I Paesi del Mediterraneo tolgono il divieto al commercio del tonno rosso

di Redazione 2

tonno rosso mediterraneo

Il cosiddetto “Club Med“, cioè il gruppo dei Paesi meridionali dell’Unione Europea, ha eliminato il divieto al commercio del tonno rosso, il quale poi viene trasformato nel pregiato pesce giapponese sushi. Ovviamente questa decisione ha scatenato l’ira degli ambientalisti, dato che le popolazioni di tonno rosso sono in calo pericolosamente in tutto il mondo.

Due settimane fa la Commissione europea ha deciso, dopo settimane di discussione, di accettare una proposta proveniente da Monaco di vietare il commercio di tonno rosso. Se l’Unione europea avesse votato per il divieto al forum internazionale di marzo, la pesca del tonno rosso sarebbe stata effettivamente messa fuori legge, almeno temporaneamente. Nonostante l’ottimismo che il divieto ha suscitato, e nonostante il sostegno da parte dei 21 Governi dell’Unione, il procedimento è stato bloccato in una riunione a Bruxelles ieri sera da parte di Malta, Cipro, Spagna, Italia, Francia e Grecia.

“Deplorevole”, è stato il commento di Xavier Pastor, direttore del gruppo sulla conservazione del pesce in Europa “Oceana”.

Stanno spingendo il tonno verso il punto di non ritorno.

“Quando è troppo è troppo”, ha invece tuonato Aaron McLoughlin, capo del programma del WWF marino europeo.

Ancora una volta gli interessi su scala mediterranea della pesca stanno cercando di mettere a rischio la sopravvivenza a lungo termine del tonno rosso dell’Atlantico.

L’opposizione francese è stata una sorpresa quando il presidente Nicolas Sarkozy ha pronunciato un discorso in Bretagna nel mese di luglio scorso in cui chiedeva il divieto di pesca del tonno, che è sostenuta da Gran Bretagna, Germania e dalla maggior parte dei paesi dell’UE che sostengono Monaco, il primo Paese a vietare il commercio di tonno rosso, perché è in via di estinzione.

Gli stock di pesce nel Mediterraneo sono quasi arrivati al livello di estinzione, secondo gli esperti, con il tonno rosso che si calcola sia inferiore oggi al 18% rispetto ai livelli del 1970.

Come risultato delle catture legali e illegali, negli ultimi decenni la specie ha subito un forte declino e il suo stato di conservazione è molto povero

ha riferito la Commissione Europea.

Fonte: [The Guardian]

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