
Il tanto vituperato Governo Prodi, quello che si dice non abbia fatto nulla, abbiamo visto che almeno in campo ambientale, si è dato molto da fare. Nella finanziaria 2007, poco prima della sua caduta, era stata prevista una norma che avrebbe disincentivato l’uso dei sacchetti di plastica nei supermercati, le buste della spesa più inquinanti, per sostituirli fino a metterli al bando dal 2010.
Lo chiedeva una direttiva comunitaria (EN 13432) e lo chiedevano anche gli ambientalisti, visto che pare ci vogliano circa 200 anni per smaltire un sacchetto di plastica. Inoltre l’Italia è la prima consumatrice in Europa di tali sacchetti, consumandone da sola un quarto dell’intero Continente. Bisognava trovare una soluzione, e questa sarebbe stata il continuo disincentivo (come la tassa posta negli anni ’80, ma poi subito ritirata) e il contemporaneo ritiro dal mercato, fino alla completa sparizione dopo i festeggiamenti del capodanno 2010. Ed invece questa norma è stata completamente ignorata dal nuovo Governo e, a 7 mesi dalla scadenza, le cosiddette “shopper” sono ancora lì, intatte, senza concorrenza.