Inquinamento da ozono ridurrà la crescita degli alberi del 10% entro il 2100

di Redazione 3

Le concentrazioni di ozono conseguenza dell’inquinamento troposferico stanno rallentando la crescita degli alberi soprattutto nelle aree temperate della Terra. E’ quanto emerge da un recente studio, pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica Global Change Biology.
La crescita degli alberi, misurata in biomassa, è già diminuita del 7% rispetto alla fine del 1800 ed è destinata ad un ulteriore decremento del 10% entro la fine di questo secolo. In totale ben il 17% in meno rispetto a quello che è il normale sviluppo degli alberi.

L’inquinamento da ozono è quattro volte maggiore rispetto a prima della rivoluzione industriale a metà del 1700; se la dipendenza dai combustibili fossili continua al ritmo attuale, le future concentrazioni di ozono saranno pari almeno al doppio degli attuali livelli già entro la fine di questo secolo, provocando come conseguenza proprio una riduzione nella crescita degli alberi. Lo studio è il primo riepilogo statistico delle singole misurazioni sperimentali di come l’ozono danneggia la produttività degli alberi, compresi i dati provenienti da ben 263 accreditate pubblicazioni scientifiche.

L’ozono è il terzo elemento più inquinante tra i gas serra, e contribuisce direttamente al riscaldamento globale, riempiendo inoltre l’aria di sostanze inquinanti reputate tra le più dannose per le piante. Ma dato ancora più rilevante, ha la potenzialità di far rilasciare più biossido di carbonio nell’atmosfera, classificato come il più devastante tra i gas a effetto serra, proprio diminuendo l’assimilazione di carbonio da parte degli alberi. L’inquinamento da ozono si verifica quando gli ossidi di azoto hanno una reazione fotochimica con composti organici dell’atmosfera. Come spiega Victoria Wittig, autrice principale dello studio:

Questa ricerca quantifica la risposta media degli alberi all’inquinamento da ozono, misurata in termini di biomassa totale dell’albero, e di tutti i componenti, come foglie, radici persi a causa dell’inquinamento da ozono. Studiare il modo in cui l’inquinamento da ozono interessa gli alberi è importante a causa dell’impatto indiretto sulle concentrazioni di biossido di carbonio nell’atmosfera, fenomeno che potenzierà ulteriormente il riscaldamento globale, oltre all’ozono che ha già di per sè un potente impatto diretto.

La ricerca indica che gli alberi a foglie larghe, come i pioppi, sono più sensibili all’inquinamento da ozono rispetto alle conifere, come i pini, e che ad essere maggiormente colpiti sono gli alberi delle zone temperate della Terra, che registrano addirittura un calo nella profondità e nello spessore delle radici.

Commenti (3)

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