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Festività natalizie eco-sostenibili, ma avete perso immagini e video? Ecco come recuperarli

Avete realizzato una serie di addobbi per il Natale completamente eco-sostenibili? Ormai, in commercio c’è la possibilità di trovare con una frequenza sempre maggiore lumi e addobbi salva-clima, optando soprattutto per le luci a led, che sono decisamente più rispettose dell’ambiente. Detto questo, durante le festività natalizie vi sarà capitato senz’altro di scattare qualche decina di foto alle vostre “opere d’arte”.

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I primi ambientalisti furono i Maya 3000 anni fa

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In molti potrebbero pensare che la “vecchia scuola dell’ecologia”, cioè gli inventori dell’ambientalismo, si possa attribuire agli hippie degli anni ’60. Ma in realtà i figli dei fiori si possono indicare piuttosto come i “nipoti” dei primi ambientalisti, e cioè i Maya che cominciarono queste pratiche 3000 anni fa. Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Archaeological Science conclude che gli antichi Maya, non solo praticavano efficacemente la gestione e la conservazione forestale, ma anche che, quando abbandonarono la pratica, questo fu dannoso per l’intera civiltà.

I ricercatori hanno scoperto che i Maya vietavano il taglio degli alberi in alcune aree fino al tardo periodo Classico. Dopo una cruenta battaglia, la ricostruzione della città di Tikal richiese tantissime risorse, e i nuovi governanti decisero di sfruttare le foreste proibite per ottenere la legna di cui avevano bisogno.

Una scomoda verità…al contrario, parte seconda

Oggi tenteremo di concludere la confutazione dell’articolo dell’Indipendent dei giorni scorsi, il quale tenta di smontare la maggior parte delle tesi ambientaliste perché ritenute delle false verità dal giornale britannico. Ieri la prima parte (per chi se la fosse persa, basta cliccare qui), oggi invece completiamo il quadro, partendo però dal dar ragione, su un aspetto, al giornalista dell’Indipendent, il quale oggi ci trova d’accordo su molti punti.

Una delle sue tesi infatti è che le auto ibride non facciano risparmiare così tanto in termini di impatto ambientale. Secondo quanto riportato nell’articolo, la prima auto di questa generazione, e sicuramente la più famosa, la Toyota Prius, non farebbe risparmiare del carburante, ma anzi, in termini di emissioni, consumerebbe anche di più di un modello diesel di 10 anni prima. In un esperimento si è misurato quanto carburante viene utilizzato per alimentare entrambi i motori della Prius (anche quello elettrico ha i suoi consumi), confrontandolo su un lungo viaggio con il consumo di una Bmw. Si è notato quindi che l’auto ibrida consumava leggermente di più in termini di carburante, e faceva risparmiare il guidatore soltanto quando pagava la tassa del casello autostradale o quando girava nel centro cittadino. Se i dati sono corretti, potrebbe anche andar bene questa obiezione. Ma stiamo sempre parlando di un auto del 1997, la prima del suo genere. Sono sicuro che se il giornalista provasse una delle auto più moderne, le rilevazioni sarebbero ben diverse.

Una scomoda verità…al contrario

Nei giorni scorsi l’Indipendent, quotidiano britannico di solito molto vicino ai temi ecologici, è uscito con un articolo che ha subito creato delle polemiche. Con il titolo “Verità scomode: non credete al lavaggio del cervello ecologico“, il giornalista ha tentato di smontare alcune tesi ecologiche, tacciandole per non vere o dannose. Per dovere di cronaca, alcuni punti andrebbero rivisti. Non capiamo come mai questa presa di posizione, visto che fino al giorno prima gli argomenti erano esattamente opposti a quelli esposti in questo articolo, ma nel complesso il tentativo è stato fallimentare, visti i commenti lasciati dagli utenti, ma anche perché alcune tesi sono davvero insostenibili.

Iniziamo ad analizzarle una per una per capire se esse dicono la verità. Il primo punto riguarda la produzione di energia eolica, la quale potrebbe concedere gran parte dell’elettricità pulita a costo di migliaia di vite di uccelli migratori. Questo è vero in parte, perché capita a volte che alcuni uccelli possano capitare tra le pale eoliche e, sbattendoci contro, morire. Il giornalista però qui non specifica che il numero degli animali, per quanto grande in termini assoluti, rappresenta soltanto una minima parte rispetto ai miliardi di uccelli esistenti sulla Terra, ed inoltre si dimentica che esistono modi di produrre energia eolica meno invasivi e quindi molto meno pericolosi delle centrali offshore, a suo dire le più letali.

Ecco cosa ci lascia di ecologico (e non) il 2008

Ieri ci siamo occupati di cosa ci attendeva nel nuovo anno a proposito dell’ecologia. Qualche piccola anticipazione di un anno che si prospetta più verde che mai. Ma tutto ciò è dovuto solo al fatto che il 2008 è stato l’anno in cui l’ecologia ha preso piede nella nostra vita quotidiana, ed è diventata la preoccupazione maggiore per gran parte della popolazione mondiale. Forse seconda soltanto alla crisi economica.

Ma cosa effettivamente ci ha lasciato il vecchio anno, è un tema abbastanza discusso. I modi per vedere l’ecologia (ed anche per farla) sono molteplici. Per questo motivo in molti considereranno positivi determinati aspetti che per altri non lo sono, così come molte persone che hanno tentato di fare qualcosa di veramente ecologico, alla fine hanno fatto solo un buco nell’acqua. Vediamo di che si tratta.

Quanto si risparmia con l’ecologia?

Ovunque voi prestiate ascolto in questo periodo, le parole che più si sentono (a parte crisi economica) sono “Risparmio” ed “Ecologia“. Ed è proprio per risolvere la crisi economica che sta colpendo tutto il mondo in questo periodo che ecologia e risparmio si vengono incontro, dato che seguendo un obiettivo si raggiunge anche l’altro, e viceversa.

I metodi per risparmiare carburante, energia elettrica, ecc. sono già stati raccontati più volte sulle pagine di questo blog, ma mai si erano fatte le cifre. Livescience.com ha provato a tirare le somme di quanto un americano medio può arrivare a risparmiare seguendo 7 semplici regole ecologiche, e siccome noi europei ci stiamo avvicinando molto allo stile di vita americano, allora le stesse cifre possono valere anche per noi.

Si riapre la stagione della caccia

Al via in molte regioni la preapertura della stagione della caccia, per l’apertura ufficiale bisognerà invece aspettare la terza domenica di settembre quando in molte regioni italiane si riprenderà a

Pitone ingoia gatto in casa: ecco le immagini!

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E’ successo in Australia: un pitone tappeto (Morelia spilota variegata), una specie non velenosa molto diffusa in Australia, ha deciso di trangugiare per cena uno dei poveri mici della famiglia McLaren, residente a Tiwi, nella periferia nord di Darwin.

La signora Asha McLaren ha raccontato ai microfoni di radio ABC che, a fare la macabra scoperta, è stata sua figlia Taara, di 14 anni, quando al mattino è uscita per andare a dar da mangiare ai gatti.