Un bunker che è la fine del mondo

di Redazione Commenta

Quante volte ci siamo ritrovati a sorridere delle mille e una profezie che dichiaravano più o meno imminente la fine del mondo? Dai segnali intesi da qualcuno come premonitori degli uccelli che cadevano dal cielo, qualche mese fa, a previsioni alquanto improbabili di terremoti così devastanti da cancellare Roma. Il mondo, ad ogni modo, resta in piedi, e la nostra esistenza, per quanto provata da disastri, alluvioni, tsunami ma anche da tutte le sciagure ambientali che ci autoinfliggiamo, non sembra nemmeno in discussione visto il tasso di crescita della popolazione mondiale, al quale, ahinoi, non corrisponde però un miglioramento della qualità della vita. Ad ogni modo, per chi teme disastri da fine del mondo, c’è chi ha pensato di creare dei bunker, a prova di ogni profezia (o quasi).

L’idea è del team californiano Vivos Group che ha progettato ambienti destinati sia a single che a famiglie o gruppi più o meno nutriti di parenti e conoscenti, atti a resistere anche a disastri nucleari le cui conseguenze si protraggono per molti giorni, impedendoci di risalire in superficie.

I bunker si trovano sotto il deserto del Mojave in California  e sono progettati per rendere il soggiorno confortevole in caso di eventi apocalittici. Il complesso è dotato infatti di vari servizi accessori, come la palestra e addirittura di una prigione, come se stare sotto terra non fosse già una punizione sufficiente per i criminali! Ogni bunker privato può ospitare fino a quattro persone, ci sono una tv, una cucina ed una lavatrice.

Ovviamente sono costosi, per prenotarli occorrono circa 50.000 dollari, mentre le tariffe individuali per il soggiorno sono di 5.000 dollari per gli adulti e di 2.500 dollari per i bambini. Consoliamoci però perché almeno gli animali domestici entrano gratis, grande concessione, eh? C’è chi grida alla truffa ma gli ideatori assicurano che i bunker esistono e non possono documentarne la posizione esatta solo per timore che vengano presi d’assalto dai motociclisti come rifugio notturno o da persone che cercherebbero di occuparli abusivamente.

Non voglio alimentare le paure, spiega Robert Vicino, fondatore di Vivos. E non è una truffa,  ma sono sicuro che presto o tardi avremo bisogno di un rifugio.

Sarà… noi per ora preferiamo rimanere in superficie ma un giretto virtuale là sotto, per curiosità, lo facciamo. Buona visione!

[Fonte: Vivos Group]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.