Chalara Fraxinea, un progetto hi-tech dell’UE potrebbe sconfiggere il fungo

di Redazione Commenta

Ash Trees Under Threat From Chalara Fraxinea Or Ash Dieback InfectionUn progetto hi-tech dell’UE potrebbe sconfiggere il devastante fungo della chalara fraxinea che causa il disseccamento e la morte dei frassini, o quantomeno fornire importanti strumenti per contrastarne la diffusione. Il fungo, che ha causato e sta causando morie di alberi in tutta Europa, finora ha continuato a espandersi nonostante gli sforzi di più nazioni.

La chalara fraxinea è un terribile agente patogeno fungineo che ha decimato la popolazione di frassini in Polonia, in Lituania e in altri stati europei fino ad approdare anche in Gran Bretagna. Finora le strategie di contrasto si sono rivelate sostanzialmente inefficaci: il fungo si sposta anche per via aerea e l’isolamento degli esemplari infetti non riesce ad arrestarne l’avanzata.

Ma ora un progetto UE potrebbe permettere un contrasto decisamente più efficace: Q-Detect è un progetto dedicato alla localizzazione dei parassiti da quarantena tramite l’utilizzo di strumenti altamente tecnologici. Gli ispettori fitosanitari potranno avvalersi di un dispositivo portatile per effettuare il test del dna, di immagini satellitari e di raffinatissimi strumenti per la rilevazione dei rumori e di una sorta di naso digitale per riconoscere le sostanze volatili dei parassiti.

Come ha spiegato Neil Boonham dell’Agenzia per la ricerca ambientale della Gran Bretagna

Si è dimostrato che i metodi acustici e vibrometrici rappresentano un approccio di successo nella localizzazione delle larve di insetto che forano il legno. Uno dei risultati chiave è stato lo sviluppo di software in grado di identificare quali suoni provengono dai coleotteri che forano il legno e quali provengono dall’ambiente.

Gli ispettori saranno in grado di rilevare il rumore delle larve dei parassiti della chalara fraxinea che scavano nei tronchi degli alberi, nonché come detto di identificare sostanze volatili emesse dai parassiti. Una possibilità quest’ultima che è costata non pochi sforzi al team di sviluppatori:

Riconoscere l’odore delle sostanze volatili provenienti dai parassiti da quarantena si e’ dimostrato essere uno degli approcci piu’ impegnativi. ‘Tuttavia sono stati fatti grandi passi in avanti nell’identificazione di possibili composti specifici dei parassiti e nell’uso del naso elettronico per localizzare un’ampia gamma di patogeni batterici diversi.

Photo Credits | Getty Images

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