Riscaldamento globale, Haiti il Paese più a rischio, e l’Italia?

Sono tanti i Paesi che, più di altri, stanno pagando il prezzo dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale. Tra isole che scompaiono, arcipelaghi a rischio come le Maldive, aree sempre più minacciate dalla siccità e della desertificazione, altre invece sommerse dall’acqua ed esposte a fenomeni meteorologici sempre più estremi. Ma quali sono i Paesi più a rischio in ordine di esposizione ai danni causati dall’aumento delle temperature e dall’innalzamento dei livelli del mare? Ce lo svela un recente rapporto denominato Climate Change Vulnerability Index, stilato dal centro studi Maplecroft. A quanto pare il Paese più a rischio è Haiti mentre quello meno interessato dai cambiamenti climatici è l’Islanda. E l’Italia che posto occupa in questa classifica?

Haiti dice addio alla barriera corallina

Gli effetti della pesca eccessiva fino ad oggi erano tutti basati su ipotesi e previsioni, ma mai avevamo avuto sotto mano, concretamente, il risultato di questa pratica distruttiva. Almeno fino ad oggi. Come riferisce il New York Times, l’85% della barriera corallina della costa di Haiti è “biologicamente morto”, cioè non è più recuperabile, e la causa di tutto ciò è lo sfruttamento estremo della pesca.

Bioedilizia: Ivalsa e Cnr insieme per ricostruire Haiti

Abitazioni in legno e pietra per ricostruire Haiti in maniera economica, rapida e sostenibile. E’ questo l’obiettivo dell’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree (Ivalsa) e del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) che si sono uniti in un nuovo progetto, denominato “ReparH”, in modo da restituire alle popolazioni dell’isola caraibica colpite dal terremoto, delle abitazioni eco-friendly nel minor tempo possibile.