Le piante poco assetate salveranno l’Africa

di Redazione 8

Arabidopsis thaliana

Il problema principale dell’Africa è la mancanza di acqua. Se in Europa ogni cittadino ha disponibilità media di 150 litri d’acqua al giorno, nel continente africano ce ne sono solo 10. Di conseguenza, è molto più difficile creare cibo per i milioni di africani sottonutriti, anche a causa delle vaste zone desertiche che non permettono la nascita delle piantagioni.

Ma forse oggi, tra le varie soluzioni a questo problema, se ne potrà annoverare una in più. Pare infatti che l’African Agricolture Technology Foundation abbia trovato il modo di coltivare ortaggi di base senza bisogno di acqua, o con un fabbisogno davvero minimo.


All’Agriforum 2008 25 paesi si sono riuniti per discutere di questo problema, e ne hanno tratto una conclusione abbastanza incoraggiante: ci sono alcune varietà di mais, pomodori e riso che hanno bisogno di pochissima acqua, meno della media, e che quindi si potrebbero coltivare anche nel deserto. Considerando che il fabbisogno alimentare dell’Africa è all’80% basato sul mais, si punta proprio su questa pianta per iniziare la sperimentazione.

Anche l’Italia, con il dipartimento di Scienze biomolecolari e Biotecnologie dell’Università di Milano, sta partecipando al progetto di sviluppare una pianta “poco assetata”, in grado anche di sopravvivere a condizioni di stress come sono quelle del caldo africano. Spiega Chiara Tonelli, a capo della ricerca italiana, che:

«Le sperimentazioni sono iniziate sulla pianta Arabidopsis thaliana (di cui è stato sequenziato il Dna), che possiede una serie di vantaggi ideali: piccole dimensioni, ciclo vitale breve (circa sei settimane), elevata produttività di semi (fino a 10mila semi per pianta), ridotte dimensioni del genoma. Successivamente sono stati isolati alcuni geni deputati alla gestione di una serie di processi e tra questi ne sono stati scelti due in particolare che, se espressi, diventano cruciali nella risposta alla carenza idrica»

Un gene di questi permette alla pianta di crescere su terreni ricchi di sale (come il Sahara), l’altro invece permette di sopravvivere utilizzando il 30% in meno di acqua. I primi risultati saranno resi noti a Venezia nel Convegno “The future of Science” che si terrà tra il 24 e il 27 settembre, in cui verranno divulgati i dati ottenuti e si decideranno le strade da intraprendere per risolvere uno dei problemi più gravi che attanagliano l’umanità.

Fonte: Corriere della Sera

Commenti (8)

  1. Oltre alla Monsanto (specializzata nelgi OGM) c’è Israele che produce varietà interessanti e già in produzione proprio nella nostra penisola (Sicilia); questi semi crescono meglio proprio come dice Mancini, in zone ricche di sali minerali, poca acqua (ma è comunque essenziale per la crescita) e velocità di sviluppo delle piante. I prodotti come i pomodori, nelle sue diversità, sono quelle che per il momento danno maggior risultati. I famosi Ciliegini di Pachino (quei pomodorini a grappolo che tanto vanno sulle nostre tavole) sono semi che hanno un brevetto con una particolarità: non si riproducono per via naturale, ma ogni anno si devono comprare (da Israele) le sementi per ripiantare tutto. Nelle serre immettono anche qualità di insetti impollinatori (senza loro non ci sarebbe il frutto) i Bombi, appositamente studiati per le loro peculiarità di impollinatori maggiormante attivi per quel tipo di coltivazione. Quindi si manipola tutto il posibile. L’Africa è da decenni un campo di sperimentazione degli OGM, come l’entroterra della Cina nelle zone dello Xijiang e Gansu (settentrione vicino al confine con la Mongolia). Australia e altre partecipano a questo progetto. Ma la nazione che sta battendo tutti (e che tutti conoscono solo per il petrolio e per il suo territorio quasi completamente desertico) e la penisola Araba, ove esistono, in pieno deserto, le più grandi fattorie agricole del mondo, con allevamenti di bestiame da latte (con 43.000 capi in continuo aumento); e tutti si chiedono: ma come fanno con l’acqua? La estraggono dal sottosuolo. una falda è a solo 70 metri di profondità (acua dolce per le esigenze di prima necessità) e un altro pozzo è sceso a 2.000 di profondità e l’acqua esce a 70° di temperatura; tramite processi di raffreddamento e “purificazione” , quasi non necessari, irrigano centinaia di migliaia di ettari coltivati a foraggio per gli animali…e tutto visibilissimo dall’alto data la vastità di queste fattorie nel deserto…

