Trivellazioni petrolifere, Orlando chiede un’analisi all’Ispra

trivellazioniDi trivellazioni petrolifere in Italia si parla sempre troppo poco. I permessi per le esplorazioni petrolifere continuano a essere concessi, le piattaforme a esser costruite, le navi di ricerca a solcare le nostre acque. Ora il ministro Orlando chiede un’analisi all’Ispra su costi/benefici della ricerca di idrocarburi, ma in realtà il ministro non sembra animato da grande determinazione.

Abruzzo, a Pescara un bagno di folla contro le trivellazioni di Ombrina Mare

abruzzo pescara folla trivellazioniIn Abruzzo la manifestazione del 13 aprile contro le trivellazioni e contro il progetto Ombrina Mare più nello specifico ha visto un autentico bagno di folla riversarsi per le strade della città. In 40 mila secondo gli organizzatori e in 10 mila secondo la questura, con adesione di Regione e Provincia: tutti a protestare contro il petrolio e le trivellazioni.

trivellazioni petrolifere canada incidente

Trivellazioni petrolifere, il Canada non è pronto in caso di incidente

trivellazioni petrolifere canada incidenteTorniamo ad occuparci di uno dei più grossi rischi che l’ambiente sta correndo in questi mesi, e chissà per quanto ancora: le trivellazioni vicino al Polo Nord. Più precisamente questa volta ci occupiamo del Canada, nazione che ha la sovranità nella maggior parte delle acque entro le quali avvengono queste operazioni. Il pericolo di incidente è altissimo, viene dato praticamente per scontato sia dalle autorità che dagli stessi addetti ai lavori, ma oggi si scopre un altarino inquietante: in caso di sversamenti il Canada non sa che fare.

trivellazioni puglia regione ministero dell'ambiente

Trivellazioni in Puglia, la Regione contro il Ministero dell’Ambiente

trivellazioni puglia regione ministero dell'ambienteLa stagione estiva che ormai è terminata potrebbe essere stata l’ultima per le isole Tremiti. A Ferragosto, in gran segreto e nel pieno dell’emergenza Ilva, quando il Ministro dell’Ambiente Clini si ergeva a paladino degli interessi dei tarantini e contemporaneamente anche degli industriali, è stata data l’autorizzazione per portare da 9 a 70 le trivelle nei mari italiani, molte delle quali proprio nelle isole Tremiti.

energia europa saccheggiare groenlandia

Energia, l’Europa pronta a saccheggiare la Groenlandia

energia europa saccheggiare groenlandiaOrmai le riserve di petrolio e gas facilmente raggiungibili sono quasi esaurite, e allora bisogna trovare nuovi lidi da cui ricavarle. Tra questi ce n’è uno pressoché incontaminato, ma lo sarà ancora per poco: la Groenlandia. Purtroppo in questo periodo di sfruttamento di ogni minima risorsa, gli occhi bramosi dei Paesi europei si sono puntati verso uno degli ecosistemi più fragili del mondo.

trivellazioni off-shore governo costa

Trivellazioni off-shore, il Governo le vuol portare vicino alla costa

trivellazioni off-shore governo costaLe trivellazioni off-shore, per chi non le conoscesse, sono quelle che hanno portato alla famosa Marea Nera del Golfo del Messico. Si tratta di enormi piattaforme che trivellano i fondali marini in cerca di petrolio, e che delle volte combinano dei disastri ambientali di dimensioni incalcolabili. Da anni in Italia si dibatte se permetterle o meno, e nel 2010 si era trovato un compromesso, acconsentendo alla trivellazione, purché avvenisse lontana dalle coste. Oggi invece, nel decreto incentivi, il Governo ha inserito una modifica a questa norma che porta le piattaforme vicinissime alla costa.

Marea nera Scozia, Shell: “Ma dove vuoi andare a perforare?”

