L’Italia sfrutta i rifiuti meglio della media europea

rifiuti

Il problema rifiuti in Italia è sempre presente, ma a vedere gli ultimi dati, sembra che ce la caviamo meglio rispetto alla media europea. Certo, in questa media rientrano anche diversi Paesi dell’Est che, essendo molto indietro in quanto a tecnologia ed organizzazione, abbassano di molto la media. Ma la situazione appare meno grave di quanto si percepisca.

Il modo per smaltire i rifiuti è riciclari, compostarli, incenerirli o lasciarli marcire in discarica. Considerando i due metodi migliori, quelli cioè da cui si può trarre vantaggio dai rifiuti, il riciclo ed il compostaggio, la media europea arriva al 40%, mentre quella italiana è al 45.

I Paesi del Mediterraneo tolgono il divieto al commercio del tonno rosso

tonno rosso mediterraneo

Il cosiddetto “Club Med“, cioè il gruppo dei Paesi meridionali dell’Unione Europea, ha eliminato il divieto al commercio del tonno rosso, il quale poi viene trasformato nel pregiato pesce giapponese sushi. Ovviamente questa decisione ha scatenato l’ira degli ambientalisti, dato che le popolazioni di tonno rosso sono in calo pericolosamente in tutto il mondo.

Due settimane fa la Commissione europea ha deciso, dopo settimane di discussione, di accettare una proposta proveniente da Monaco di vietare il commercio di tonno rosso. Se l’Unione europea avesse votato per il divieto al forum internazionale di marzo, la pesca del tonno rosso sarebbe stata effettivamente messa fuori legge, almeno temporaneamente. Nonostante l’ottimismo che il divieto ha suscitato, e nonostante il sostegno da parte dei 21 Governi dell’Unione, il procedimento è stato bloccato in una riunione a Bruxelles ieri sera da parte di Malta, Cipro, Spagna, Italia, Francia e Grecia.

Lista rossa Ue: a rischio farfalle, scarabei e libellule

cavolaia di madeira

La Commissione Europea lancia l’allarme: sempre più specie stanno sparendo dal nostro territorio. Ogni anno, dal 2007, viene stilata la cosiddetta “lista rossa“, un elenco di specie che rischiano l’estinzione, il quale si aggiunge a quello degli animali ormai tristemente estinti, almeno all’interno dei confini europei.

L’aggiunta di quest’anno è piuttosto sorprendente, dato che considera alcune specie di insetti che si pensava potessero sopravvivere più facilmente alle mutate condizioni climatiche e dell’habitat rispetto alle specie più complesse. Ma il dato ancora più triste è che alcune specie, come la cavolaia di Madeira, una specie di farfalla tipica dell’isola portoghese, esistevano soltanto nel nostro Continente, e sono ormai da considerare estinte. I ricercatori spiegano di non aver avvistato una cavolaia di Madeira nemmeno una volta negli ultimi 20 anni, e questo fa di lei una specie scomparsa. Ma non finisce qui.

L’Europa ha deciso: l’obiettivo emissioni rimane al 20%, ma tutti si dovranno adeguare

bandiera europea

Nonostante Stati Uniti e Cina continuino a beccarsi come galli in un pollaio, l’Unione Europea continua ad andare avanti anche da sola. Nello scorso week-end la Commissione europea ha annunciato che l’Unione a 27 perseguirà l’obiettivo del taglio delle emissioni al 20% entro il 2020. Si è deciso, visto l’ostruzionismo di alcuni Paesi (tra cui l’Italia) di evitare di costringere tutti a raggiungere il taglio del 30%, ma intanto l’obiettivo deciso rimane il più alto al mondo.

Inoltre l’UE è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di produrre il 20% della sua energia da fonti rinnovabili entro il 2020 e raggiungere il 20% dell’efficienza energetica per quella data.

La Ue boccia ancora la scelta italiana: “il nucleare non è fonte rinnovabile”

centrale nucleare

Il Governo italiano le sta provando tutte per far accettare il ritorno al nucleare come uno sforzo per creare delle energie rinnovabili. I proclami di Berlusconi e ministri convincono poco in Italia, e per nulla all’estero, tanto che oggi la Commissione Europea che si occupa di vigilare sul rispetto degli obiettivi comunitari, ha ribadito che il nucleare non è una fonte rinnovabile.

Le fonti rinnovabili, spiega il commissario europeo Marlene Holzner

sono solo quelle derivanti da sole, vento, biofuel e biomasse. Quando parliamo di energie rinnovabili non parliamo mai di nucleare.

Una posizione precisa che contrasta con i proclami del partito del nucleare, il quale sostiene che questa è una scelta obbligata per l’Italia per rientrare nei parametri europei. L’obiettivo, a livello comunitario, è di raggiungere, tra le altre cose, il 20% di fabbisogno energetico totale coperto dalle rinnovabili entro il 2020. Il Governo Berlusconi sperava di raggiungere almeno il 5% di tale fabbisogno con il nucleare, ma vista la posizione presa dalla Commissione, questo sforzo non servirà a nulla.