  2. caspita! grazie per l’illuminazione, ma come fai a sapere tutte queste cose?

  3. Nelle ore migliori della giornata, la notte in genere, anche sulla rai (tre) trasmettono cose interessanti, ma grazie per lo sfottò.

  4. ma credo che valga il detto: chi cerca trova, e in rete si trovano notizie “curiose”; ci sono anche molte bufale (no mozzarelle) e…dai Marco che lo sai meglio di me!

  5. non era uno sfottò, ero veramente sorpreso dalla cura che ci metti nel trovare anche i dettagli! purtroppo non ho tempo per guardare la tv, e anche se l’avessi, lo passerei a cercare notizie sulla rete, piuttosto che in quella scatola che ormai è buona solo per trasmettere le partite!

  6. Mio omonimo,ciao. Per capire un pochino come mai mi interesso così tanto sul cosa mi circonda, leggi i post del 29 sulle tegole fotovoltaiche. Se osservi anche l’orario in cui maggiormente scrivo…sono le ore migliori per inciampare nelle notizie che non trasmetterebbero così facilmente in prima serata. Sarebbero anche le ore migliori per riposare, ma sono costretto a dormire come se fossi sempre di guardia sotto naja: 4 ore (quando va bene) e poi “assistente sociale” ai miei genitori; ben inteso che lo faccio molto volentieri, dopo tutto quello che hanno fatto per me, è il minimo che possa fare per ringraziarli.
    Tornando a noi, le catastrofiche notizie che hanno dato questa notte: entro il 2010 ci saranno 50.000.000 di sfollati per questioni climatiche, siccità, innondazioni per l’innalzamento delle acque (le zone più colpite sono il Bangladesh, Florida e preoccupano seriamente i Paesi Bassi). Avevo già scritto precedentemente in altri post questa situazione, che tutte le reti internazionali si ostinavano a smentire; chissà perchè oggi risultano essere concrete. Ma quello che fa maggiormente incazzare sono i 400 milioni di dolari spesi per preparare un’altra guerra “preventiva” contro l’Iran. Dove stiamo andando a finire? Sai che pare coinvolto il cavaliere mascarato in questo, come co-finanziatore? Posso suggerirti di guardare attentamente questo video? Zeitgeist. Lo trovi qui:
    http://www.luogocomune.net/site/modules/mydownloads/singlefile.php?cid=11&lid=112.
    Altra cosetta interessante:
    http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Unique&id=3910 , quello di cui si sta guardando alle elezioni italiane come “falsate”: tra i titoli che vedrai c’è “è possibile falsare le elezioni?”; poi c’è come sono stati tempestivi nel mandare aiuti dopo l’uragano Katrina…beh c’è di che inorridire.
    Fatti un giretto dalle parti di http://www.No1984.org Titolo: trust computing; stanno sparendo dalla rete dei documenti sensibili che fortunatamente sono stai scaricati da molti, ma perchè toglierli? stanno riaprendo le indagini sull’11 settembre… quel che posso postare, posto, se poi non ci sarà posto…
    concedimi la battutaccia notturna. Ciao e buon lavoro…

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