulle compagnie aeree
Per la lotta all’inquinamento e per ridurre le emissioni di CO2 l’Unione europea ha varato in questi giorni un provvedimento che colpirà le compagnie aeree meno rispettose dell’ambiente. La tassa sulle emissioni entrerà in vigore nel 2012 ma non senza polemiche, a cominciare da quelle della Cina.
Emissioni: UE pensa di fissare i tagli anche dopo il 2020
Allo stato attuale l’obiettivo che l’Unione Europea si è posta per il 2020 è il taglio delle emissioni al 20%. Sono in molti però a credere che non sia sufficiente, e così Günther Oettinger, il commissario europeo per l’Energia, ha proposto di cominciare a discutere anche di cosa accadrà nel periodo successivo, fino al 2030, ed oltre. In particolare la richiesta di Oettinger è di realizzare una tabella di marcia che arrivi fino al 2050, la quale dovrebbe iniziare ad essere vincolante entro il 2014.
Scorie nucleari, approvata legislazione UE
Ci vorranno dei bunker per stoccare le scorie nucleari. E’ questa in sostanza la decisione della Commissione Europea che ha deciso sulle modalità di smaltimento dei rifiuti provenienti dalle centrali nucleari. Una modalità di smaltimento che, per quanto sarà stringente, renderà ancora meno economico utilizzare questa fonte energetica. Il provvedimento varato ieri pone i confini dell’azione in materia nucleare, facendo un po’ d’ordine nella giungla di scorciatoie ed altri escamotage trovati dai Paesi che detengono le scorie, compresa l’Italia che, ricordiamo, anche se non ha centrali nucleari attive, ancora non riesce a smaltire quelle di 30 anni fa.
Nucleare Europa: sicurezza priorità assoluta dell’Unione
Era nucleare, ora non lo è più, decretava il sole ridente all’indomani della vittoria dei sì al referendum del 12 e 13 giugno scorso. Se l’Italia ha chiuso le porte all’atomo, in Europa le centrali attualmente operative stanno chiamando l’Unione ad uno sforzo congiunto per rivedere e garantire standard di sicurezza elevati, con l’avvio degli stress test ed il vaglio di misure atte a scongiurare potenziali rischi che certo travalicherebbero i confini contaminando anche i Paesi che agli impianti nucleari hanno detto no. E c’è proprio la sicurezza in cima alle priorità dell’Unione. Lo ha ricordato oggi il Commissario all’Energia Günther Oettinger, a margine di una conferenza a Bruxelles, la prima che ha visto riunirsi l’Ensreg, lo European Nuclear Safety Regulators Group, composto dalle autorità afferenti ai singoli Paesi membri preposte alla sicurezza nucleare.
Taglio consumi energia, parola d’ordine da qui al 2020
Per abbattere le emissioni di anidride carbonica (CO2) le strade sono tante, e sostanzialmente tutte virtuose, salvo specifici casi ed eccezioni. Con lo sfruttamento delle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica, si strappano quote di produzione attraverso i combustibili fossili; è cosa buona e giusta! Ma anche il taglio degli sprechi e, in generale dei consumi, equivale allo stesso modo abbattere le emissioni e tutelare l’ambiente che ci circonda. Aumentare le rinnovabili, ma anche l’efficienza energetica; è questo, in estrema sintesi, il mix da sfruttare da qui al 2020, anno chiave per capire dove il mondo da questo punto di vista sarà arrivato in ragione degli obiettivi che ogni Paese, compresa l’Italia, s’è posto.
Riduzione emissioni, l’Europa vota per un taglio più netto
Allo stato attuale la riduzione delle emissioni prevista dall’UE per il 2020 si attesta al 20% rispetto ai livelli del 1990. Questa soglia è stata decisa l’anno scorso, dopo mesi di dibattiti, come compromesso tra chi chiedeva sforzi maggiori (Francia e Regno Unito in testa), e chi invece tirava la cinghia (Italia e alcuni Paesi dell’Est). A distanza di poco più di un anno però, qualcosa è cambiato e la macchina dell’ambientalismo si è rimessa in moto nei palazzi istituzionali. Per questo a breve il Parlamento Europeo verrà chiamato a pronunciarsi sulla proposta di portare al 30% la riduzione delle emissioni al 2020.
Biodiversità , il piano UE ostacolato dall’Italia
Anche se con colpevole ritardo, alla fine l’Unione Europea si è mossa ed ha deciso di far qualcosa per difendere la biodiversità , e tentare di salvare almeno il salvabile. Per questo è stato presentato nei giorni scorsi un documento, contenente 6 punti, a cui gli Stati membri dovrebbero attenersi. Usiamo il condizionale perché ce ne sono alcuni, Italia in testa, che lo osteggiano.
Efficienza energetica e riduzione dei consumi, UE lancia la sfida
Energia: la nuova strategia messa a punto in materia dall’Unione Europea mira alla riduzione dei consumi ed all’ambiziosa mission di una maggiore efficienza energetica, punto programmatico che più di molti fattori ha il suo peso non trascurabile ma spesso trascurato nella corsa al bilancio di risorse avviata dal Vecchio Continente. Ne ha parlato stamane in Commissione Europea a Bruxelles il commissario UE all’energia Günther Oettinger, presentando il piano varato dall’esecutivo cui dovranno adeguarsi gli Stati membri per centrare il target del 20% sul taglio dei consumi da qui al 2020.