Tsunami in Indonesia, pericolo per 4 Paesi

di Redazione 1

Una forte scossa di terremoto al largo dell’Indonesia ha fatto scattare questa mattina (erano le 10:38 in Italia) l’allarme tsunami in gran parte del Sud-Est asiatico. Il rischio di onda anomala potrebbe riguardare non solo l’arcipelago indonesiano, ma anche India, Sri Lanka e Thailandia. L’evento riporta alla mente il dramma del 2004 quando il primo tsunami “mediatico” colpì la stessa area il giorno dopo Natale e tolse la vita a 230 mila persone.

Secondo il Us Geological Survey l’epicentro del terremoto è stato a 435 chilometri a sud-ovest di Banda Aceh, a quasi 23 km di profondità, con una prima scossa tra 8,5 e 8,9 gradi Richter ed una seconda avvenuta poco dopo di 6,5. Memori di quanto accadde più di 7 anni fa, le autorità hanno immediatamente allertato la popolazione che ha abbandonato case e posti di lavoro per correre verso le zone collinari in modo da non essere coinvolte in un’eventuale onda anomala.

Le autorità hanno fatto di tutto per tranquillizzare la popolazione, arrivando persino a negare l’allerta tsunami, ma hanno comunque consigliato a milioni di persone di spostarsi ad altitudini più elevate. L’aeroporto di Pukhet, uno dei più famosi d’Oriente, è stato chiuso e le spiagge evacuate. Nonostante la scossa di terremoto sia stata forte ed avvertita da chiunque, non ci sono state al momento vittime, anche se non si sa cosa potrebbe accadere nel caso in cui arrivasse lo tsunami.

Questo però non dovrebbe tardare visto che piccole onde si stanno già formando al largo delle coste indonesiane e stanno crescendo man mano che si avvicinano alla terra ferma. Secondo Nedio Zitellini, del Cnr-Ismat, che ha analizzato i dati del Pacific Tsunami warning center del Noaa,

lo tsunami si è generato e può essere distruttivo lungo alcune coste. Il pericolo continua per tutte le coste dell’area dell’Oceano indiano. Passate 2 ore dal momento in cui è previsto l’arrivo dell’onda di tsunami, le autorità locali possono considerare finito il pericolo.

Viste tutte le contromisure prese però si pensa che il numero di vittime, se ci sarà, sarà molto contenuto.

Commenti (1)

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