L’Ogm non piace e l’Europa non lo vuole più coltivare

amflora

Si temeva che con l’autorizzazione a coltivare la patata transgenica la maggior parte degli Stati Europei autorizzassero la coltivazione di altri prodotti OGM e facessero iniziare un processo di “omologazione” delle colture. Per fortuna sembra proprio che l’effetto ottenuto sia esattamente l’opposto.

Da quando è entrato in vigore il nuovo regolamento comunitario, i Paesi che prima non coltivavano colture geneticamente modificate continuano a non farlo, e quelli che lo facevano o hanno smesso, o hanno ridotto la produzione. Paradossalmente anche la stessa Germania, la “patria” della patata Ogm, ha posto il divieto di coltivarla.

Patata Ogm: arriva l’ok dall’Ue

patate

Nessuno la vuole, ma non si sa perché, l’Unione Europea ha autorizzato la sua commercializzazione. La patata Ogm della multinazionale Basf sarà prodotta e commercializzata all’interno dei confini dell’Europa a 27 come qualsiasi altro prodotto legale. A deciderlo è stata la Commissione Europea che ha messo un po’ d’ordine nella vicenda che riguarda il tubero geneticamente modificato che vive una vera e propria Odissea da 12 anni.

Sin dal 1998 infatti la patata Amflora (così è stata battezzata) veniva autorizzata e poi bloccata di continuo da tre importanti agenzie, l’Efsa (autorità Ue di sicurezza alimentare), l’Emea (agenzia europea del farmaco) e l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità). In Italia l’opposizione alla patata ogm è arrivata, per una volta, da entrambi gli schieramenti politici, con forte preoccupazione da parte del Ministro dell’Agricoltura Luca Zaia.

Cibo biologico: dal 1° luglio verrà introdotto il marchio UE

logo ue cibi biologici

Nell’Unione europea c’è la stessa attenzione che c’è in Italia per quanto riguarda il cibo biologico. Ma c’è un solo problema: esso si chiama Mahepollumajandus, биологично, ökológiai, o luomuviljely, ma vuol dire dappertutto “biologico”. Una confusione di lingue che porta anche di conseguenza ad una confusione di legislazione, che a breve sarà risolta dall’etichetta con il logo senza parole in tutti i 27 Stati membri dell’Unione Europea.

Scelto tra i circa 3.500 simboli potenziali ideati dagli studenti di arte e design in un concorso organizzato dalla direzione generale dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale della Commissione europea, l’Eurofoglia contiene due messaggi molto chiari: la natura e l’Europa. Dal 1 ° luglio, il logo dovrà comparire su tutti gli

alimenti pre-confezionati biologici prodotti in uno qualsiasi dei 27 Stati membri dell’Unione europea. Il logo verde, con le 12 stelle dell’Unione europea che formano una foglia, sarà facoltativa per i prodotti importati. Il logo nazionale esistente per gli alimenti biologici sarà autorizzato a comparire accanto al nuovo logo comunitario

riferisce la BBC.

Lo sviluppo rurale fa bene all’ambiente

azienda agricolaLa scoperta dell’acqua calda? Erano forse poi tanto primitivi i nostri avi a vivere principalmente di agricoltura?  O siamo noi quelli poco progrediti, che spostiamo una foglia di insalata da un capo all’altro del mondo? Chi può dirlo. Intanto arrivano conferme dal mondo accademico su quanto lo sviluppo rurale sia fondamentale per l’ecologia. E’ quanto sintetizzato in una relazione commissionata all’Istituto per la politica ambientale europea dalla DG Agricoltura e sviluppo rurale e volta proprio a individuare l’apporto benefico alla società fornito dai produttori agricoli. Chi decide di vivere d’agricoltura e gestisce un’azienda agricola, secondo quanto riportato da Ansa Ambiente, contribuisce alla:

conservazione di paesaggi di rilevanza culturale, dell’avifauna dell’habitat agricolo, quali l’otarda comune e l’aquila imperiale a rischio di estinzione in Europa, o dei prati a elevata diversità di specie, di cui è ricca l’Unione. I produttori agricoli contribuiscono a garantire inoltre i terreni in modo da salvaguardare gli stock di carbonio e aiutano a preservare l’elevata qualità di acque e suoli.

Le città inglesi cominciano ad adeguarsi all’innalzamento dei mari già da oggi

costa di hull

Hull potrebbe essere trasformata in una Venezia inglese e Portsmouth in una versione della costa sud di Amalfi, dicono gli ingegneri e architetti che hanno effettuato uno studio per sviluppare le città costiere della Gran Bretagna, in risposta all’innalzamento del livello dei mari previsto tra alcuni decenni.

