Le migliori tecnologie per un pianeta pulito/2

di Redazione 1

energia dalle alghe

Eccoci alla seconda puntata dell’elenco delle tecnologie pulite che potremo permetterci nell’immediato futuro. Per chi si fosse perso la prima parte, basta cliccare qui per raggiungerla. Ed ora andiamo a vedere le ultime novità del mondo della scienza.

Energia dalle alghe: le alghe verdi crescono molto velocemente quando gli viene somministrata la CO2, e se trasformate in biocarburante, possono produrre fino a 100 volte il biocarburante prodotto dal mais, soia o canna da zucchero. La Petroalgae di Melbourne, in Florida, ha intenzione di concedere in licenza per il primo impianto di biodiesel da alghe il prossimo anno. Se le emissioni provenienti dagli impianti di tutto il mondo fossero impiegate per la crescita delle alghe e riciclate come biodiesel, le emissioni di C02 diminuirebbero di circa 9 miliardi di tonnellate all’anno.

Metano animale: il metano estratto dai rifiuti di origine animale può essere usato come combustibile. Il più grande impianto di biogas a Penkun, in Germania, è stato completato nel 2008 e converte 84.000 tonnellate di letame in un anno in combustibile utilizzabile. Il concime liquido, insieme a mais e grano, è alimentato in fermentatori dove il biometano genera 20 megawatt di elettricità e 22 megawatt di calore per i 50.000 abitanti della città. E’ disponibile solo in Germania, ma non è detto che non venga esportato anche nel resto del mondo.

Superconduttore per griglia elettrica: Fino al 10% di tutta l’elettricità prodotta si perde prima che raggiunga anche l’utente destinato a causa di inefficienze nella griglia energetica. L’American Superconductor con sede a Devens, Massachusetts, ha sviluppato un filo superconduttore che taglia le perdite della linea di trasmissione quando refrigerata a -196 ° C. Nel 2008, la società ha fornito il primo prodotto allo Stato di New York.

Forno a microonde gigante: note per la loro capacità di riscaldare il cibo con poca energia, le microonde potrebbero presto salvare l’industria chimica dalle enormi quantità di energia elettrica sprecata per il riscaldamento degli reagenti chimici. Ogni anno, i produttori di sostanze chimiche nel solo Regno Unito consumano l’equivalente di energia elettrica prodotta da 20 centrali a carbone. Prove recenti suggeriscono che le microonde possono ridurre il fabbisogno energetico per il riscaldamento della produzione chimica di ben il 90%. La tecnologia è però ancora in fase di sviluppo.

Luce efficiente: i diodi emettitori di luce sono in grado di produrre la stessa luce ad incandescenza delle lampade fluorescenti compatte, anche con solo una piccola frazione dell’energia. Tuttavia, la luce che producono è pallida e fredda, il che significa che non sono molto allettanti. La società inglese Oxford Advanced Surfaces ha la risposta. E’ in via di sviluppo uno schermo fosforescente che converte la luce blu sfumata del LED nella calda luce bianca a cui siamo abituati dalle lampadine convenzionali. L’adozione a livello mondiale del LED potrebbe ridurre il consumo globale di energia per l’illuminazione della metà.

Aerei efficienti: gli aerei moderni sono magistralmente razionalizzati, ma sono ancora soggetti a turbolenze che si formano a causa dell’attrito tra la carlinga e l’aria che vi passa sopra. Prove nella galleria del vento ora dimostrano che se solo una piccola parte delle ali di un aereo fosse fatta oscillare da un lato all’altro, il calo conseguente dell’attrito ridurrebbe il consumo di carburante del 20%. Anche questa tecnologia è in fase di sviluppo.

A domani per le altre tecnologie.

Fonte: [New Scientist]

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