Greenpeace convince Kleenex ad utilizzare solo carta riciclata o derivati

di Redazione 2

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foto: Greenpeace

E’ durata quasi 3 anni la battaglia tra Greenpeace e Kimberly-Clark, l’azienda leader mondiale di produzione di fazzoletti e carta igienica. Il suo nome ai più non dirà nulla, ma basta affermare che i suoi due marchi più importanti sono Kleenex e Scottex, e tutto cambia. Immaginate quanta carta prodotta da loro esiste in tutto il mondo. Ebbene, fino a qualche settimana fa tutta questa proveniva dalle foreste primarie, cioè da enormi distese di verde che venivano tagliate indiscriminatamente.

Uno scempio che a quelli di Greenpeace proprio non è andato giù, e così dopo varie manifestazioni è arrivata la vittoria: la promessa che Kimberly-Clark gradualmente utilizzerà per la sua produzione solo carta riciclata o FSC (certificati dal Forest Stewardship Council), cioè prodotti che provengono dai derivati del legno.

La manifestazione, come sempre per Greenpeace, è stata piuttosto eccentrica. A novembre 2006 alcuni attivisti si sono presentati presso la sede dell’azienda a Torino portando con sè dei water con degli alberi dentro (foto sopra), a simboleggiare che si stavano letteralmente gettando enormi quantità di risorse naturali. Da allora le manifestazioni si sono moltiplicate, fino all’apertura di un tavolo in cui i dirigenti della multinazionale ed i mediatori di Greenpeace hanno dibattuto e collaborato verso la realizzazione di un accordo. Questo prevede l’impegno di Kimberly-Clark ad utilizzare entro il 2011 per il 40% della produzione del Nord America carta riciclata o FSC, per un utilizzo complessivo di 600 mila tonnellate di fibre. Inoltre Greenpeace è riuscita anche a strappare l’impegno di non prelevare più legname dalle foreste primarie canadesi, ma soltanto legno che ha ricevuto il certificato di sostenibilità.

Si tratta di un impegno importante perché il 90% delle operazioni di taglio in quelle zone sono effettuate con la tecnica del Clearcut, cioè un taglio a raso, in cui in pratica si elimina l’intero albero. Le vaste foreste canadesi sono le maggiori assorbitrici di CO2, ed eliminandole si corre il rischio di moltiplicare l’effetto serra. Inoltre in queste terre sono ospitate aquile, orsi, lupi, ed anche specie rare come il caribù ed il ghiottone. Il successo di Greenpeace si conclude con la promessa da parte di Kimberly-Clark di effettuare una mappatura degli approvigionamenti, e l’avvio di programmi di promozione della carta riciclata.

Fonte: [Greenpeace]

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