I cellulari più riciclati del mondo

Quando decidete di cambiare il vostro telefonino, i modi per disfarvi di quello vecchio sono tanti. Quello più comune, e sbagliato, è di gettarlo nel cestino insieme a tutto il resto dell’immondizia. Questa è la scelta più sbagliata perchè i pezzettini di metallo e i vari componenti di un telefonino cellulare sono molto inquinanti, contengono molti degli agenti nocivi più pericolosi in commercio, e poi anche perchè da alcune parti dei vecchi cellulari se ne possono ricavare di nuovi.

In passato vi avevamo già indicato come fare, e cioè si può scegliere tra il metterlo in un cassetto per eventuali emergenze come un guasto al telefono vecchio, o il regalarlo a qualche cuginetto al suo primo cellulare, rivenderlo, fino appunto al riciclarlo. La compagnia ReCellular, che smaltisce e ricicla telefonini in tutto il mondo, ha stilato una classifica dei cellulari più riciclati del 2008. Andiamo a vedere se c’è anche il vostro.

Ecco come le isole dell’energia daranno elettricità al futuro

I porti, specialmente quelli oceanici, abbondano di energie rinnovabili (sole, vento e onde). Ognuna di queste si potrebbe chiamare semplicemente “Isola dell’Energia“, un impianto galleggiante che ha le potenzialità di raccogliere molta più energia rinnovabile di quello che potrebbe fare con il petrolio.

Il concetto è un parto della mente dell’inventore inglese Dominic Michaelis, il quale è partito dalla sua personale insoddisfazione sul lento progresso dello sviluppo della conversione dell’energia termica degli oceani, un processo in cui l’acqua viene pompata dal fondo degli oceani per generare elettricità.

G-Oil: l’olio motore biodegradabile proveniente dal grasso delle mucche

Un olio motore completamente biodegradabile. Non è fantascienza ma realtà. La Green Earth Technologies, azienda americana leader nel settore dei prodotti biodegradabili, infatti, ha creato il G-Oil, un olio per i motori realizzato non a partire dal tradizionale petrolio ma dal grasso delle mucche. Nello specifico, la GET per produrre il G-Oil utilizza grassi animali derivanti dagli scarti dell’industria della trasformazione della carne. Il risultato è un olio motore ecologico e biodegradabile utilizzabile per i veicoli a benzina e a diesel, per le falciatrici, per i ciclomotori e per i motocicli. Notevoli i vantaggi per l’ambiente: si stima che G-Oil impieghi solo 9 giorni per degradarsi completamente, a fronte del limite di 28 giorni fissato dalla legge americana.

Lavare i pannelli fotovoltaici con il Solar Wash della OCS Energy

Abbiamo parlato molte volte dei pannelli solari, della loro installazione, delle loro potenzialità e dei loro costi. Oggi ci occupiamo di un altro aspetto molto importante ma spesso sottovalutato e trascurato: la pulizia dei pannelli fotovoltaici. Come tutti i dispositivi collocati all’aperto, i pannelli sono esposti a tutta una serie di rifiuti, come insetti morti, foglie, muschi e resine, che ne sporcano la superfice a cui contribuiscono anche gli agenti atmosferici tra cui il vento, la pioggia e la neve. Tutto questo accumulo di sporcizia influisce negativamente sulle prestazioni dei pannelli solari, diminuendone sensibilmente l’efficacia. Gli impianti fotovoltaici, infatti, subiscono lungo il loro ciclo di vita, un calo delle prestazioni con perdite di energia prodotta dal 5 al 25% e molto spesso queste perdite sono causate dalla sporcizia che si accumula sui pannelli.

Inventato lo spray solare

Alle volte le invenzioni migliori avvengono per caso. La storia che vi stiamo per raccontare proviene dagli Stati Uniti, terra natale di tante invenzioni ecologiche, sempre prolifica nel campo delle tecnologie, e purtroppo sempre molto più avanti della nostra vecchia Europa.

Xiaomei Jiang, ricercatrice dell’Università della Florida, insieme alle sue colleghe cercavano un modo per dare potenza ai sensori dei loro microscopi che potessero rilevare tossine o sostanze chimiche pericolose, che le aiutassero a scoprire queste sostanze in punti infinitesimamente piccoli.

La marina americana sceglie le navi ad aquilone

Un grande aquilone in grado di sfruttare il vento per aiutare le imbarcazioni nella navigazione. E’ questa la nuova frontiera della nautica che, come abbiamo già spiegato tempo fa, va alla ricerca di soluzioni ecosostenibili per abbattere i consumi e soprattutto le emissioni nocive. Questo innovativo sistema di propulsione motore-vela verrà impiegato dalle forze armate americane che saranno le prime organizzazioni ad utilizzare l’aquilone per trainare le proprie imbarcazioni. L’ufficio di logistica della marina americana, il Navy’s Military Sealift Command ha deciso, infatti, di noleggiare la Beluga, un cargo tedesco che utilizza il nuovo sistema di propulsione, per il trasporto di materiali dalle basi americane all’Europa. Il meccanismo applicato è per molti versi simile a quello del kitesurf con la tradizionale vela che viene sostituita da un enorme aquilone che, collegato alla nave tramite una cima, sfrutta l’energia del vento per aiutare il motore a far muovere l’imbarcazione.

Ecco le televisioni a risparmio energetico

In tema di ecologia, gli americani sono i primi al mondo. Tra le varie iniziative intraprese, è stato creato dall’ Us EPA (l’agenzia per la tutela dello sviluppo) l’ente noto in tutto il mondo come Energy Star, cioè un marchio che viene apposto su tutti gli elettrodomestici del mondo che hanno certe caratteristiche ecologiche, prima fra tutti il risparmio energetico.

