Il 2015 è un anno importante sul fronte del nucleare in Italia poiché si deciderà il sito nazionale nel quale saranno immagazzinate le scorie radioattive. Ma dove sarà situato il deposito nazionale? L’Ispra ha ricevuto la mappa dei siti potenziali dalla Sogin, vediamo quali sono i parametri elaborati per la scelta.
nucleare in Italia
Il ministro Galletti a favore delle coltivazioni biologiche e contro OGM e nucleare
Il ministro dell’ambiente Gianluca Galletti non è certo tra i più presenti nel dibattito politico e mediatico tra i ministri del Governo Renzi, ma è tornato di recente a parlare e ha trattato diffusamente il tema delle coltivazioni biologiche, della lotta agli OGM e del nucleare, riguardo al quale ha chiuso le porte a qualunque ipotesi di utilizzo in Italia.
Nucleare, in Italia rifiuti radioattivi per oltre 90 mila metri cubi
Torniamo a parlare di nucleare: in Italia dobbiamo smaltire oltre 90 mila metri cubi di rifiuti radioattivi a bassa, media e alta attività, questi i dati diffusi in occasione della nascita dell’Osservatorio per la Chiusura del Ciclo Nucleare, organismo indipendente orientato all’informazione sulle ripercussioni ambientali ed economiche, e sugli aspetti tecnici, connessi alla presenza di rifiuti radioattivi nel nostro paese.
Nucleare, Orlando dà via libera ai criteri per il deposito unico
Torniamo a parlare di nucleare in Italia e più precisamente di rifiuti radioattivi dato che il ministro dell’ambiente Andrea Orlando ha da poco dato via libera alla pubblicazione dei criteri per l’individuazione delle aree in cui creare il deposito nazionale per tale genere di rifiuti pericolosi.
Nucleare, gli ambientalisti insorgono contro Zanonato
La prima gaffe del neo ministro Zanonato è stata immediatamente stroncata dagli ambientalisti. L’uscita poco felice rilasciata ai microfoni di Radio 2 secondo cui non si deve demonizzare il nucleare e che, se ci fossero i siti giusti, se ne potrebbe parlare anche in Italia, ha fatto insorgere l’intero mondo ambientalista, ed ha persino fatto risorgere un politico che era sparito dalla scena come Antonio Di Pietro, promotore del referendum antinucleare.
Energia nucleare…un ritorno in Italia? L’opinione del neoministro Zanonato
Flavio Zanonato è stato nominato da pochi giorni ministro dello Sviluppo Economico e già fa parlare di sè per una dichiarazione sull’energia nucleare rilasciata a “Un giorno da pecora” su Radio2 che ha scatenato una bufera sul web e in Parlamento.
Non mi piace quando si enfatizzano le cose demonizzandole. L’energia nucleare è una forma di energia, se si può gestire non è sbagliata di per sè. In Italia credo che non si possa fare, ma nel mondo c’è.
Nucleare, tutti i problemi sollevati da Monti
Al Summit sulla sicurezza nucleare in corso a Seoul, in Corea del Sud, Mario Monti ha preso la parola ed ha fatto un elenco talmente lungo di problemi che riguardano l’energia nucleare che forse sembra mettere la parola fine a qualsiasi supposizione di un suo ritorno in Italia. Secondo il Premier infatti Fukushima ci deve pur insegnare qualcosa, e prima di tutto questa dev’essere che la sicurezza non si può sottovalutare.
Nucleare, 40 artisti con Greenpeace contro il nucleare
40 artisti si sono lasciati immortalare dal fotografo Andrea Massari per Greenpeace per dire No al nucleare in Italia. Rivolgono un appello ai 27 milioni di italiani: andate a votare
Nucleare, Prestigiacomo: “il nucleare andrà avanti”
Nonostante i dubbi sulla sicurezza nucleare, a due settimane dall’allarme della centrale di Fukushima e la moratoria di un anno decisa dal governo, l’Agenzia italiana per la sicurezza nucleare “andrà
Nucleare: Comuni aprono alle centrali, ma solo di terza generazione
L’Italia ha fatto un ulteriore passo in avanti verso il nucleare. Mentre fino a poco tempo fa la maggior parte delle Regioni si erano dette contrarie agli impianti nucleari e quelle che non l’avevano fatto, di certo non si erano espresse per il sì ma erano rimaste in bilico, oggi arrivano le delibere sul nuovo documento presentato dal Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) che ha indicato essenzialmente in 12 Regioni quelle che hanno le caratteristiche ottimali per ospitare una centrale.
Di queste, ben 8 si sono opposte (Emilia Romagna, Basilicata, Toscana, Sardegna, Umbria, Puglia, Liguria e Sicilia) e solo 4 hanno dato la loro disponibilità (Lombardia, Veneto, Piemonte e Campania). Ma anche se c’è apertura al nucleare, non è detto che questa sia senza condizioni. Anzi, la condizione principale è che se nucleare dev’essere, almeno sia di terza generazione, perché considerato meno costoso e più sicuro di quello di quarta generazione, che in realtà non è mai stato attuato in nessuna parte del mondo.
