Foreste in salvo con l’ecocarta della Scottex

di Redazione Commenta

foreste-ecocarta-scottexLa conservazione delle foreste. Un obiettivo importante per l’uomo quanto respirare. Per respirare. Da anni Greenpeace lotta contro colossi come la Kimberly-Clark per spingerli ad adottare politiche green che tutelino e preservino il patrimonio boschivo terrestre. E una vittoria è stata finalmente ottenuta, in queste ultime settimane la multinazionale Kimberly-Clark che produce con i marchi Kleenex, Scottex e altri, all’avanguardia nella produzione di tessuti in fibra di carta in più di ottanta Paesi nel mondo, ha finalmente preso un’importante decisione che salverà migliaia di foreste, vale a dire l’adozione di standard per l’acquisto di fibre.

Un primo passo fondamentale che servirà, lo si spera, da esempio per molte altre multinazionali che hanno basato la loro fortuna e il loro successo sulla carta. Che di alberi vivono, come tutti noi. E che farebbero bene ad interessarsi maggiormente all’impatto ecologico delle loro industrie e dei loro prodotti.

Chiara Campione, responsabile della campagna foreste di Greenpeace, ha commenta all’Ansa lo straordinario risultato ottenuto:

Abbiamo lavorato con Kimberly-Clark e siamo soddisfatti dei risultati ottenuti. E’ un vero piacere dichiarare chiusa questa campagna e ringraziare la Kimberly-Clark. E’ un grande successo per le foreste dell’emisfero settentrionale che ospitano gli ultimi caribou selvatici e oltre un milione di uccelli migratori, nonchè sono il più grande deposito di CO2 del Pianeta pari a 27 anni di emissioni umane.

Ma in cosa si impegna esattamente la multinazionale? Citiamo dall’Ansa:

La multinazionale si impegna così a usare solo fibre vergini certificate e fibre riciclate garantendo al tempo stesso la qualità della produzione. Cosa che permetterà non solo di proteggere le foreste in pericolo ma anche di aumentare l’uso di carta certificata dal Forest stewardship council (Fsc, lo schema di certificazione di prodotti derivati dal legno) e di carta riciclata. Entro il 2011, rileva Greenpeace, Kimberly-Clark avrà già il 40% della sua produzione in nord America certificata da Fsc o riciclata, con un aumento del 71% rispetto ai livelli del 2007 pari a 600.000 tonnellate di fibre. Sempre entro il 2011, Kimberly-Clark non userà più fibre dalle foreste boreali canadesi, a meno che non siano certificate Fsc.


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