Nucleare, in Italia rifiuti radioattivi per oltre 90 mila metri cubi

rifiuti radioattivi nucleare italiaTorniamo a parlare di nucleare: in Italia dobbiamo smaltire oltre 90 mila metri cubi di rifiuti radioattivi a bassa, media e alta attività, questi i dati diffusi in occasione della nascita dell’Osservatorio per la Chiusura del Ciclo Nucleare, organismo indipendente orientato all’informazione sulle ripercussioni ambientali ed economiche, e sugli aspetti tecnici, connessi alla presenza di rifiuti radioattivi nel nostro paese.

Germania: in 40 mila per bloccare le scorie radioattive

Chi diceva che l’idea di andare contro il nucleare era solo italiana? Dire di no all’atomo non significa solo protestare contro le centrali nucleari ed il pericolo che rappresentano, ma anche non volere le scorie radioattive, quelle che inevitabilmente qualsiasi centrale produce. Ebbene, a conferma di quanto sta accadendo in Germania, dove il processo per uscire dal nucleare è già iniziato, ieri mattina decine di migliaia di persone sono scese in strada per bloccare la stazione in cui sarebbero dovute transitare le scorie radioattive importate dalla Francia che proprio nelle loro terre dovevano essere stoccate.

Nucleare: aperta in Cina la prima centrale di quarta generazione

Con un anticipo di diversi anni la Cina ha annunciato l’apertura della prima centrale di quarta generazione del mondo. Si prospettavano tempi lunghi per questa tecnologia completamente innovativa per l’atomo, che rendeva la nuova generazione non un leggero miglioramento di quella vecchia (come avvenuto per la terza), ma una vera e propria rivoluzione. L’annuncio è stato dato questa mattina dall’Istituto cinese dell’energia atomica dopo che il reattore è stato collegato alla rete elettrica nazionale.

Nucleare: catena umana in tutta Italia per dire no alle centrali

Una catena umana che si snoda da Nord a Sud per dimostrare la propria opposizione al nucleare. E’ questa la risposta dei cittadini al colpevole silenzio che si è formato sui media nazionali, in particolar modo in televisione, sul tema del referendum, visto che il Governo vuol far passare il messaggio che non c’è più bisogno di andare a votare. E così, tra oggi e domani, sono previste ben 10 manifestazioni molto significative.

Si tratta di comuni cittadini, abitanti nelle città in cui sono presenti le vecchie centrali nucleari o dove si prevede di costruirne di nuove, che formano una catena umana intorno al sito per manifestare la propria opposizione. La protesta è stata organizzata dal comitato “Vota sì per fermare il nucleare”, ed è già un successo.

Nucleare Italia, Romani: moratoria di un anno

Nucleare Italia: moratoria di un anno sulla costruzione delle centrali nucleari. Lo ha annunciato oggi al Senato il Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani:

Domani il Consiglio dei ministri si esprimerà con una dichiarazione per una moratoria di un anno sulle procedure per l’installazione e la ricerca di siti nucleari.
Anche alla luce di quanto discusso ieri in Europa, bisogna consentire anche al nostro Paese di partecipare al massimo livello negli organismi europei alla definizione dei criteri, dei parametri e delle procedure a tutela della sicurezza dei cittadini.

Nucleare Italia, WWF: “Siamo nelle mani di lobby prive di scrupoli”

Sull’accanimento atomico italiano è lecito si insinui l’ombra di un dubbio anche nella coscienza di chi è pronucleare. Perché se in tutto il mondo, dalla Russia alla Germania e passando persino per la Cina, chi ha già delle centrali nucleari sul suo suolo si sta ponendo serie domande sull’energia alternativa del futuro, mettendo in discussione rischi e sicurezza e rimettendo tutto in gioco, non si capisce come mai, un Paese che di nucleare ha ancora ben poco, se i non i mille dubbi di Regioni, Comuni e cittadini, prosegua così imperterrito per la sua strada.

Spavaldo al punto da spingersi a dichiarare di riuscire a costruire centrali mille volte più sicure di quelle giapponesi (parole della Prestigiacomo dei giorni scorsi), dimentico delle storie di scorie che ancora popolano di racconti radioattivi la penisola, per l’esattezza circa 100mila metri cubi.

Nucleare Italia, quelli che cambiare opinione è inimmaginabile

Non solo cambiano opinione ma si svestono di un partito come i serpenti mutano pelle, migrano di valori, ideali, amori, amanti, mogli, orientamento sessuale come il vento radioattivo cambia direzione, passano da gioca  a palla con la testa dell’immigrato ad aggiungi un posto a tavola, può votare anche Ahmed. Sono i maestri del trasformismo. Alla disperata ricerca delle poltrone perdute, da ministri dell’agricoltura a ministri della cultura senza conoscere né i campi né i versi, se non quelle quattro righe di parole vuote che osano chiamare poesia solo perché le hanno scritte loro.

Eppure sul nucleare, anche alla luce di quanto sta accadendo in Giappone, dove ricordiamo i sistemi di sicurezza della centrale di Fukushima sono entrati in crisi per via del terremoto e del conseguente tsunami, cambiare opinione, per questi integerrimi signori millefacce, è inimmaginabile. Si voterà a breve per il referendum, la parola passa giustamente ai cittadini ed ancora non hanno realizzato che di fronte a quello che deciderà il popolo, quello stesso popolo che loro dicono sovrano da trattare con rispetto quando li elegge, non possono nulla se non cambiare opinione.

