Nucleare: il primo passo è compiuto

di Redazione 6

Il cammino verso l’adozione del nucleare in Italia verrà compiuto oggi soltanto dal punto di vista formale, mentre da quello effettivo è stato compiuto ieri. Berlusconi e Sarkozy hanno raggiunto un accordo di partnership per esportare il nucleare di terza generazione (attenzione, non è quello pulito) nel nostro Paese.

L’accordo trovato con la mediazione di Enel ed Edf (l’Enel francese) prevede 4 centrali nucleari nel nostro Paese, la prima a partire dal 2020, e poi l’attivazione conseguente di tutte le altre. Si prevede che in questo modo il 25% del consumo elettrico nazionale sia coperto dal nucleare. Solo che i dubbi che vengono non sono pochi. Infatti i 6.400 Mw prodotti risulterebbero il 25% del fabbisogno nazionale ad oggi, anno 2009. Ma con l’aumento incredibile che c’è stato nella richiesta di energia elettrica negli ultimi 10 anni si capisce come, nel 2020, questa energia nucleare arriverà a soddisfare molto meno le richieste del mercato italiano.

Secondo dubbio: che senso ha prendere accordi per chissà quanti miliardi di euro per avere delle centrali nucleari di terza generazione, se ad oggi i Paesi che le hanno le stanno smantellando per ottenere energia pulita, o per sostituirle con quelle di quarta generazione? E ancora, dove andranno a finire le scorie radioattive? Avremo un altro caso Scanzano? O il Governo manderà i militari a presidiare altre discariche a cielo aperto come sta facendo in Campania? Le scorie radioattive non sono semplice immondizia, speriamo che qualcuno li avverta in tempo.

Ma non è finita qui. Per “ricambiare” il favore che Edf fa ad Enel affiancandolo nella costruzione e gestione delle centrali nucleari, la nostra compagnia energetica ha promesso che parteciperà alla costruzione di altre centrali elettriche in Francia. Dei 3.430 Mw complessivi che saranno disponibili dopo la fine delle costruzioni, solo un terzo di esse proverranno dal nucleare, mentre i due terzi saranno divisi tra eolico, carbone pulito ed idroelettrico. Ed in Italia quando potremo permetterci tutto questo impegno verso le energie pulite? Perché Enel si impegna tanto nelle rinnovabili in Francia, mentre a noi ci propina il nucleare? Ovvio aspettarsi che a queste domande non otterremo mai una risposta.

Commenti (6)

  1. no al nucleare! dobbiamo reagire, organizzarci nella rete, fare gruppo contro queste squallide e distastrose speculazioni!

  2. Gli italiani sono bravissimi a dire “sì sì che fico facciamo anche noi sì sì” ma poi quando si tratta di decidere dove costruire la centrale: “ah no qui da me no costruitela in quel bel prato lontano da casa mia!”.

    Che bel popolo.

  3. si, tutto il mondo va verso le energie rinnovabili, invece noi, paladini del controcorrente andiamo verso il nucleare … seguiamo l’america solamente quando c’è da muover guerra … ma perché? ma io mi domando perché?!?!

  4. “tutto il mondo va verso le energie rinnovabili, invece noi, paladini del controcorrente andiamo verso il nucleare … “??????

    Michele, mi dispiace ma è qui che ti sbagli! Non si parla di scegliere nucleare o energia rinnovabile. Se l’Italia vuole crescere e salvarsi (perché il pianeta è sempre più malato di CO2) bisogna puntare su nucleare e rinnovabile. Uno non esclude l’altro.

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