Secondo l’EPA i nuovi modelli di televisore appena usciti sul mercato o pronti per uscire sono capaci di ottenere un risparmio energetico di circa un terzo rispetto alle tv che sono attualmente presenti nelle nostre case. Questo significa che l’Energy Star ha segnalato sul suo sito internet tutti i modelli che faranno risparmiare ai cittadini un pò di soldi in elettricità, e all’ambiente un bel pò di inquinamento.

Lo spazio diventa fonte di energia solare

Preoccupati perchè vorreste mettere i pannelli solari, ma verso casa vostra il sole batte poco? Fate pressione sul vostro comune per installare impianti solari, ma la risposta che ricevete è che da voi piove sempre e il sole non c’è mai? Nessun problema, adesso l’energia solare la si può prendere direttamente dalla fonte, e cioè dallo spazio.

Un ex scienziato della NASA, stanco della pensione, è riuscito ad utilizzare le onde radio per trasmettere energia solare dallo spazio per 148 km tra due isole hawaiane, dimostrazione che è possibile prendere energia solare dall’esterno della Terra, in maniera tale da fornire anche il nostro pianeta.

Inventato il metallo ultraresistente, resiste a qualsiasi botta ed è pure a risparmio energetico

L’ultima invenzione in grado di salvare il mondo (come direbbero gli scrittori di fantascienza) non proviene da grandi team di cervelloni internazionali, nè da un superuomo, ma semplicemente da una donna, una scienziata che ha studiato in giro per il mondo, e forse ha introdotto una delle invenzioni più importanti per il futuro dell’umanità.

La donna in questione si chiama Afsaneh Rabiei, mentre la sua invenzione un nome ancora non ce l’ha. Si tratta in parole povere di uno speciale metallo in grado di essere applicato nella costruzione di materiali ultrarestistenti e ultraleggeri adatti a qualsiasi campo, dall’industria dell’auto a quella delle armi, fino alla costruzione degli apparecchi medici.

La Volvo tra biocarburanti e motori elettrici

L’auto ecologica continua ad essere al centro dell’attenzione dei grandi dell’automobile che lavorano da anni allo sviluppo di auto elettriche o ibride ad emissioni zero. Tutte le case automobilistiche hanno lanciato programmi ecologici per la realizzazione di auto a bassissime emissioni nocive. In quest’ottica la Volvo ha avviato un programma che prevede nell’immediato l’utilizzo dei biocarburanti e in un futuro più lontano lo sviluppo del “plug in“, l’auto elettrica senza l’impiego del motore a combustione. La Volvo, dunque, sceglie di puntare inizialmente sui biocarburanti ed in particolare sul bioetanolo. Già oggi sono disponibili alcuni modelli, come la V70 e la S80, che montano motori Flexifuel turbo-compresso da 2,5 litri e con 5 cilindri il cui consumo di carburante si attesta attorno ai 9,2 l/100 km con cambio manuale e ai 10,2 l/100 km in caso di cambio automatico.

ThermaProof: le finestre super-isolanti che fanno risparmiare e riducono le emissioni di CO2

Risparmiare sulla bolletta energetica e ridurre le emissioni di anidride carbonica grazie ad una delle finestre più efficienti al mondo. Si chiama ThermaProof ed è stata ideata dalla Serious Materials, azienda californiana leader nel settore dei materiali da costruzione. ThermaProof è una eco-finestra super isolante in grado di migliorare notevolmente l’isolamento termico e di ridurre le perdite di energia fino al 40%. Le finestre ThermaProof, secondo la Serious Materials, sarebbero, in base al  modello scelto, dal 200 al 400% più efficienti, dal punto di vista energetico, di qualsiasi altra finestra in circolazione e per garantire al massimo il prodotto, l’azienda offre una garanzia a vita. L’elevato isolamento delle nuove finestre ThermaProof è ottenuto grazie all’impiego di una o due sottili e sospese pellicole di vetro in grado di sigillare efficacemente l’apertura della finestra.

L’impatto ambientale della Honda Corporation, molti i progressi

Continuiamo il nostro viaggio virtuale all’interno del filone ecoautomobilismo. Oggi ci occupiamo del quarto rapporto annuale sull’impatto ambientale rilasciato dalla Honda Corporation, per esaminare quanto è stato fatto dalla rinomata casa automobilistica per migliorare le prestazioni in maniera eco-friendly, senza lasciare troppe tracce nell’ambiente circostante.

Molti ed incoraggianti sono gli sforzi operati dalla Honda per evolversi seguendo un filone maggiormente ecologico e meno inquinante. Tuttavia, viste le attuali situazioni di emergenza ambientale in cui versa il Pianeta, nessuna azione, per quanto meritevole sia, può bastare da sola a ripristinare gli equilibri sconvolti dall’uomo. Ma provarci è pur sempre un piccolo successo contro l’indifferenza ai problemi ambientali, perchè significa ammettere le proprie responsabilità e correre, per quanto possibile, ai ripari.

Come disfarsi dei prodotti elettronici

Alzi la mano chi ha comprato di recente un computer, un telefonino o qualsiasi altro aggeggio elettronico. Se l’avete comprato per la prima volta ok, ma se l’avete acquistato per sostituirne uno vecchio, dell’altro cosa ne avete fatto?

I telefonini oggi si cambiano come le camicie, gli oggetti elettronici stanno diventando una grossa parte della nostra immondizia, e molto spesso la più inquinante, visti i numerosi ingredienti tossici che contengono. Per evitare che questi contribuiscano a distruggere l’ambiente, vi diamo alcuni piccoli consigli su cosa farne quando non vi servono più.