La Germania rimanda la chiusura delle centrali nucleari, ma solo per dare tempo alle rinnovabili

di Redazione 2

nucleare tedesco

Il piano sul nucleare voluto dal presidente Schroeder, ed inizialmente confermato anche dalla Merkel, era il migliore d’Europa. Nel 1998 l’ex cancelliere tedesco decise di chiudere le centrali nucleari, con una media di circa una ogni 2-3 anni, accelerando man mano che le rinnovabili potevano sostituirle, fino a spegnere l’ultimo reattore nel 2022.

Oggi arriva la notizia che Angela Merkel ha deciso di bloccare l’iter. Ma i fans del nucleare non possono esultare: la decisione è stata solo rimandata. Ad aprile e a maggio di quest’anno erano previste le chiusure di ben due reattori, ma è stato deciso di rinviare questa decisione, non per sempre, ma soltanto finché le centrali ad energia rinnovabile non saranno in grado di sostituirle.

E così, mentre in Italia Berlusconi è convinto di risolvere il problema energetico e ambientale affidandosi per sempre al nucleare, in Germania la Merkel ha riconosciuto che lo stato delle rinnovabili non è ancora sufficiente a dare energia al suo Paese. Ma questo non significa abbandonare la nave. Viene infatti confermata la politica dello stimolo alle rinnovabili, puntando nei prossimi anni a finanziare il settore, contemporaneamente a quello nucleare.

L’atomo infatti non si espanderà, ma rimarrà costante fino a che il sole, il vento, il mare ed il geotermico non raggiungeranno una potenza installata pari a quella di una centrale nucleare. A questo punto, e solo allora, verrà chiusa la prossima centrale. E così via, fino a che non verranno sostituite tutte le 17 centrali ancora attive sul suolo tedesco. Da noi invece, anziché finanziare le rinnovabili, i soldi finiscono proprio nelle tasche di coloro che il nucleare lo vogliono introdurre, in barba ai referendum, divieti, volontà popolare e pericolosità.

Almeno in Germania dunque, il nucleare non ha più i giorni contati, ma soltanto qualche anno di vita in più. Un po’ come accadrà molto probabilmente negli Stati Uniti, dove pare che Obama sia orientato più o meno sulla stessa linea. Non sarà così in molte altre nazioni, ma la speranza che un giorno le rinnovabili sostituiranno questa terribile forma energetica si assottiglia, ma non sparisce. Verrà solo rimandata.

Fonte: [Repubblica]

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