Ambiente, l’isola Mont-Saint-Michel rischia di scomparire

di Redazione Commenta

Mont-Saint-MichelL’isola di Mont-Saint-Michel, patrimonio dell’Unesco dal 1973 e con più di 3 milioni di visitatori ogni anno rischia di scomparire e di perdere il suo carattere marittimo, a causa dell’uomo. L’isola è finita nel mirino della Corte dei Conti francese e della magistratura di Coutances, Normandia, per una controversia tutt’altro che ordinaria che rende il “gioiello dell’Atlantico” un luogo ancora più affascinante e insolito.

Tutti conoscono l’isola di Mont-Saint-Michel, è rinomata in tutto il mondo per essere un gioiello nell’Oceano Atlantico accessibile dalla terraferma solo quando vi è la bassa marea, marea che in quella zona compresa tra Normandia e Bretagna poche volte l’anno può superare i 14 metri. Il Mont rappresenta un unicum non solo per il valore naturalistico, ma anche architettonico avendo al centro del promontorio un’Abbazia del XI-XII secolo. Tuttavia, come spesso avviene per i siti patrimonio dell’Umanità con vocazione turistica, l’isola sta perdendo quella che è la sua caratteristica unica al mondo a causa di alcune speculazioni che stanno annullando l’aspetto romantico dell’isola stessa: il sindaco Eric Vannier tempo fa istituì un servizio navetta per collegare l’isola con il monastero alla terraferma, dopo aver smantellato il vecchio parcheggio che veniva ricoperto dalla marea; peccato però che i bus turistici passino davanti ad alcuni hotel proprietà del sindaco.

Un’altra speculazione riguarda invece il modo in cui è stato realizzato il ponte-passerella che al termine dei lavori sarà l’unico accesso all’isola, accesso che di fatto annulla la restituzione del carattere marittimo al sito perché renderà accessibile il Mont ogni giorno, tutto l’anno. A minacciare la sopravvivenza del Mont è anche la presenza di detriti, e anche di rifiuti, portati dal fiume Couesnon che ha lì la sua foce. L’accumulo di detriti supera il livello dell’alta marea per cui il mare non riesce a coprire tutta l’area, come avveniva in passato. Sin dagli anni ’90 si voleva intervenire per restituire al gioiello dell’Atlantico il suo carattere marittimo, ma solo con un progetto iniziato nel 2010 e in corso d’opera fino al 2015 si sta intervenendo, con la costruzione di una diga per deviare il corso del fiume; lo smantellamento del parcheggio spesso occupato da caravan di turisti con la costruzione di uno nuovo sulla terraferma; e la creazione del ponte-passerella.

[Fonte: La Repubblica]

[Photo Credit | Thinkstock]

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