Mobilità elettrica

Mobilità elettrica: ora si può

Il tema della mobilità elettrica è il trend del momento e da qualche anno siamo sempre più attenti all’acquisto di veicoli che siano il più possibile sostenibili. Le vetture elettriche sono in enorme crescita e ogni casa automobilistica sta lavorando al loro sviluppo, per soddisfare le richieste del mercato.

Fino a qualche tempo fa le macchine elettriche non avevano grande autonomia, erano piuttosto costose e spesso inarrivabili per chi non poteva investire molto denaro. Oggi finalmente i prezzi sono diventati più accessibili, l’autonomia notevolmente aumentata e i tempi di ricarica incredibilmente ridotti.

Mobilità elettrica
Mobilità elettrica
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Ecotassa 2020, i modelli delle auto che pagano l’imposta

 

Sono numerosi i modelli di automobili a benzina o diesel acquistate dal 31 marzo del 2019 e fino a dicembre 2020 che saranno soggette alla nuova Ecotassa nel caso in cui superassero i emissioni di anidride carbonica stabilite dalla legge.

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L’Ecotassa in pratica è una maggiorazione da pagare se l’auto supera i 160 grammi di CO2 per chilometro: l’Ecotassa  dovrà essere pagata in fase di immatricolazione che viene calcolata sulla base alla quantità di emissioni per cui maggiori sono le emissioni dell’auto, maggiore sarà anche l’imposta da pagare. In questo modo il Governo intende scoraggiare la scelta di automobili inquinanti per favorire invece l’acquisto di veicoli elettrici e ibridi. 

Guidare green: la prova su circuito di Mercedes Classe E BlueTEC Hybrid

La prova su circuito della Mercedes E 300 BlueTEC Hybrid
La prova su circuito della berlina E 300

Non sappiamo guidare; o, – per dirla in termini più gentili – siamo abituati ad uno stile di guida che non si è evoluto rispetto alla produzione automobilistica ed alle nuove esigenze relative ad ambiente e consumo. Potrebbe essere riassunta così l’idea di base su cui si è sviluppata Martedì 28 Novembre, presso l’Autodromo di Modena, la presentazione del nuovo modello ibrido di Mercedes-Benz, la E 300 BluTEC Hybrid: necessità di guidare con minor consumo e minore impatto ambientale, senza rinunciare al piacere della guida.

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Combustibile dalla CO2 grazie ad un OGM

co2Due grandi spauracchi dell’ambientalismo, ovvero gli OGM e la CO2, potrebbero presto unirsi per risolvere la maggior parte dei problemi della Terra. No, non è una storia di fantascienza ma è la realtà. A realizzare questa scoperta che potrebbe cambiare il corso della storia è stata l’Università della Georgia che ha sviluppato un organismo geneticamente modificato, un OGM appunto, in grado di “cibarsi” di anidride carbonica (la CO2), ed in cambio produrre un combustibile.

benzina pulita aria inghilterra

Benzina pulita dall’aria, l’ultima trovata arriva dall’Inghilterra

benzina pulita aria inghilterraPuò esistere una benzina pulita? Ci hanno provato con i biocarburanti per poi fallire miseramente. Non che non fossero buoni come propulsori, ma inquinavano a volte più della benzina stessa, ed entravano in conflitto con i generi alimentari. Ci avevano provato ancor prima col diesel, per poi accorgersi che riduceva i consumi, ma la tossicità era ancora peggiore. Nonostante i vari fallimenti però la scienza non si ferma mai e forse ora è riuscita a trovare la chiave di volta con la benzina che si ricava dall’aria che respiriamo.

Petrolio: entro 30 anni la Cina ne richiederà quanto gli Stati Uniti

Come se non ci fossero abbastanza motivi per abbandonare il petrolio, e gli altri combustibili fossili, per passare alle rinnovabili, un rapporto proveniente dalla Cina ce ne dà uno in più. Secondo le previsioni degli analisti, entro il 2040 il colosso asiatico potrebbe arrivare a richiedere tanto petrolio quanto ne richiedono oggi gli Stati Uniti. Una situazione decisamente insostenibile per il mercato mondiale.

Nucleare, “Non sostituirà il petrolio”

Carlo Rubbia ieri ha inaugurato il progetto Icarus (Immaginmg cosmic and rare underground signals) nei Laboratori Nazionali di Fisica Nucleare del Grasso, L’Aquila. Il progetto ha il compito di studiare il Big-Bang, di monitorare gli “eventi rari”  tra cui le interazioni tra nuetrini, andare a caccia di materia oscura, attraverso un rilevatore da 600 tonnellate di Argon liquido. In tale occasione il premio Nobel per la Fisica ha dichiarato

Quando si parla di nucleare si parla di energia elettrica ma quando si parla di energia elettrica non si parla di petrolio. Oggi c’è il rischio serio di una esplosione di prezzi del petrolio ma il petrolio non ha niente a che fare con il nucleare. Lufthansa non farà volare mai i suoi aerei con il nucleare.

Petrolio: possibile razionamento entro il 2020?

Sono in molti a ventilare da anni la possibilità che il mondo raggiunga il picco del petrolio, ma visto che prima l’Agenzia Energetica Internazionale e poi il Governo degli Stati Uniti hanno ammesso la concretezza di questa possibilità, può essere che ci siamo più vicini di quanto pensassimo. Secondo la IEA in particolare, gli addetti alle statistiche mondiali sul petrolio hanno gonfiato i dati, e per questo ha senso iniziare a pianificare un mondo dove l’energia proveniente da combustibili fossili è molto più scarsa di quello a cui siamo abituati.

Dall’altra parte dell’oceano, un gruppo di parlamentari britannici sta studiando la prospettiva di un razionamento del carburante in un futuro non troppo lontano. Il motivo è chiaro: se, come sembra, il picco di petrolio significa la fine della società dei consumi, o semplicemente che i prezzi dell’energia saranno ancora più elevati di oggi tanto da provocare delle turbolenze economiche, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche. Per questo pensare al razionamento significa trovare un modo per procrastinare quest’eventualità, dando la possibilità alla scienza di trovare una soluzione in tempo.

Formula Uno ancora più green: dal 2013 -35% nell’uso di carburante

Uno degli sport più criticati dagli ecologisti, la corsa automobilistica, negli ultimi anni è diventato anche uno di quelli che più si è dato da fare per migliorare la propria fama e intraprendere una via un po’ più verde. E così, dopo aver introdotto i sistemi di recupero di energia in frenata, forse siamo giunti alla svolta, cioè la riduzione (l’eliminazione sarebbe un po’ troppo) del problema principale legato alle auto: il consumo di carburante.

Il FIA World Motor Sport Council ha approvato le nuove specifiche per la Formula Uno a partire dal 2013, le quali vedranno un importante ridimensionamento dei motori e l’aggiunta di nuove tecnologie basate sul risparmio energetico. Si tratta di una buona notizia non solo perché così si dovrebbe ridurre il consumo di carburante in F1 di circa il 35%, ma perché potrà trasformare questo sport in una sorta di laboratorio per i motori del futuro, permettendo ai miglioramenti di accelerare il loro percorso verso l’ingresso nel mercato.