Marea nera in Scozia: dopo l’annuncio del tutto sotto controllo sulla prima falla di mercoledì scorso, oggi il mondo si è svegliato con la notizia di una seconda falla dalla piattaforma Alpha Bennet della Shell, nelle acque del Mare del Nord, 180 chilometri ad Est di Aberdeen in Scozia, luogo dell’incidente. Le associazioni ambientaliste britanniche, malgrado la Shell abbia dato notizia dell’accaduto e persino del fatto che non sanno dove sia localizzata di preciso la falla, si mostrano critiche nei confronti della compagnia petrolifera. In gioco non c’è infatti solo il fattore trasparenza sull’entità del disastro, ma le trivellazioni stesse in aree così critiche.

Goletta Verde 2011 pronta a salpare…sali a bordo?

Goletta Verde, come ogni anno, anche questa estate torna a solcare le acque dei nostri mari per monitorare l’ambiente marino, gli ecosistemi, lo stato delle trivellazioni petrolifere e anche delle nostre coste, individuando gli ecomostri. Vuoi dare anche tu un piccolo contributo per una causa così grande?

Legambiente invita a partecipare tutti gli interessati alla selezione dello staff di laboratorio e dell’equipaggio di Goletta Verde 2011, nella giornata di sabato 7 maggio a Roma, per un corso di formazione sulla campagna di Goletta Verde.

Goletta verde 2010, parte la nave anti-inquinamento di Legambiente

goletta verde

Come ogni anno è salpata ad inizio estate la Goletta Verde, la barca a vela di Legambiente che ha come compito quello di controllare lo stato delle coste italiane, e quest’anno avrà un onere in più: verificare lo stato delle trivellazioni petrolifere nei nostri mari. Sì perché, nonostante siano in pochi a sapere che anche le nostre coste sono trivellate proprio nello stesso modo del Golfo del Messico, basta fare un giro in mare aperto per vedere trivelle e petroliere in diverse parti d’Italia.

Negli anni scorsi, in cui i volontari di Legambiente hanno superato le 50 mila miglia di navigazione, sono stati scoperti ecomostri, spiagge inquinate, cementificazione selvaggia e qualsiasi altro scempio che gli italiani sono stati in grado di fare sulle proprie spiagge. Tutti aspetti denunciati ed in alcuni casi risolti.

Marea nera: anche il siringone è un flop

fuoriuscita petrolio

Nel giorno in cui Barack Obama annuncia che le nuove trivellazioni petrolifere verranno permesse solo con la piena certezza che non ci saranno nuovi disastri (e a questo punto non dovrebbe permetterle mai), la BP annuncia di ridimensionare le stime sul recupero delle perdite del petrolio, aggravando ancor di più la situazione.

La società inglese ha drasticamente ridotto le sue stime di quanto petrolio è stato recuperato ogni giorno dalla piattaforma nel Golfo del Messico attraverso il tubo a sifone di oltre 1.500 metri di lunghezza, il quale sembrava potesse risolvere il problema. Il petrolio recuperato è stato 2.010 barili (319.500 litri) al giorno durante i sei giorni precedenti al 23 maggio, meno della metà rispetto ai 5.000 barili (795.000 litri) al giorno che la società stimava di poter recuperare. A volte il recupero è stato ancora minore, intorno ai 1.360 barili al giorno (216.200 litri).

L’America riprende a trivellare: che sta succedendo ad Obama?

trivellatrice

Se dal punto di vista umanitario (vedi riforma sanitaria), Obama ha fatto benissimo da quando è stato eletto presidente degli Stati Uniti, dal punto di vista ambientale è un completo disastro. Prima il flop del vertice di Copenaghen, dove ha preso impegni talmente scarsi da farlo risultare il peggiore al mondo, poi la riapertura di vecchie centrali nucleari sul proprio territorio, ed ora addirittura compie una mossa che nemmeno due seguaci del petrolio come Bush padre e Bush figlio sono riusciti ad attuare: trivellare le coste americane in cerca di petrolio.

Secondo il presidente americano, le motivazioni per cui compie questa azioni sono più d’una, ed hanno carattere economico, strategico e politico, ma intanto questa mattina gli ambientalisti si sono alzati talmente sbigottiti che probabilmente pensavano che stessero ancora sognando. Una scelta del genere, di punto in bianco, non se l’aspettava nessuno, ma significa che a breve lungo le coste americane, persino quelle in “pericolo” come quelle dell’Alaska, compariranno le trivellatrici brutte esteticamente e terribili dal punto di vista ecologico.