Maltempo, rientra l’allarme Po a Torino, ma ancora disagi in tutta Italia

Passata in modo tranquillo la notte del 6 novembre con il Po a rischio esondazione nell’area di Torino, ma l’allerta per il maltempo prosegue in Piemonte, Liguria, Sardegna e Campania dove si temono ulteriori crolli nell’area di Pompei, in parte chiusa ai turisti. Rientrato anche l’allarme per i fiumi Dora Riparia, Tanaro e Bormida, anche se rimane alta l’attenzione per lo Stura di Demonte nel cuneese.

Alluvioni a Salerno: 500 mila senz’acqua e continuano le evacuazioni

Se la situazione ieri sembrava drammatica, oggi pare anche peggiore. Dopo che le forti piogge hanno rotto gli argini del Sele e di alcuni suoi affluenti e hanno costretto all’evacuazione 300 persone, durante le prime ore del giorno hanno fatto forse il danno più grosso: la rottura della condotta dell’acquedotto.

Questo significa che i 14 comuni serviti in quel tratto (tra cui anche alcuni molto grandi come Eboli e Battipaglia) sono rimasti senz’acqua, lasciando a secco circa mezzo milione di persone. Immediato l’assalto ai supermercati e distributori per recuperare l’acqua nelle bottiglie di plastica, ed ora la Protezione Civile ha deciso di inviare autobotti e imbustatrici d’acqua per alleviare le pene dei cittadini che devono già combattere contro il fango.

Il riscaldamento globale comincia già a colpire l’America

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Estreme condizioni meteorologiche, siccità, forti piogge e alte temperature sono sempre più comuni in molte parti degli Stati Uniti. Secondo i ricercatori, questo è dovuto all’attività umana che porta ai cambiamenti climatici. Questi ed altri cambiamenti continueranno probabilmente ad aumentare di intensità in futuro. Per la regione sud-ovest degli Stati Uniti, che comprende la California, il rapporto prevede un clima più caldo e più secco con effetti significativi sull’ambiente, l’agricoltura e la salute.

I ricercatori in rappresentanza di 13 agenzie degli Stati Uniti, le grandi università e gli istituti di ricerca hanno prodotto un grande rapporto intitolato “Global Climate Change Impacts in the United States”. Esso parla di effetti come le variazioni dei modelli di precipitazioni, siccità, incendi, uragani atlantici, e gli effetti sulla produzione di cibo, gli stock ittici e sugli animali selvatici, l’energia, agricoltura, approvvigionamento idrico, e comunità costiere.

La relazione dipinge uno minacciosa immagine dei potenziali impatti, a cui però c’è ancora tempo per trovare rimedio. Questo può essere fatto attraverso un equilibrato mix di attività volte a ridurre le emissioni di gas-serra e di adattamento.