Luci e calore urbano influenzano le correnti aeree con effetti per migliaia di km

Luci e calore urbano influenzano le correnti aeree, i jet streams, con effetti di riscaldamento che si propagano per migliaia di km: a sostenerlo un nuovo studio di un equipe statunitense pubblicato sulla rivista Nature Climate Change. Si valuta ora la possibilità che il fenomeno sia strettamente legato agli inverni meno rigidi in determinate regioni dell’emisfero settentrionale del pianeta.

Smart City: Bari prova ad entrare nella lista delle città sostenibili

Le città consumano il 75% dell’energia mondiale e producono l’80% della CO2. Numeri insostenibili che, se si vuole aumentare la sostenibilità dell’Europa, bisogna cambiare. Il progetto che l’Ue ha promosso si intitola Smart City, è già partito da qualche anno ed ora sempre più città italiane vogliono aderirvi. Si tratta di una serie di attività che mirano a rendere più pulite, confortevoli e sicure le attività di una città, in modo tale da ridurre il proprio consumo energetico senza però ridurre la qualità dei servizi per i cittadini.

Ambiente a rischio crescita urbana da qui a vent’anni

Crescere o decrescere? Questo è il problema. La soluzione forse è crescere sì, ma nel modo giusto optando per uno sviluppo sostenibile che coniughi il rispetto del territorio alle esigenze di un’umanità in progressiva espansione e fame di ampliamento. Pensiamo ad esempio ai luoghi del vivere, dalla desertificazione che sta interessando i piccoli centri che cadono a pezzi alla crescita onnivora di edifici alle periferie delle grandi città, un equilibrio a dir poco sbilanciato che vede, da una parte andare in rovina le vecchie case e gli antichi borghi, dall’altra diminuire la qualità della vita nei nuovi sconfinati agglomerati urbani che sorgono ex novo, occupando ulteriore territorio e sottraendo superficie agli spazi naturali.

Vivere in città fa male alla salute

stress vita in cittàVoglio andare a vivere in campagna. Così cantava Toto Cutugno, e non aveva tutti i torti. Ci sarà poi andato a vivere lontano dal caos della grande città? Se lo avesse fatto, avrebbe certamente operato una scelta giusta. Stando ai dati raccolti da Legambiente pare infatti che vivere in città faccia male alla salute per una miriade di motivi. Primo tra tutti, l’inquinamento da polveri sottili, che provoca asma, malattie respiratorie e mina la qualità della vita quotidiana, mettendo a rischio soprattutto i bambini.

Legambiente  ha presentato la sua analisi nell’ambito della V Conferenza ministeriale ambiente e salute organizzata dai ministeri dell’Ambiente e dalla Salute italiani e dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Europa.

Tra le dieci città più inquinate del mondo c’è anche Milano

[Cubatao Valley, Brasile]

Scegliere un posto in cui vivere è diventato difficile oggi: le città sono inquinate e le campagne, anche.
Nelle metropoli traffico ed emissioni a livelli stratosferici impediscono di respirare, nella provincia rifiuti tossici seppelliti di qua e di là fanno sorgere tumori.

Ma da evitare assolutamente sono le dieci città con il triste primato di più alto tasso di inquinamento.
La classifica è stata stilata dalla rivista americana Popular Science, periodico di divulgazione scientifica.
In mezzo ai grandi centri urbani più sudici del mondo trova posto la nostra bella Milano.
Siete curiosi di sapere chi le fa compagnia in questa infelice top ten?

New York al lavoro per diventare una metropoli ecologica: taxi “verdi” e 1 milione di alberi da piantare

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New York sostituirà gli “yellow cab”, i famosi taxi gialli, con mezzi ad alta efficienza per abbattere l’inquinamento della città. L’iniziativa si inserisce nel progetto di legge, approvato dal Senato Usa, per ridurre l’inquinamento e in particolare quello derivante dal consumo dei carburanti. Entro il 2012 tutti i taxi della Grande Mela diventeranno più ecologici. I mezzi attualmente in circolazione sono fortemente inquinanti e consumano moltissimo: con un litro di carburante arrivano a percorrere circa 6 chilometri. I nuovi taxi sono auto ibride con un basso impatto ambientale.

I Natural Balancers: tra ecologia e città

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Lo stile urbano e le sue esigenze possono convivere con un’attenzione a tutto ciò che riguarda l’ambiente. Uno stile di vita che comprende l’ alimentazione , ma non tralascia l’arredamento e gli accessori per la casa, i tessuti utilizzati per i capi di abbigliamento e persino i gadgets di alta tecnologia. Sono i “Natural Balancers”, coloro che hanno deciso di coniugare gli elementi tipici della vita contemporanea con il benessere del corpo e della mente che viene dalla naturalità.

Chi appartiene a questa tribù metropolitana trascorre più tempo all’aria aperta rispetto alla media nazionale (54% contro il 49%), ama la cucina e il cucinare (58%, contro il 44%), si tiene in forma (34% contro il 30%). Oltre ad avere una spiccata sensibilità ecologica e per la sana alimentazione, i Natural Balancers, quando non possono realizzare il sogno di una full immersion nella natura, si accontentano anche di aree verdi all’interno della città (70%), avere animali domestici (55%) e circondarsi, quanto più è possibile di materiali e prodotti naturali: ad esempio con oggetti di arredo “natural style” (46%).