Eco tasse in Svizzera: tassare i combustibili fossili per finanziare le rinnovabili

di Redazione Commenta

Come fare per dare una spinta al mercato delle rinnovabili senza dover per forza svuotare le casse dello Stato? Semplice, basta tassare chi rinnovabile non è. E’ questa l’idea del Governo svizzero che già qualche mese fa aveva deciso di uscire dal nucleare, senza però vedere aumentare la propria quota di emissioni. Il Paese elvetico infatti, dopo l’incidente di Fukushima, aveva deciso di chiudere le sue 5 centrali nucleari entro il 2035. Ma il rischio era di ritrovarsi con centrali a carbone e petrolio che avrebbero inquinato tantissimo.

E così ecco la soluzione: aumentare la tassazione per le centrali elettriche che sfruttano i combustibili fossili e, con il ricavato, finanziare le centrali ad energia rinnovabile, le quali ovviamente otterrano una detassazione. Immediatamente la proposta ha scatenato l’ira di molti partiti di opposizione, che parlano di ingerenze esterne, ed anche di tasse troppo alte, mentre non sono d’accordo i promotori della legge, ed in particolare il ministro delle Finanze, Eveline Widmer-Schlumpf che ha spiegato:

Un’imposta sull’energia comporta una vera e propria rivoluzione del sistema fiscale. Dalla quale deriverà una diminuzione delle altre imposte, comprese quelle che toccano i redditi dei cittadini, gli introiti delle aziende, come pure un’eventuale riduzione dell’Iva.

Certamente un’ottima proposta in un momento di crisi, peraltro in una nazione come la Svizzera che notoriamente ha le tasse più basse del mondo. Fanno salti di gioia i Verdi che hanno cominciato subito a fare calcoli e chiesto persino di cominciare a calcolare piani con scadenze già prefissate come una al 2020, una al 2035 ed una al 2050. Dopotutto ci tengono a sottolineare che dall’uscita dal nucleare non si torna indietro, e quindi una soluzione va trovata. In effetti l’idea è di ottenere almeno il 40% del fabbisogno energetico nazionale dalle rinnovabili, proprio quanto oggi garantisce l’atomo. Ci riusciranno? Lo speriamo proprio, così magari la stessa soluzione potrebbe essere presa anche da noi.

[Fonte: Repubblica]

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