L’Institution of Civil Engineers ed il Royal Institute of British Architects ieri hanno avvertito che il futuro delle città come Londra, Bristol e Liverpool è messo a rischio dai mari, dato che l’Agenzia per l’ambiente prevede che potrebbero aumentare fino a 1,9 m nel 2095 in caso di un drammatico scioglimento della calotta di ghiaccio della Groenlandia.

Ue: allo studio nuovo standard ambientale per gli edifici

pannelli solari edificio

Il Consiglio dell’Unione europea sull’energia questa settimana ha raggiunto un accordo sul nuovo rendimento energetico nell’edilizia (EPBD). Nell’ambito dell’accordo, qualsiasi nuovo edificio europeo dovrà essere quanto più vicino possibile all’essere “carbon neutral” entro il 2020, il che significa che una quota molto elevata del consumo energetico nei nuovi edifici sarà fornita da fonti energetiche rinnovabili.

Il solare fotovoltaico, nonché i sistemi di tecnologie solari termiche, sono tra i più adatti per essere integrati negli edifici. Tuttavia nessun obiettivo è stato fissato per gli edifici esistenti, che rappresentano attualmente circa il 99% del patrimonio edilizio.

La speranza è che l’EPBD garantirà un forte impulso per la fonti energetiche rinnovabili on-site, come il fotovoltaico, ed anche come tecnologia decentralizzata e sostenibile facile e veloce da installare nelle abitazioni, la quale ha la capacità di rispondere ad una quota significativa della domanda di energia commerciale per le famiglie. Nel progetto originale della EPBD, vi era un limite alla costruzione di edifici con un massimo di 1000m di dimensione. Questo è stato ora rimosso, il che significa che anche i grandi progetti integreranno energia rinnovabile.

Il riscaldamento globale si potrebbe risolvere con meno di 3 euro a testa

eurostar-trains

L’Environment Institute di Stoccolma, in collaborazione con Friends of the Earth, ha appena rilasciato una nuova relazione da cui risulta che l’Unione europea potrebbe raddoppiare il suo impegno attuale di riduzione delle emissioni del 20% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020 ad un costo giornaliero di meno di 3 euro a persona.

I trasporti e le scelte alimentari figurano come fattori principali nello studio che mira al taglio del 40% di emissioni: entro il 2020 il trasporto aereo potrebbe diminuire del 10%, e quello tramite le automobili private del 4%, mentre il viaggio in treno vedrebbe un aumento del 9%. Il consumo di carne scenderebbe del 60%. Estendendo questo percorso fino al 2050, scopriamo che i viaggi in auto private scenderebbero dal 75% circa del totale degli spostamenti di oggi a solo il 43% e i viaggi in treno prenderebbero il posto dell’80% dei voli attualmente in corso nell’arco di 1.000 km di distanza. Oltre a questi cambiamenti, ne accadrebbero anche altri nell’ambito della produzione energetica.

La Spagna riesce a garantire la metà del suo fabbisogno energetico solo con l’eolico

parco eolico spagnolo

Tra i grandi Paesi industrializzati la Spagna è senza dubbio quella che sta facendo crescere la quota “verde” maggiormente negli ultimi anni. Questo nuovo record energetico del vento spagnolo potrebbe essere come la ciliegina su una torta che rende la penisola iberica una delle più ecologiche al mondo.

E’ piuttosto impressionante sapere che, mentre in Italia gli impianti eolici non sono per nulla favoriti ed anzi, in alcuni casi anche ostacolati, la spagnola Wind Power Association (AEE) ha annunciato che la scorsa domenica, 8 novembre, ha registrato un record importante: l’energia eolica ha fornito il 50% della domanda per l’intero periodo di tempo, con un picco del 53%.

L’Ue ha deciso: 100 miliardi all’anno per sostenere i Paesi poveri nella lotta ai cambiamenti climatici

parlamento europeo

Una prima risposta alle richieste dei Paesi poveri nel tentativo di adeguarsi alla lotta contro i cambiamenti climatici è arrivata questa notte a Bruxelles. Dopo una serata di dibattiti, l’Unione Europea ha deciso che si presenterà a Copenaghen con la proposta del sostegno fissata a 100 miliardi di euro all’anno fino al 2020.

Un impegno preciso e pesante, come chiedevano i Paesi cosiddetti del Terzo Mondo, i quali sono i più colpiti da questa fase di transizione, in quanto pagano il maggior prezzo in termini di cambiamenti climatici (vedi le Maldive che rischiano di sparire nell’arco di un secolo, o i Paesi del Sud-Est asiatico che perdono ogni anno pezzi di terreno), ma d’altra parte non riescono a stare al passo con i grandi Paesi Occidentali in quanto non sono in grado di adeguarsi alle nuove tecnologie pulite, ma quella povera economia che ancora hanno è basata quasi esclusivamente sul carbone. Naturalmente però non sono mancate le polemiche.