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Nucleare, per farlo ritornare di moda in Gran Bretagna falsificano i rapporti parlamentari

La Gran Bretagna è uno di quei Paesi che non ha detto di no al nucleare nemmeno dopo l’incidente di Fukushima, ma ha deciso gradualmente di utilizzarlo sempre meno per arrivare tra una cinquantina d’anni a sfruttarlo soltanto in minima parte. Evidentemente questo non piace a molte lobby britanniche che non sono d’accordo con il Primo Ministro Cameron che preferisce investire nelle rinnovabili piuttosto che sul vecchio e pericoloso atomo.

Fukushima: il Giappone tenta di “resettare” l’area intorno alla centrale

Sono passati oltre 25 anni dal disastro nucleare peggiore della storia, quello di Chernobyl, ed ancora l’area intorno alla centrale ucraina è inabitabile. Questo è dovuto alla precauzione presa dall’allora Governo sovietico che rese off-limits le terre per diversi chilometri intorno alla centrale, le quali sono state abbandonate fino ad oggi, e chissà per quanto ancora. Visto che il Giappone non ha così tanto spazio però, il Governo nipponico ha deciso di bonificare l’area intorno a Fukushima per non doversi ritrovare tra 30 anni con un deserto.

Nucleare: centrale trasformata in villaggio turistico

Smantellare una centrale nucleare costa troppo? Trasformiamola in qualcosa di utile. E’ quello che hanno pensato a Bataan, città delle Filippine, dove una vecchia centrale nucleare è stata trasformata in un villaggio turistico. Secondo quanto riporta il Philippine Star, la centrale nucleare di Bataan fu completata nel 1984 per un costo di 2,3 miliardi di dollari (circa 1,8 miliardi di euro), ma non entrò mai in funzione.

Nucleare Francia, occorrono 15 miliardi per la messa in sicurezza

Forse è stato proprio il blitz di Greenpeace a far aumentare i timori per la sicurezza nucleare in Francia ma, motivazioni a parte, i principali quotidiani d’oltralpe titolano oggi che il colosso dell’energia francese EdF dovrà investire tra 10 e 15 miliardi di euro per adattare le sue centrali nucleari ai nuovi standard richiesti dall’Autorità per la sicurezza nucleare francese (ANS) dopo gli stress test effettuati in seguito al disastro di Fukushima.

Fukushima: “Raggiunto arresto a freddo ed emissioni radioattive”

I reattori della centrale nucleare di Fukushima Daiichi hanno raggiunto condizioni di arresto a freddo. Possiamo dire che la situazione è stabile

Parole rassicuranti quelle pronunciate stamattina dal premier giapponese Noda che decreta chiusa la questione Fukushima con l’arresto a freddo e una nuova fase di riassetto della centrale nucleare danneggiata dallo tsunami del marzo scorso. Non tutti però si sentono al sicuro dall’affermazione di stamane, in primo luogo perché la Tepco (Tokyo Electric Power Company) non può misurare effettivamente le temperature del combustibile fuso nei reattori danneggiate, così come può farlo per quelli funzionanti e poi perché centrali nucleari sicure non esistono.

Fukushima, cesio radioattivo nel latte in polvere per neonati

E’ stata la stessa azienda produttrice del latte in polvere per neonati, la Meiji Holdings, a dare l’allarme per la contaminazione dei suoi prodotti. Un video, passato sulla tv di Stato giapponese da ieri mattina, ha informato sulla positività del test al cesio radioattivo per alcuni campioni di latte in polvere, inferiore rispetto al limite imposto dalla legge, ma comunque presente nell’alimento. La società ha subito ritirato le confezioni vendute, offrendo uno scambio gratuito ai clienti, ma la paura rimane.

Germania: in 40 mila per bloccare le scorie radioattive

Chi diceva che l’idea di andare contro il nucleare era solo italiana? Dire di no all’atomo non significa solo protestare contro le centrali nucleari ed il pericolo che rappresentano, ma anche non volere le scorie radioattive, quelle che inevitabilmente qualsiasi centrale produce. Ebbene, a conferma di quanto sta accadendo in Germania, dove il processo per uscire dal nucleare è già iniziato, ieri mattina decine di migliaia di persone sono scese in strada per bloccare la stazione in cui sarebbero dovute transitare le scorie radioattive importate dalla Francia che proprio nelle loro terre dovevano essere stoccate.

Fukushima: presentatore mangiò verdure contaminate, ora ha la leucemia

L’operazione rassicurazione in Giappone ha fallito di nuovo. Otsuka Norikazu, famoso presentatore televisivo giapponese, è salito agli onori della cronaca internazionale pochi mesi fa perché, nel panico generale che si stava creando attorno al problema della centrale nucleare di Fukushima, cercò di tranquillizzare gli spettatori, mangiando delle verdure raccolte proprio nell’area vicino al disastro. Ora ha la leucemia.

Nucleare: scovate tracce di iodio radioattivo in tutta Europa

L’abbiamo imparato a conoscere con la vicenda di Fukushima, ma c’è il rischio di conoscerlo ancor meglio sulla nostra pelle: tracce di iodio-131, materiale radioattivo che scaturisce dalle centrali nucleari, sono state rilevate in tutt’Europa nelle ultime due settimane. Lo hanno rilevato gli esperti dell’Agenzia Energia Atomica Europea (AIEA), i quali però brancolano nel buio dato che non sanno come mai questo materiale sia presente sulle nostre terre.

Scorie nucleari: una tecnologia australiana promette di stoccarle in sicurezza

L’era del nucleare sembra volgere al termine, ma siccome ancora sia le centrali nucleari che i depositi di scorie radioattive sono presenti in molte città del mondo, non è ancora il caso di abbassare la guardia di fronte a questo problema. Non bisogna infatti dimenticare che la radioattività delle scorie può durare centinaia o migliaia di anni, e dunque il pericolo che vadano ad inquinare le acque è molto alta. Per questo si stanno studiando diverse strategie per evitare eventuali disastri, e tra queste si inserisce l’ultima trovata della Queensland University of Technology, che ha inventato un metodo nuovo per rimuovere il materiale radioattivo dall’acqua contaminata.

Fukushima: a rischio una nuova fissione

Credevamo di esserci liberati dell’incubo Fukushima, a quasi 8 mesi dal disastro che ha fatto diventare un’intera regione un deserto, ed invece ecco spuntare un nuovo problema: il reattore 2 ha mostrato segni di fissione. Cosa significa? Che se non si interviene subito potrebbe esserci un’esplosione.

Nucleare: Greenpace punta il dito su alcune “lacune allarmanti”

In seguito al disastro di Fukushima l’Europa ha indetto una serie di stress test su tutti gli impianti nucleari del Vecchio Continente. Si tratta di una serie di valutazioni tecniche e strategiche su come e quanto una centrale può resistere a condizioni estreme (come può essere un terremoto), e sulle strategie da adottare in caso di incidente. Sin dalle prime valutazioni si è capito che quasi tutte le centrali europee non avevano sistemi di sicurezza sufficienti, ma l’ultima valutazione effettuata da Greenpeace si può definire piuttosto allarmante.