Uragano Irene, New York in pericolo: e le centrali nucleari?

di Redazione 1

Non fatevi ingannare dal sole che c’è adesso, questo uragano è una cosa seria.

Con queste parole il sindaco di New York, Michael Bloomberg, ha avvisato la popolazione dell’uragano Irene, una tempesta che il presidente Barack Obama ha definito di portata storica che potrebbe far sembrare Katrina solo una pioggerellina di primavera. Oltre alla sicurezza delle persone, ciò che viene alla mente, dopo quello che è accaduto in Giappone, è la sicurezza delle strutture energetiche.

Intorno alla città di New York infatti, e proprio tutto intorno Manhattan che, a quanto pare, sarà la zona più colpita, ci sono una decina di centrali nucleari, a cui si aggiungono le altre che dalla parte Sud dell’East Coast si trovano sul percorso di Irene. Centrali che sono sicure, ma fino ad un certo punto, e che hanno risposto bene al terremoto di pochi giorni fa. Secondo gli esperti infatti, è solo per una pura casualità che non ci sono stati incidenti in quanto le centrali della Virginia e dell’area colpita dal sisma potevano resistere ad un terremoto fino al livello 5.9, guardacaso proprio il grado del terremoto della scorsa settimana. E la resistenza agli uragani?

Si dice infatti che Irene potrebbe isolare l’intera area fino a due settimane, allagando metropolitane e strade, tanto che il Financial District, l’area che comprende qualcosa come 250 mila persone, contando solo i residenti, sarà evacuata a partire da stasera, alle 20 ora italiana. Ospedali, aeroporti ed altre strutture verranno chiuse fino a data da destinarsi, e la città diventerà improvvisamente un deserto.

Ma tornando alle nostre centrali, per motivi di sicurezza l’autorità nucleare statunitense ha già ordinato la chiusura temporanea di 9 centrali che si trovano lungo il percorso dell’uragano nell’area della Carolina del Nord. Secondo le autorità infatti non ci dovrebbero essere pericoli in quanto tutte le centrali sono dotate di infrastrutture di protezione dall’acqua e dal vento, ma visto che l’allarme tsunami è stato dato in quanto non si può escludere nulla, Fukushima insegna, meglio premunirsi perché un disastro nucleare è l’ultima cosa che serve in questo momento agli Stati Uniti.

Commenti (1)

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