Gas o nucleare? Uno dei due in Italia è di troppo
Vista l’amicizia tra Berlusconi e Putin, rimarcata in maniera molto colorita in questi giorni da Wikileaks, gli investimenti in Italia negli ultimi anni sul gas proveniente dalla Russia sono stati molti. In futuro si calcola che raddoppieranno. Ma vista anche l’insistenza di Berlusconi nella costruzione delle centrali nucleari, anche attraverso di esse l’energia italiana potrà aumentare. E’ vero che l’Italia ha un alto fabbisogno di energia elettrica, ma tra 10 o 20 anni, quando le centrali saranno completamente costruite ed il South Stream (gasdotto Italia-Russia) sarà completato, ci ritroveremo nella situazione paradossale di avere di più, molto di più, di quanto ci serve.
Ma facciamo un po’ di calcoli. Oggi in Italia si consumano, secondo i dati pubblicati questa mattina dal quotidiano Repubblica, 320-330 terawattore di elettricità. Per la gran parte sono prodotti dal gas (30-35 miliardi di metri cubi). Ma secondo i piani del Governo, tra il progetto South Stream e l’apertura dei gasdotti di Rovigo, Livorno, Porto Empedocle, Trieste e Panigaglia, si aggiungeranno altri 35 miliardi di metri cubi. In pratica si raddoppierà il gas a disposizione dell’Italia, già superando il fabbisogno attuale.
Nucleare di terza generazione
Nucleare di terza generazione
Le tecniche di progettazione delle centrali nucleari possono essere divise in generazioni. La prima generazione è stata sviluppata nel secolo scorso, più precisamente tra gli anni ’50 e ’60 e questo tipo di centrali elettriche non è più in uso. Le centrali nucleari di seconda generazione hanno iniziato la loro “vita” negli anni ’70 e la grande maggioranza delle centrali nucleari oggi funzionanti sono state costruite su questi principi, con gli opportuni aggiustamenti.
La terza generazione dei reattori nucleari nasce invece sul finire degli anni ’90. Il primo reattore di questo tipo è stato costruito in Giappone nel 1996 ed il suo design è stato approvato anche per l’Europa. La tecnologia è migliorata rispetto alla seconda generazione, e più precisamente i miglioramenti riguardano il carburante, la superiore efficienza termica, i sistemi di sicurezza passiva, la progettazione standardizzata per la manutenzione ridotta e minori costi. Inoltre i miglioramenti nella tecnologia dei reattori hanno portato ad una durata più lunga di funzionamento (60 anni di attività, estensibili fino ad oltre 120 anni di funzionamento prima di rendere la sostituzione un processo necessario). Molto più dei reattori di seconda generazione che duravano 40 anni estendibili ad 80. La sicurezza di questi reattori è molto maggiore rispetto ai loro predecessori tanto che si calcola una riduzione di circa 20 volte del rischio di incidenti gravi.
Nucleare, la Lombardia ospiterà una centrale
Ipotesi ne sono state fatte tante. Le liste dei siti probabili che ospiteranno le centrali nucleari sono più o meno attendibili, alcuni parlano degli stessi posti, altri invece danno indicazioni differenti. A mettere tutti d’accordo (tranne probabilmente i suoi stessi cittadini) ci pensa il neo-ministro Romani che ha dichiarato:
Ho incontrato Formigoni il quale non ha fatto opposizioni pregiudiziali all’installazione di centrali nucleari in Lombardia. Ho riscontrato una disponibilità della Regione.
Una disponibilità ovvia secondo il Ministro che ha anche affermato che, per quanto riguarda la centrale nella Regione lombarda
Mi sembra strano non ospitarne una.
Nucleare, niente più centrali in Usa perché troppo costose
Secondo il nostro Premier Silvio Berlusconi, il futuro dell’energia italiana è il nucleare perché non emette CO2 ed è efficiente. Così la pensavano anche negli Usa dove la Nuclear Regulatory Commission (la commissione che prendeva decisioni sulle centrali nucleari) aveva chiesto di costruire 28 nuovi reattori. Ma la crisi economica, la mancanza di fondi, e probabilmente anche la presenza più massiccia rispetto al passato delle energie rinnovabili, hanno ribaltato questa visione ed il Congresso ha detto no: le nuove centrali nucleari non le vogliamo.
Il Dipartimento per l’Energia ha sostenuto che il progetto è talmente rischioso che le società coinvolte saranno costrette a pagare una tassa troppo elevata o fornire altre assicurazioni di rimborso se vogliono ottenere i permessi per la costruzione. Constellation Energy, la società a cui fanno capo alcuni degli investitori, ha affemato che la richiesta del Governo è stata “eccessivamente onerosa”.