Anno 2050: i ghiacciai delle Alpi non esisteranno quasi più

di Redazione 1

alpi-italiane

I ghiacciai di tutto il mondo si stanno sciogliendo, e questo lo si sapeva da tempo. Ma finché queste cose accadono alle grandi catene montuose asiatiche o sudamericane, la politica italiana fa finta di nulla. Se però questo fenomeno comincia ad accadere anche in Italia, e specialmente nelle zone a maggiore attrazione turistica come le Alpi, allora forse qualcosa è destinato a muoversi.

A lanciare l’allarme è il WWF che in occasione dell’inaugurazione di una nuova stazione di monitoraggio della flora alpina sulle cime delle Alpi Orobie, Lombardia, ha fatto il punto della situazione, snocciolando dati alquanto spaventosi. Pare infatti che tra il 1850 ed il 1980 i ghiacciai delle Alpi abbiano perso un terzo della loro massa. Dal 1980 al 2009 si è perso circa il 20-30%. In parole povere il surriscaldamento globale ha fatto sì che negli ultimi 30 anni si sia sciolto tanto ghiaccio quanto se ne è perso nei 130 anni precedenti.

A pagare il conto più salato, sul versante italiano, sono il Veneto ed il Friuli, i quali già risentono di danni sul turismo, sugli approvigionamenti idrici, ed anche sulla biodiversità, dato che cambiando l’habitat molte specie si stanno spostando verso zone più adatte alla loro sopravvivenza. Ma i dati preoccupanti non finiscono qui.

Infatti, sempre secondo il dossier dell’associazione ambientalista, di questo passo entro l’anno 2050 tre quarti dei ghiacciai delle Alpi svizzere non esisteranno più. A risentirne saranno maggiormente quelli a bassa quota, i quali o si sono già sciolti, o sono in fase di scioglimento, ma se non si prenderanno provvedimenti, il danno si sposterà sempre più in alto, fino a lasciare un po’ di ghiaccio giusto sulle cime.

Il WWF sta monitorando attentamente la situazione dall’anno 2000 con le sue stazioni, 178 in tutto il mondo, destinate ad effettuare una relazione ogni 10 anni sul reticolo permanente attraverso il quale si potrà studiare il terreno e la popolazione vegetale ed animale che lì vive. Ma soprattutto servirà per capire se in quelle zone ancora qualche specie avrà la possibilità di sopravvivere.

Fonte: [Ansa]

Commenti (1)

  1. Non puo’ esse…

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