Marea nera, la tempesta Bonnie fa rimandare i lavori

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Una tempesta tropicale, battezzata Bonnie, ha costretto all’evacuazione le navi che, nel Golfo del Messico, stavano cercando di recuperare il petrolio dall’ormai famosa falla della BP. La tempesta, con venti di oltre 60 chilometri all’ora, si trova ora a circa 130 km a sud-sudest di Miami e si sposta verso ovest-nordovest a 30 km/h, spiegano dall’US National Hurricane Center. L’agenzia prevede che la tempesta raggiungerà la costa settentrionale del Golfo entro la fine di sabato o l’inizio di domenica.

Tra le navi costrette a fuggire dal percorso del fenomeno, a circa 80 km al largo della costa della Louisiana, ci sono anche quelle che stanno lavorando alla perforazione per migliorare il metodo per sigillare le perdite. L’ammiraglio Thad W. Allen, che conduce i lavori di recupero per il Governo, ha aggiunto che era ora di iniziare il processo di disconnessione di un tubo montante dalla piattaforma posta sul fondo marino, con un’operazione che dovrebbe durare fino a 12 ore.

Questo non è un uragano, è una tempesta che avrà alcuni impatti significativi

ha avvisato l’ammiraglio. Kent Wells, Senior Vice President di BP, ha aggiunto in una conferenza che la tempesta potrebbe ritardare le operazioni di 10-12 giorni, a seconda della sua gravità e della vicinanza al sito. Ciò significa che anche il proposito di risolvere la situazione entro la metà di agosto viene disatteso.

Nonostante l’evacuazione delle navi, il segretario all’Energia Steven Chu ha chiesto che la falla venga lasciata chiusa, nonostante l’avvertimento da parte degli scienziati di un piccolo rischio per il sistema. Se sotto pressione a causa del fenomeno naturale, il tappo potrebbe danneggiarsi, e permettere così al flusso di greggio di riprendere ad uscire.

Abbiamo fiducia sufficiente per lasciarlo ben chiuso

ha però tenuto a precisare Wells. Una volta che la tempesta sarà passata, i funzionari potranno riprendere la loro attività di perforazione dei pozzi di soccorso come hanno fatto negli ultimi giorni. Per fare in modo che si ripristini il processo completo ci vorranno circa due giorni di lavoro. Dopo di che BP prevede di provare con un altro tentativo di copertura in cui dei fanghi pesanti potranno chiudere definitivamente il flusso di petrolio e gas. Se questo tentativo dovesse avere successo, la falla sarà permanentemente sigillata.

Fonte: [Ny Times]

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