L’Italia è al primo posto in Europa per i prodotti alimentari di qualità: il numero di riconoscimenti conseguiti dal nostro paese non ha rivali sul resto del continente, secondo i dati diffusi dall’Istat.
Solo nel 2011 il numero di prodotti alimentari che hanno conseguito riconoscimenti Dop, Igp e Stg, in Italia, è cresciuto di 20 unità, salendo a 239. Secondo l’Istat i settori maggiormente premiati sono quelli degli ortofrutticoli e dei cereali (94 prodotti) dei formaggi (43 prodotti), degli oli d’oliva e delle preparazioni di carni. Interessante inoltre notare come aumentino i prodotti certificati di qualità al Sud, e come aumentino anche notevolmente i prodotti a marchio dop (denominazione di origine controllata), che salgono a 149 (14 in più, nel 2011, rispetto al 2010). Non solo, aumentano anche i prodotti certificati Igp (indicazione geografica protetta) e arrivano per la prima volta anche i riconoscimenti Stg, originari di una specifica area e realizzati a corto raggio dalla stessa. Due i riconoscimenti Stg assegnati in Italia, per la mozzarella e le pizza napoletana, che non sono solo gli unici prodotti con tale certificato nella penisola ma anche nell’intera Unione Europea.
Dopo questi dati sulla qualità dei prodotti agroalimentari in Italia, è naturalmente giunto il commento soddisfatto del ministro per le politiche agricole Mario Catania:
I dati diffusi dall’Istat ci rammentano ancora una volta lo straordinario valore delle eccellenze dell’agroalimentare italiano. Il mantenimento del primo posto in Europa con 244 prodotti di qualità registrati, tra Dop, Igp e Stg, ci rende pieni di orgoglio. Essere il Paese con il maggior numero di riconoscimenti vuol dire riuscire a far emergere, in ogni località, i prodotti migliori, dimostrando il forte radicamento del produttore sul territorio.
Anche la Coldiretti è intervenuta in proposito, ricordando quanto sia necessaria una lotta più serrata ai prodotti taroccati con marchio Made in Italy, contraffazione diffusa a livello globale, che arreca non pochi danni alla nostra economia.
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