Sembrava che, dopo le solite polemiche della prima ora, le acque intorno al decreto rinnovabili del Governo si fossero calmate. Ma era soltanto la quiete prima della tempesta. Una tempesta che inizia oggi e potrebbe andare avanti per diversi giorni. Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, Greenpeace Italia, Kyoto Club, Legambiente, Symbola e WWF Italia si sono unite per chiedere alla Conferenza Stato-Regioni di convincere il Governo a rivedere il proprio decreto sulle rinnovabili perché così proprio non va.
finanziamenti rinnovabili
Incentivi rinnovabili, fissati nuovi parametri dal Governo
Il mercato delle rinnovabili comincia a delinearsi più chiaramente grazie alle nuove strategie volute dal Ministero dell’Ambiente e dal Governo. Scongiurata definitivamente la possibilità dell’eliminazione degli incentivi, i quali non solo sono confermati, ma ora abbiamo anche la certezza che ci saranno sul lungo termine visto che è stato ufficialmente fissato l’obiettivo del 35% di energia elettrica prodotta dalle rinnovabili entro il 2020. Attualmente è al 26%.
Rinnovabili, stanziati 600 milioni per gli impianti in Italia
Buone notizie per chiunque abbia intenzione di investire nell’energia rinnovabile. E’ stato attuato il cosiddetto “Fondo Kyoto”, approvato nel 2007 ma che purtroppo entrerà in vigore solo dopo che il Protocollo è scaduto, e cioè il prossimo 15 marzo, che prevede un fondo da ben 600 milioni di euro da erogare in investimenti a tasso super-agevolato per chiunque voglia costruire un impianto.
Eco tasse in Svizzera: tassare i combustibili fossili per finanziare le rinnovabili
Come fare per dare una spinta al mercato delle rinnovabili senza dover per forza svuotare le casse dello Stato? Semplice, basta tassare chi rinnovabile non è. E’ questa l’idea del Governo svizzero che già qualche mese fa aveva deciso di uscire dal nucleare, senza però vedere aumentare la propria quota di emissioni. Il Paese elvetico infatti, dopo l’incidente di Fukushima, aveva deciso di chiudere le sue 5 centrali nucleari entro il 2035. Ma il rischio era di ritrovarsi con centrali a carbone e petrolio che avrebbero inquinato tantissimo.
Incentivi energie rinnovabili, un mistero targato Lega Nord
Nella giornata di ieri è stato licenziato il testo della nuova manovra finanziaria correttiva per cercare di rimanere all’interno dei parametri europei in merito al debito pubblico, la quale ora dovrà essere vagliata dal Capo dello Stato. Come al solito non sono mancate le polemiche, tralasciamo quelle “ad aziendam” e tante altre che fanno discutere, ma ci concentriamo su ciò che ci sta più a cuore: i finanziamenti per le energie pulite. Un vero e proprio mistero.
Rinnovabili: tagli ai finanziamenti ed è scontro tra Governo e associazioni
Nel tentativo di tagliare il tagliabile, il Governo ora sta cominciando a tagliare anche lì dove rischia di crear danni, tanto che lo scontro, oltre che con le associazioni ed i cittadini, ora avviene anche all’interno del Palazzo. Ma andiamo con ordine e vediamo cosa sta accadendo. A fare la prima mossa, o per meglio dire le prime due mosse, è stato il Ministro Calderoli che aveva proposto un taglio riguardante il finanziamento del comparto energetico, seguito poi dal taglio dei bonus consentiti per i più poveri. Immediatamente sono insorti i cittadini e questi provvedimenti sono stati temporaneamente congelati.
Ambiente e Programma LIFE+, in arrivo 210 progetti per la Natura
La Commissione Europea ha stanziato circa 250 milioni di euro per finanziare progetti per l’ambiente e la tutela del paesaggio e della natura. In tutto sono 210 i nuovi progetti presentati per il programma LIFE (2007-2013), lo strumento finanziario dell’Unione europea per la tutela e la valorizzazione delle risorse ambientali, nato nel 1992.
Finora il programma LIFE e la Commissione europea hanno finanziato circa 3.115 progetti a tutela della natura e biodiversità, sulla politica e la governance ambientali, per l’informazione e la comunicazione sulle questioni ambientali.
Riduzione incentivi rinnovabili per alleggerire le bollette, le mosse poco green del governo italiano
Incoraggiare la crescita delle energie rinnovabili nel nostro Paese, un obiettivo finora raggiunto parzialmente. Colpa di una contraddizione di fondo: mentre si continua a parlare di eolico, solare, geotermico e a incitare investimenti nel settore, in concreto le bollette appaiono appesantite.
Così il governo giustifica il taglio degli incentivi deciso per il settore del rinnovabile, affermando di evitare con questa scelta che la green energy in Italia diventi impopolare. A farlo notare è il sottosegretario allo sviluppo economico, Stefano Saglia, intervenuto in questi giorni al convegno ‘Energie rinnovabili in un’economia globale: motori di sviluppo e di vantaggio sociale‘, organizzato a Roma dalla Maestrale Green Energy in collaborazione con Aper (Associazione produttori energie rinnovabili).
L’impegno assunto da questo governo per le fonti rinnovabili è superiore persino a quanto richiesto dall’Unione europea. Abbiamo deciso una riduzione degli incentivi perché le rinnovabili non devono diventare impopolari per il loro carico fiscale in bolletta.
La rivoluzione ecologica si fa gratis per sette milioni di case inglesi
Per la serie le iniziative che ci piacciono, il governo britannico ha appena annunciato che offrirà ai suoi cittadini la possibilità di ristrutturare le loro abitazioni in maniera ecologica gratuitamente.
Chance che verrà messa su un piatto d’argento ad oltre il 25% dei suoi abitanti (circa 7 milioni di case e appartamenti), come un modo per ridurre le emissioni di carbonio e contribuire a coprire i costi dell’approvvigionamento energetico.
La coibentazione (l’isolamento termico) verrà potenziata e migliorata e i proprietari di immobili saranno incoraggiati e incentivati a dotarsi in massa di pannelli solari e/o stufe a legna, secondo quanto riportato sul noto quotidiano britannico The Guardian. Le stime parlano della possibilità sempre più concreta, grazie a questi provvedimenti, di decurtare di circa 1/3 le emissioni di gas serra del Paese.
Il Governo taglia i pochi finanziamenti sulle rinnovabili
Ora è ufficiale, l’attuale Governo è il più antiambientalista che l’Italia abbia mai avuto nella sua breve storia repubblicana. Già il nostro Paese, per motivi endemici, è molto indietro, rispetto alle altre nazioni sviluppate, sul tema dell’ecologia, ma di questo non si può farne una colpa all’attuale Governo.
Quello che invece il Premier Berlusconi e i suoi soci hanno sulla coscienza è il ritorno indietro sui pochi provvedimenti in favore dell’ambiente che erano stati presi, e che sono stati ora cancellati o ostacolati, in maniera tale che l’Italia rimanga ancorata sempre all’ultimo posto in Europa per i provvedimenti ambientali. Ma per capire cosa è successo bisogna fare un passo indietro e tornare a circa un anno fa, quando c’era ancora il Governo Prodi.