Bioma

di Redazione 12

Bioma

Per definizione un bioma è un’estesa porzione di biosfera, individuata ed identificata in base al tipo di vegetazione dominante presente. Consta di un’area che presenta caratteristiche ambientali omogenee su una grande estensione di territorio, in cui vive un complesso di specie vegetali ed animali adattate alle caratteristiche ambientali peculiari.

La vegetazione influenza la presenza degli animali, perché la vita degli animali è legata alle piante (che convertono l’energia solare in sostanza organica) per mezzo delle catene alimentari (dette anche livelli trofici). In un bioma quindi si trovano un insieme di comunità animali (zoocenosi) e vegetali (fitocenosi) comprendendo organismi pluricellulari e unicellulari,  anche microscopici, che interagiscono fra loro. L’approccio allo studio su un bioma è l’osservazione della struttura delle piante (alberi, arbusti e erbe), dei tipi di foglie (latifoglie e aghifoglie), della distanza tra le piante (foresta, bosco misto, savana) e l’analisi del clima.

I biomi sono spesso identificati tramite il concetto di vegetazione climax, quella vegetazione in equilibrio con il clima del sito, che costituisce per quella zona climatica l’associazione vegetazionale avente miglior livello di adattamento alle caratteristiche ambientali.

Il principale fattore determinante dei biomi è la latitudine e quindi, consequenzialmente, il clima, che determina a sua volta le zone fitoclimatiche nelle quali insistono diversi tipi di vegetazione adattate al clima peculiare. I fattori limitanti per la vita delle piante sono principalmente le temperature minime e massime annuali, detti estremi termici, e le precipitazioni minime e massime annuali dei mesi, rispettivamente, più aridi e più piovosi. Su tali macrozone le varie associazioni vegetali si distribuiscono differentemente in relazione ad altri fattori che influiscono sulle condizioni microclimatiche quali: la posizione rispetto alle masse continentali e agli oceani, la presenza di catene montuose, l’altitudine, il tipo di suolo, ecc. Questi fattori definiscono, all’interno di un bioma, delle situazioni vegetazionali differenti.

I biomi sono quindi strettamente dipendenti dalle fasce climatiche. Queste possono essere distinte in tre zone principali, all’interno delle quali si differenziano, in funzione dei caratteri ambientali peculiari, le condizioni caratteristiche di cui sono espressione i vari biomi. Le zone macroclimatiche del mondo, ed i relativi biomi, sono:

  • zone microtermiche (i territori freddi, con temperature inferiori a 0°C per buona parte dell’anno, compresi all’interno dei circoli polari e ad elevate quote sulle montagne):
  1. La tundra (associazioni di muschi e licheni).
  2. La taiga (foresta di conifere).
  3. La steppa (praterie di erbacee tolleranti l’innevamento invernale).
  • zone mesotermiche (temperature intermedie, in genere con forti differenze stagionali – soprattutto le zone temperate poste tra i tropici e i circoli polari):
  1. La foresta temperata (foresta mista di latifoglie decidue).
  2. La macchia mediterranea (bosco misto di arbusti ed alberi sclerofilli sempreverdi adattati all’aridità estiva).
  • zona megatermica (temperature elevate tutto l’anno – tipicamente, la zona intertropicale).
  1. La savana (praterie di erbacee con alberi sporadici appartenenti prevalentemente ai generi Acacia ed Adansonia).
  2. La foresta pluviale tropicale.
  3. La foresta di mangrovie (formazione  forestale) costituita da alberi ed arbusti che si sviluppano sui litorali bassi delle coste marine tropicali, tolleranti periodiche sommersioni.
  4. Il deserto.

[Fonti: Wikipedia.org; www.sa.unina2.it]

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Commenti (12)

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