Inquinamento radioattivo

Inquinamento radioattivo

Trattasi di un livello anomalo di radioattività di origine antropica  nell’ambiente. La radioattività, o decadimento radioattivo, è l’insieme di processi fisico-atomici a mezzo dei quali alcuni nuclei atomici instabili (radionuclidi) o radioattivi decadono (trasmutano) in una specie atomica a contenuto energetico inferiore in accordo con la legge di conservazione della massa e dell’energia energia e raggiungendo così uno stato di maggiore stabilità.

Tale trasmutazione avviene in vari modi: per emissione di protoni e neutroni dal nucleo e per la cattura elettronica. Ogni tipo di decadimento emette in genere dei raggi. I raggi alfa e beta sono composti di particelle con carica elettrica, perciò interagiscono quasi immediatamente con la materia circostante venendo immediatamente assorbiti, i raggi gamma e i neutroni invece, elettricamente neutri, vengono assorbiti solo per urto diretto contro un atomo o un nucleo atomico pertanto possono propagarsi per lunghe distanze.

Energia nucleare

Energia nucleare

Il sole e le stelle sono apparentemente fonti inesauribili di energia. La loro energia è il risultato di reazioni nucleari, in cui la materia viene convertita in energia. Oggi siamo in grado di sfruttare tale meccanismo ed usarlo regolarmente per generare energia. Attualmente, l’energia nucleare fornisce circa il 16% dell’elettricità mondiale (quasi tremila terawatt/ora). A differenza delle stelle, i reattori nucleari che abbiamo oggi lavorano sul principio della fissione nucleare. Gli scienziati stanno lavorando negli ultimi anni per realizzare i reattori a fusione che hanno il potenziale di fornire più energia con meno svantaggi dei reattori a fissione, il principale dei quali sono le scorie radioattive.

I cambiamenti possono verificarsi nella struttura dei nuclei degli atomi. Questi cambiamenti sono chiamati reazioni nucleari. L’energia creata in una reazione nucleare si chiama energia nucleare o energia atomica. L’energia nucleare è prodotta artificialmente dall’uomo in operazioni sotto il controllo umano, ma può essere prodotta naturalmente, come quella del sole. Ma in questo caso non è gestibile.

Olimpiadi 2012 al torio e al radio, stadio Londra sorge su deposito scorie nucleari

stadio olimpico LondraA lanciare l’allarme è il quotidiano britannico The Guardian: molti degli stadi e delle infrastrutture che verranno costruite per le Olimpiadi di Londra 2012 sorgerannno in un’area che contiene scorie radioattive nel sottosuolo.

Stando ai dati raccolti in un’inchiesta e al parere degli esperti consultati dal giornale lo sviluppo dell’area a Est della metropoli londinese, dopo la fine dei Giochi, sarebbe a rischio proprio per la presenza di materiale radioattivo, si parla di centinaia di tonnellate di torio e radio, seppellito decine di anni fa senza rispettare del tutto le norme di sicurezza previste dalle leggi in vigore in Gran Bretagna. Le scorie nuclerari sarebbero infatti mischiate a rifiuti a bassa radioattività contenuti in celle apposite.

L’Italia paga già oggi per il nucleare che non ha

Centrale Garigliano

In molti si preoccupano di quanto ci costerà il nucleare, cifre che ancora non sono completamente chiare e che si sa già che lieviteranno con il tempo. Ma in realtà l’Italia sta già pagando per il nucleare che non ha. Ad affermarlo sono i Verdi che, in occasione del ventiquattresimo anniversario di Cernobyl hanno presentato una relazione in cui si indica lo stato del Paese in merito alle scorie tossiche lasciateci in eredità dalle vecchie centrali ormai dismesse.

Secondo i Verdi dunque, l’Italia pagherebbe ogni anno per tenere in sicurezza le scorie ben 500 milioni di euro, per un totale di 12 miliardi solo negli ultimi 20 anni. E non abbiamo ancora delle centrali attive, figuriamoci dunque cosa accadrà quando effettivamente entreranno in azione.

Il costo può apparire eccessivo, ma è obbligato in quanto le scorie sono molto pericolose, potrebbero contaminare il terreno e le acque portando a conseguenze inimmaginabili in caso di fuoriuscita, ed inoltre il problema è che le avremo praticamente per sempre. Stiamo infatti stoccando 90.000 metri cubi di rifiuti tossici e radioattivi, suddivisi in rifiuti di seconda categoria, che rimangono pericolosi per circa 300 anni, e di terza categoria, i quali mantengono la carica radioattiva per addirittura 250.000 anni.

Siti di stoccaggio delle scorie radioattive: il Governo agisce nell’ombra e le regioni non ci stanno

fusto radioattivo

Lo sapete dove verranno stoccate le scorie radioattive che arriveranno una volta ultimate le centrali nucleari? Certo che no, perché nessuna fonte istituzionale annuncia quali cittadini il Governo ha scelto di far morire di cancro. Un’idea ci viene dal Quotidiano della Calabria, il quale ha reso noto che quella regione, insieme alla Liguria, potrebbe essere tra le scelte del Governo.

Solo che i governi regionali non ci stanno. L’assessore all’Ambiente della Regione Calabria, Silvio Greco, ha annunciato ieri che impugnerà davanti alla Corte Costituzionale la legge 99 del 23 luglio 2009, la quale impone i siti dove stoccare i rifiuti radioattivi. La Calabria infatti ha già tanti problemi con i rifiuti, specialmente quelli tossici, visto che nei giorni scorsi sono state rilevate più navi affondate vicino le coste del cosentino e del reggino, le famose “Navi dei Veleni” annunciate dal pentito di ‘ndrangheta Francesco Fonti. Dunque un ulteriore discarica (e chissà, forse più di una) contribuirebbe ad affondare ancora di più una popolazione che sta presentando un numero sempre maggiore di casi di cancro, apparentemente inspiegabili.