Il riscaldamento globale è già qui, nelle tazzine di caffè

di Redazione 1

Quest’anno in tutto il mondo i prezzi del caffè sono lievitati, rispetto agli altri anni. La causa è stata una bassa resa delle coltivazioni, specie in Sud America, che pare non dover finire qui, ed anzi peggiorare negli anni a venire. In particolare il problema è un insetto che pare infestare le coltivazioni, e proliferare grazie al riscaldamento globale.

Il caffè Arabico, una pianta sensibile al clima, cresce in Etiopia e in America Latina. Tutte queste regioni hanno visto un lento ma costante aumento della temperatura media, con maggiore variabilità delle piogge e, cosa ancor più devastante, la diffusione del coleottero piralide sulle piante di caffè che si trova a proprio agio con un aumento della temperatura.

Inesistente fino alla fine del 1960, il coleottero si è ormai molto diffuso, e potrebbe diventare un grosso problema per le colture di caffè in futuro. Il Guardian scrive che nessun metodo efficace per rimozione ha avuto successo, nemmeno i pesticidi, e così questa locusta sta già causando oltre 500 milioni di dollari di danni all’anno.

Il caffè non può essere valutato come una delle colture alimentari di base, come il frumento, ma è indubbiamente uno dei più importanti prodotti agricoli. Valutato al massimo intorno ai 90 miliardi di dollari l’anno, il caffè, che è coltivato in oltre 70 Paesi, è una delle merci più scambiate in termini di valore monetario. Il 70% del caffè del mondo proviene da piccole aziende agricole a conduzione familiare e più di 100 milioni di persone dipendono dalla coltura per la loro sussistenza

afferma l’articolo. I ricercatori ritengono che l’aumento delle temperature globali sia il motivo per cui il coleottero si sia diffuso quasi in ogni area in cui si coltiva il caffè nel mondo. Per sopravvivere, esso richiede una temperatura di circa 20° C per riprodursi, e in Etiopia ci sono tali temperature di media sin dal 1984. E’ stato scoperto che che per ogni aumento di 0,05 gradi di temperatura, la pianta del caffè diventa dell’8,5% più infettata, dato che aumentano le uova, le quali provocano maggiori danni fisici ai chicchi.

E gli insetti stanno colpendo tutto il mondo, dall’Africa al Sud America alle Hawaii; gli agricoltori non hanno nemmeno la possibilità di fuggire a quote più elevate per i loro raccolti, né piantare gli alberi all’ombra sembra essere una soluzione. Una ricercatrice tra le più affermate su questo insetto, Juliana Jaramillo, biologa del Centro Internazionale di Fisiologia ed Ecologia degli insetti in Kenya, afferma che l’industria ha due scelte:

O si inizia ad investire nella ricerca sul clima, o si insegna ai consumatori a bere qualcos’altro.

I coltivatori di caffè in Africa si sono detti preoccupati per l’impatto dei cambiamenti climatici da anni ormai. Non solo il cambiamento delle temperature, ma anche le precipitazioni, e persino la perdita della biodiversità hanno importanti ripercussioni negative sulle colture sensibili. Le conseguenze? In futuro il caffè sarà sempre meno, dunque costerà di più, gli agricoltori si dedicheranno a qualcosa di più redditizio, e alla fine ci dovremo accontentare di cambiare le nostre abitudini.

Fonte: [Treehugger]

Commenti (1)

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